Dimmi che mi ami, dimmelo

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JAKE.
Un anno dopo
Le cose con Madaline stanno andando a rotoli, è ancora sotto shock per quello che è successo a Havery. Non riesco più a capire se mi ama.
Andai al piano superiore, nella sua camera, bussai e la trovai a guardare le foto con Havery. Mi avvicinai lentamente e le presi il telefono, litigammo un po'  <Madaline, ti prego dimmi che mi ami. > <Dimmelo> dissi quasi pregandola. Lei non rispose, scese dal letto e prima che potesse uscire dalla stanza, si fermò, mi guardava come non aveva mai fatto. <Jake, non posso. Non posso.> la rincorsi, <Come non puoi> dissi con un tono alto e deciso, <NON POSSO JAKE, NON DOPO CHE MI HAI MENTITO! TU LO SAPEVI! SAPEVI CHE HAVERY ERA IN QUEL GIRO E NON HAI FATTO NULLA!> disse urlando .
<MADALINE  NON SAI NULLA! IL TUO AMATO HAVERY VOLEVA AMMAZZARE ME E TUO PADRE! IL TUO PADRE BIOLOGICO! TI STAVO SOLO PROTEGGENDO, CAZZO!>
<Ahh, non inventarti scuse, con me non abboccano!>
<Guarda! Vuoi vedere le chat? Fai pure!> le sbottai contro urlando e lanciandole  il telefono. Si mise a pingere leggendo i messaggi, <Jake, io... io, ti prego perdonami...> non le feci finire la frase <No Maddy, tra noi è finita, addio> urlai uscendo di casa.
Presi la moto.
Pioveva, anzi diluviava.
Non me ne importava, volevo farmi un giro.
Faci la strada che facevo ogni volta quando dovevo svuotare la mente, arrivò la curva.
Quella maledetta curva, ero già caduto qui, quindi feci attenzione, ma non appena girai non vidi più nulla, poi l'asfalto bagnato.
Era freddo.
Mi risvegliai in un letto di ospedale, medici ovunque, poi incrociai il suo sguardo. Mi guardava triste, girai la testa dall'altra parte. Faceva male. Cazzo, se faceva male. Mi toccai la nuca, avevo una fasciatura. Iniziai a ricordare. Ricordi molto confusi: la curva, dei fari avvicinarsi, il vuoto e poi l'asfalto freddo.

Un amore inaspettatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora