«in principio esistevano tre regni:il regno del sole,il regno della luna ed il regno delle stelle.
Ognuno di essi era governato da tre rispettivi re in armonia. Due di loro però,erano più uniti:il re del regno della luna ed il re del regno del sole...
Io ed Angel abbiamo presentato come soldati Nick e Theo, che mio padre ha accettato volentieri.
«Bell'idea, vero Ang?» Sorrido, legandomi i capelli nella solita treccia.
«Assolutamente no! Non mi fido di quei tipi loschi. Non mi fido dei ragazzi del regno della luna» Alza gli occhi al cielo.
«Non fraintendermi, neanche io li voglio qui. Soprattutto Nicholas, ma non credi di star esagerando?»
«No, per niente» Scuote la testa.
«Bene, continua a farti paranoie. Io vado in giardino»
Afferro l'arco, prima di precipitarmi giù per le scale e recarmi tra gli alberi e i bersagli.
Faccio un respiro profondo, con la mano destra tengo l'arco, con la sinistra la freccia.
Chiudo un occhio e mi concentro nuovamente sul bersaglio.
Lancio.
Riapro gli occhi, centrato.
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Mi scappa un sorrisetto, che viene subito rimpiazzato da una smorfia infastidita appena noto accanto a me un ragazzo biondo, che ahimè, non è Theo.
«Principessa Alhena» Mi sorride squadrandomi da capo a piedi.
«Philiph» Non lo guardo, rimanendo concentrata verso il bersaglio, in prossimità di scoccare la prossima freccia.
«Come sta andando la giornata?»
«Prima di incontrarla stavo una meraviglia, sa?»
Non distrarti.
«Beh, spero tanto che i nostri figli ereditino questa tua vena sarcastica» Dice prima di prendere a sua volta un arco e scoccare una freccia al centro prima che possa farlo io.
Scocco la freccia anch'io, dividendo in due parti la sua, poiché arriva nuovamente al centro.
«Io, invece, spero di non avere figli con lei» Lo fisso negli occhi, cercando di apparire più seria possibile.
«Principessa Alhena, la stavo cercando!» Appare Nicholas davanti al mio bersaglio.
'oh porca puttana'
«Scusi, lei è un soldato, vero?» Lo fulmina Philip, indicandolo.
Nick sorride con disinvoltura:«Esattamente, le serve qualcosa?» Alza un sopracciglio.
«Tralasciando il fatto che ha un viso familiare, non sa che non può parlare alla principessa senza un appuntamento o una richiesta al re?» Si irrigidisce.
Nicholas ride, senza un motivo ben preciso, decide di prendere una ciocca dei miei capelli e rigirarla tra indice e medio.
Non lo respingo, alla fine quel tocco è... piacevole.
