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"Allora sfregiato... perché non rispondi?"

Il piede di Harry si mosse indietro, una mano portata sulla stoffa consumata del pigiama e l'altra a stringere ancora i fogli che ormai aveva letteralmente dimenticato, mentre gli occhi rimanevano fissi sul nodo della vestaglia nera sulla quale le dita di Draco, spietate, stavano ancora giocando

"Sei entrato in camera come una furia.. sembrava quasi che avessi già risolto il caso e che fossi pronto a cruciare l'assassino e poi? Te ne stai qui, come un ebete, a guardarmi a bocca aperta. Che c'è? È da troppo tempo che non vedi la pelle di un'altro essere umano o è perché e la mia?"

Un grosso grumo di saliva venne deglutito dalla gola del moro, un'altro passo indietro fatto mentre Draco avanzava con un sorriso sarcastico sulle labbra, fino a ritrovarsi attaccato con la schiena alla porta ed il Serpeverde di fronte a lui

"Ti ho fatto una domanda Potter. Ne vuoi vedere ancora? La vuoi toccare?"

La mente di Harry sembrò implodere su sé stessa, la consapevolezza di dove fosse e soprattutto con CHI fosse che tornava prepotentemente a prendere il sopravvento, ed il suo viso si girò facendo apparire un'espressione disgustata e spostando Draco dandogli una leggera spinta

"Umana? Ho dei seri dubbi a riguardo Malfoy. Ed ora, se non ti dispiace, ci sarebbe da compilare la lista e da andare a dormire. Domani sarà una giornata stressante per il bambino e sono certo che abbia bisogno che..."

La mano pallida e sottile della serpe si mosse velocemente in avanti, talmente tanto veloce che Harry non riuscì nemmeno a vederla, ed andò a sbattere contro la porta bloccando di nuovo il Grifone ed inchiodandolo contro il legno della porta

"Pensi che non lo sappia? Eh prescelto? Domani il corpo di Astoria verrà calato nel buio del lago nero ed io sarò lì a tenere la mano di nostro figlio senza potergli nemmeno dire che il cane che l'ha ammazzata è morto come dovrebbe essere. Scendi dal tuo maledetto trono Potter e smettila di dirmi come dovrei comportarmi o cosa dovrei fare perché tu, della mia vita, non sai NIENTE!"

I piedi di Draco si mossero indietro, gli occhi sempre puntati in quelli di Harry ed un'espressione furiosa nelle iridi argentee, per poi stringersi ancora di più il nodo sulla vestaglia e tornare a sedersi sul letto

"Avrai la tua maledetta lista domani mattina Potter. Sparisci da questa camera"

Ed ora fu il moro a muoversi prima ancora di rendersene conto, la mano tesa in avanti verso la prima vera espressione di dolore che aveva intravisto sul volto gelido del maggiore, ma solo per rimanere bloccato al suo posto quando gli occhi di Draco si piantarono di nuovo nei suoi ancora più infuriati

"Ti ho detto di andartene Potter prima che io decida di voler toccare la tua di pelle...e non so se ti conviene"

°^°


Il funerale era stato semplice ed a dispetto della posizione sociale a cui apparteneva, una delle casate più potenti del mondo magico, Astora era stata sepolta nel rispetto della privacy e concedendo a pochissime persone di poter assistere alla funzione.

Un unicorno aveva portato le sue spoglie fino al grande lago nero, dove pochi anni prima Draco le aveva chiesto di sposarlo, per poi immergere il muso argenteo nell'acqua e lasciare che il suo corpo senza vita si immergesse in quelle profondità senza fine...

Ed a pochi passi da lei, con la mano agguantata in un guanto di alta sartoria nero, Draco rimaneva a fissare quell'immagine stringendo la piccola mano di Scorpius e cercando disperatamente di mostrarsi forte.

Ma come poteva farlo?

Astora, la sua dolcissima moglie, era stata ammazzata come un cane e tutto perché anni prima, quando pensava di non avere nessuna scelta, aveva assecondato il gioco malato di un pazzo diventando un Mangiamorte e condannando tutti quelli che si avvicinavano a lui ad una morte orrenda.

La mano di Draco si strinse ancora di più a quella del piccolo Scorpius, che era aggrappato ai suoi pantaloni con l'altra manina, per poi girarsi e guardare il Golden Trio schierato dietro di loro

E soprattutto un paio di occhi attirarono la sua attenzione

Occhi lucidi e limpidi come il mare quando si abbatte sulla riva o come le foreste incontaminate dell'Amazzonia

Occhi carichi di un qualcosa che la serpe non aveva mai capito ma che lo aveva sempre attratto come una falena sulla fiamma.

Ma che lo aveva anche respinto per tutti gli anni di Hogwarts certo che quelle fiamme sarebbero state la sua rovina

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