II - Mamma mia!

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Just one look and I can hear the bell ring

One more look and I forget everything


Aleks rimase immobile tentando di non emettere neanche un respiro spiando dallo spiraglio della porta Zoe nel suo abito da sposa mentre rideva e scherzava con i suoi due amici che tentavano disperatamente di tenerla ferma per prendere le misure dell'orlo: era bellissima e raggiante.

Per un attimo gli parve di vedere quella bambina di una manciata di anni che aveva conosciuto alla scuola primaria, quella che aveva quello sguardo solare e sveglio che, ne era certo, l'aveva fatto innamorare dal primo momento.

Il ragazzo non avrebbe saputo dire esattamente cosa avesse combinato di buono in questa, o in una precedente, vita per meritarsi una persona come lei accanto: ma eccolo lì adesso, il miracolo, dopo anni passati a crescere insieme e a vivere insieme le proprie prime esperienze stavano per mantenere la prima delle promesse che si erano fatti.

Avevano dieci anni Aleks e Zoe quando si erano promessi di rimanere amici per sempre, spaventati da quel tratto di mare che li avrebbe divisi per qualche anno: il padre di Aleks aveva trovato un'entrata più rassicurante per un posto di lavoro sul continente e la famiglia si era dovuta spostare con lui.

Scoprirono a quattordici anni che non era tanto difficile rivedersi solo con un paio di ore di mare.

Si promisero a quindici anni che avrebbero girato il mondo insieme, magari proprio con una di quelle piccole e rovinate barchette che li portava da una sponda all'altra.

Ora a venti anni l'imbarcazione che li aspettava era più sicura e nuova, loro erano più esperti, ma quel sentimento di trepidazione di trovarsi in mezzo al mare solo loro due non era cambiato.

Zoe, fino a prima voltata verso lo specchio, si giró per essere frontale agli amici. Gli occhi le brillavano e nonostante la pettinatura scapigliata e l'assenza di qualsiasi trucco o accessorio ad Aleks parve di vedere una Venere nascere dalle onde, proprio da quel mare che si vedeva dalla finestra alle spalle della ragazza.

Strozzò un sospiro innamorato, sperando fino all'ultimo che nessuno lo avesse sentito, prima di accorgersi che gli occhi di Kosta si erano già spostati sullo specchio che rifletteva la porta dietro di sé.

"Non puoi vedere la sposa!" Esclamò il ragazzo, lasciando Zoe e Arianna sbigottite per qualche secondo non capendo a chi si riferisse, prima di vederlo correre alla porta e chiuderla definitivamente.

"Andiamo! Sono solo stupide scaramanzie!" Si lamentò Aleks, con la fronte posata sul legno "Devo prendere delle cose che ho lasciato qui ieri sera." Si giustificò.

Da dietro la porta in legno gli arrivò alle orecchie una sorta di trambusto muto, sentiva il frusciare di stoffa e il ticchettio di sandali muoversi per la stanza.

"Puoi entrare, adesso." Kosta aprì la porta all'improvviso, sorridendo storto al vederlo vacillare per il mancato appoggio su cui si era abbandonato.

"L'hai visto?" Gli chiese Zoe, ancora in piedi sul basso sgabello, con una vestaglia dalla fantasia eccentrica, che doveva in ogni modo essere una rimanenza di sua zia Monica, addosso a coprire quel vestito tanto significativo che Aleks era riuscito a intravedere.

Zoe era euforica, le guance rosse e i piedi che non riuscivano a stare immobili sulla precaria sistemazione.

"È bellissimo. Sei bellissima." Le sorrise Aleks "Mi chiedevo se fossi disponibile per sposarti tipo... tra due giorni?" Continuò a parlare con fare malandrino, mentre si avvicinava lentamente a lei.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09 ⏰

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Knowing my fate is to be with you (Wa-wa-wa-wa-waterloo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora