5. Copertina

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Arias

Mi metto in spalla lo zaino e chiudo il bagaiaio.
Matteo mi da il borsone pesante e gigante, me lo metto sulla spalla e lo ringrazio.

«almeno ti rendi utile facendo qualcosa. Tu non hai il borsone per il calcio oggi.» gli sorrido chiudendo la macchina con la chiave facendole girare sull'indice.

Cameron sembra letteralmente un motto che cammina. Gli ho detto di tornare a casa presto ieri ma non mi ha minimamente ascoltato. Cosí ora ha sicuramente un mal di testa terribile e un sonno devastante. Ci sono passato una volta. É stato orribile, non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Dopo quella terribile esperienza non l'ho piú fatto.

Anche Matteo non é da meno. Lui é andato a casa alle due ma comunque é eccessivamente troppo tardi per poi andare a scuola il giorno dopo.
Cam credo sia andato a casa con lui ma non ne sono pienamemte sicuro.

Se il coach lo scopre non lo farà giocare per il resto della settimana.
Una volta ha rischiato assieme a Aiden, perché li ha effettivamente scoperti, ma serviva per la partite perché l'altro alzatore era ancora se basi.

Ci guardiamo in giro e c'é sempre Jonathan ci guarda dall'alto in basso anche se é piú basso di noi. Non posso dare torto a Cameron nel fatto di odiarlo perché é veramente una testa di cazzo e se vuole fare a botte lo aiuteró con molto piacere.

«Guarda che sfigati, vanno a "palla-volo"» sussurra Jonathan facendosi sentire apposta.

Cameron gli lancia un'occhiataccia come per zittirlo ma gli metto una mano sulla spalla.

«Non ne vale la pena» affermo io placando il suo nervosismo.

«Che faccia da culo» dice lui con un leggero rancore.

«Su questo sono d'accordo, ma non farti innervosire da quel tappetto. Non da neanche cosa vuole dire farsi il culo per qualcosa» Guardo Cameron mentre cerco di mantenere un tono calmo.

Lui annuisce. Quel tizio mi irrita propio. Credo che il suo hobby preferito é infastidire i passanti. Dico sul serio.

Aiden ci raggiunge é lo guarda in cagnesco.

«Andiamo prima che suona la campanella»

Ci incamminiamo verso l'entrata con tutti gli occhi addosso.
Mi da fastidio come la gente ci guarda.
Come se volessero mangiarci.
Le ragazze bisbigliano con le loro amiche che ci squadrano con occhiate fugaci.
A volte sento tanta di quella pressione che mi sento isolato da tutti.

Il mondo rallenta, I miei passi si fanno pesanti e la gola fa male.
Un nodo stringe il collo del mio stomaco che quasi mi viene da tossire.
Questa senzazione di disprezzo e di adorazione che riceve mi mette ribrezzo. Mi mette un tale peso sulle spalle che a volte temo di spezzarmi.
Mi mordo le labbra cercando mantenere un'espressione neutra ma non mi é facile.
Sento come delle scie che mi girano attorno per poi puntare verso di me e conficcarmisi nella schiena.
Sento che ho il respiro pesante. Lo sento.
Eppure il mondo continua ad andare a rallentatore e non riesco a fermarlo.

Solo quando Cameron mi mette una mano sulla spalla ritorno a respirare.

«Tutto bene?» mi domanda preoccupato.

La fatidica domanda a cui tutti ridpondono di si.

Tutto bene?

Tutti mentono sulla loro sulla risposta.
Purtroppo io non saró il primo a essere sincero.

«Tranquillo Cam, sto bene» Metto la mano sopra la sua e pian piano la ritrae.

«Sicuro?» io annuisco con fermezza continuando a guardare avanti.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 29 ⏰

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