Anni prima

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 I bollettini meteo propinavano le immagini satellitari di un pianeta interamente percorso da fiumi rossi, fiumi di calore dovuti agli incendi e alla lava dei vulcani in eruzione, ed erano rimaste ben poche le zone terrestri in cui si poteva ancora respirare. Le città subivano le conseguenze più gravi: i livelli di ossigeno si erano abbassati al punto che si ritenne indispensabile fermare il traffico, non con la circolazione alternata ma con il blocco totale dei veicoli inquinanti.

Le fabbriche arrestarono la produzione, tutto ciò che immetteva nell'aria o nell'acqua veleni per la salute dell'uomo fu messo in stand-by.

Ben presto mancarono i generi di prima necessità come frutta e verdura, carni, uova, latte, burro e formaggi, perché nelle campagne, devastate dal fuoco, chi aveva la fortuna di essere ancora proprietario di un fondo terriero, di un campo, di un allevamento di bestiame, accumulava derrate alimentari per se stesso e la famiglia in vista di tempi peggiori, solo quel poco che avanzava veniva venduto a peso d'oro.

In un certo senso, dal male era arrivato il riscatto della classe contadina, degli allevatori di bestiame, di coloro che con la terra e gli animali ci avevano sempre vissuto e sofferto pagando spesso un prezzo molto alto. Loro avevano da mangiare, l'acqua dei pozzi per bere, i generatori elettrici che consentivano più autonomia. Dall'altro lato, questo riscatto non giustificava la mancanza di empatia che stava affamando e uccidendo i cittadini, rimasti soli, barricati in casa, con l'energia elettrica erogata solo per poche ore al giorno, l'acqua centellinata, e per di più senza cibo. La situazione era migliore per i ricchi, che potevano comprarsi cibo e acqua ma... fino a quando?

L'umanità avrebbe finalmente capito quanta fatica e sudore questi lavoratori avevano speso al suo servizio? si domandò Gualando per giustificare il suo stesso comportamento egoista, mentre raccoglieva, per conservarle solo per sé, le ultime ciliegie. Ciliegie di febbraio, mai vista una cosa del genere: queste erano piccole e di colore rosato, alcune macchiate da striature verdi. Il sapore non era male, assomigliava a quello di ciliegie lasciate a macerare nel succo di arancia, insomma erano piuttosto asprigne ma in mancanza d'altro gli avrebbero fruttato bene vendendole a trenta euro al chilo. E lui era economico, il suo vicino le vendeva a quaranta.

D'altra parte la siccità stava rendendo duro coltivare la terra, il calore bruciava le colture, aveva prosciugato i fiumi e i contadini stavano usando l'acqua dei pozzi, finché ce ne sarebbe stata. Anni addietro avevano costruito delle grandi cisterne per la raccolta dell'acqua piovana ma anche quelle si stavano esaurendo. Questa situazione aveva dato il via a una concorrenza spietata fra agricoltori: alcuni si alzavano di notte per raccogliere frutta e verdura, servendosi di pile, cercando di non fare rumore, per riuscire a raggiungere il mercato prima degli altri, quando ancora i cancelli erano chiusi. Stessa cosa avrebbero fatto gli allevatori se gli animali fossero silenziosi come gli ortaggi. Ben presto i vicini si accorsero di queste manovre: Mariolino non era una cima di intelligenza ma era sempre il primo a vendere i suoi prodotti al mercato e divenne palese che raccoglieva quando fuori era ancora buio. Così, la notte, i campi sembravano tante piste d'atterraggio, illuminate da pile, faretti montati sui rami, e scioccamente stavano consumando molta elettricità, troppa, che pagavano a peso d'oro e che si stava esaurendo, come Gualando fece notare durante l'ultima assemblea che si era tenuta proprio nella sua corte. Anche se, poco tempo dopo, sarebbe diventata un'abitudine salutare lavorare di notte visto che il calore non avrebbe più permesso di rimanere all'esterno durante il giorno.

Quasi un centinaio di persone fra uomini, donne, bambini e anziani, quindi meno di cinquanta abili al lavoro, si erano radunati davanti al casolare di Gualando per discutere sulle nuove misure da adottare, e il numero andava diminuendo di giorno in giorno, fra coloro che avevano venduto le loro proprietà a un prezzo stracciato ai primi cittadini ricchi scappati dalle città e quelli che rimanevano senza lavoranti partiti anche loro in cerca di un luogo più vivibile. Il numero dei contadini si stava assottigliando. Certo, volendo, stavano arrivando nuove forze lavoro dalla città, ma erano uomini abituati a stare dentro a uffici, fabbriche, auto, negozi, studi televisivi, con l'aria condizionata d'estate e il riscaldamento l'inverno.

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