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Il rientro a casa non fu dei migliori ed Harry, già irritato di suo per l'orribile giornata e per la serata ancora peggiore, trovò quasi insopportabile dover stringere la mano al Serpeverde per potersi smaterializzare insieme appena varcati i confini della tana.

Insomma...

Già odiava profondamente smaterializzarsi e sentire lo stomaco andargli a finire ai piedi per non parlare di quando rischiava di lasciarselo addirittura indietro

Ma farlo con Malfoy? Mano nella mano? Dopo quello che gli aveva detto?

Non che il purosangue avesse stretto la mano più del dovuto o che gli avesse rivolto la parola, figurarsi se si fosse azzardato a chiedere scusa, ma il fatto stesso di doverlo toccare lo infastidiva talmente tanto che non appena misero piede a Grimmauld Place lasciò quella mano gelida e si allontanò velocemente da lui

Mai...

Mai Harry aveva perso la pazienza fino a doversi sfogare in quel modo e con quella cattiveria!

Per l'amor di Dio!

Aveva letteralmente vissuto nella merda fino agli undici anni no?

Era stato vessato, sbeffeggiato, punito ed ignorato fin tanto da fargli quasi dimenticare di essere un essere umano e di avere diritto ad avere una vita.

E quando finalmente era stato portato via dalla casa degli zii?

Insegnanti, basilischi, coppe del mondo, Sirius, la batosta con Cho, la morte di Cedric e poi, dulcis in fundo, la sua stessa fottuta morte!

E lui?

Non aveva mai perso la pazienza...

E si...a parte gonfiare qualcuno, e cruciare Bellatrix per giunta sbagliando, mai aveva avuto scatti di ira così forti da fargli desiderare di scagliare la maledizione della morte.

Ah sì..a parte una volta...

E perché?

Sempre per il maledetto Malfoy...

Dio...

La rabbia che aveva provato in quei bagni era stata talmente tanto forte e totalizzante da fargli vedere solo nero per qualche minuto.

Il SectumSempra era uscito dalla sua bocca con talmente tanto sentimento, e voglia di colpire, che il frammento di anima di Voldemort aveva di sicuro ballato la macarena riconoscendo , dentro di lui, un pezzo del suo padrone...

E si...dopo se n'era pentito ed aveva passato le pene dell'inferno nel tentare di capire come avvicinarsi a Malfoy a chiedere almeno scusa

E cosa aveva fatto lo stronzo?

Aveva confermato i suoi sospetti e, non contento, aveva persino preso parte al suo tentato omicidio nella camera dei segreti...

Harry sbuffò, la consapevolezza che niente di ciò che aveva fatto Malfoy proveniva veramente da lui, per poi versarsi due dita di whisky e sedersi nella poltrona posta davanti al camino

Perché?

Perché perdeva così tanto le staffe se si parlava di lui?

Persino quando aveva scoperto che il suo bambino non era veramente suo, sentendo il cuore letteralmente sbriciolarsi nel petto, aveva pensato di crescerlo ugualmente e prendersene cura...

Perché che colpa ne aveva lui se Ginny aveva sbagliato?

Ma con Malfoy no...

Con Malfoy non c'era mai perdono come non c'erano mezze misure o pensieri chiari

Malfoy era la sua maledetta nemesi ed il signore oscuro aveva sbagliato quando aveva scelto di mettergli contro Piton piuttosto che il più giovane dei suoi adepti

Perché sarebbe bastata una parola..una sola...

Ed Harry avrebbe cercato di capirlo e magari aiutarlo, come stava facendo in quel momento, facendosi incastrare e magari consegnare come un pacco regalo al famoso Re del male...

"Cristo santo...cosa c'è che non va in me?"

Il liquore ambrato scivolò nella sua gola come se fosse acqua fresca e non abbastanza forte per aiutarlo

Ed Harry stava per versarsene un'altro quando dei passi risuonarono nel corridoio e tutti i suoi sensi si attivarono di botto.

La bacchetta stretta in mano.

La bocca già socchiusa, e pronta a maledire lo stronzo appena si fosse affacciato dalla porta, e l'altra mano serrata lungo il fianco a stringere ancora il bicchiere vuoto

Per poi rilassarsi un secondo dopo, abbassando anche velocemente la bacchetta, quando il piccolo Scorpius apparve davanti a lui stropicciandosi gli occhi ed alzando il visino angelico di fronte a lui

"Io...ho sete"

Harry posò immediatamente tutto ciò che teneva, appoggiandoli sul tavolino al suo fianco e facendo un passo avanti, per poi sforzarsi di sorridere ed abbassarsi sulle ginocchia

"Vieni Scorpius... andiamo a prendere un po' di acqua insieme. Ti va?"

 Ti va?"

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