Jisung sembrava volatilizzato dalla terra.
Minho, così come tutti i membri, cercavano Han da quella mattina. Il telefono era staccato e chi lo aveva come compagno di stanza non lo vedeva dalla cena prima.
Era un periodo cupo per Jisung, soffriva di nuovo di ansia e talvolta non c'era niente per farlo calmare. Solo Minho ne era davvero capace.
I due erano ogni giorno più uniti, se uno non era in sala prove, era sicuramente in compagnia dell'altro. Gli altri membri, così come gli stay, avevano iniziato a shipparli seriamente, dicendo che erano anime gemelle, destinati a stare insieme. Jisung stesso glielo aveva detto molte volte, e Minho si era ritrovato a sorridere intenerito, senza però proferire parole. Il suo era un dolore interno, non voleva farlo vedere a nessuno, nemmeno a se stesso. Era convinto che Jisung pensasse che fossero anime gemelle, ma non come sperava lui, da ormai un anno.
Si fece tardo pomeriggio, ma del rapper più piccolo ancora non c'era traccia. Inglobato dalla preoccupazione, Minho decise di cercarlo da solo, nella speranzosa di trovarlo davvero.
"facci sapere Min, ti prego" gli disse Chan, con le borse sotto gli occhi. Era sveglio dall'alba, irrequieto d'allora, Jisung era il suo primo amico, non poteva accettare l'idea di perderlo.
Minho gli annuì, poi si mise la giacca e guardò un'ultima volta i suoi compagni di band. Seungmin e Changbin erano ancora in giro a cercarlo, mentre Felix, Jeongin e Hyunjin cercavano di confortarsi a vicenda, nella speranza che non fosse successo nulla di grave al loro amico.
Riusciva a sentire i discorsi sussurrati dei tre giovani, riusciva a sentire i piccoli singhiozzi di Jeongin, credendo di essere una delle cause della fuga di Jisung. Tutti lo sapevano quanto Jisung adorasse Jeongin, Minho era convinto che il Maknae non centrasse nulla con questa faccenda. Ma ci stava già pensando Hyunjin a consolarlo a dovere.
Minho fece un piccolo sorriso ai suoi compagni, facendo una promessa silenziosa, aprì la porta e uscì di corsa, sperando seriamente di trovarlo.
Se siamo davvero anime gemelle Jisung, fa che riesca a trovarti, ti prego.Era vicino al fiume Han - buffo come quel fiume avesse il suo stesso cognome. Da piccolo lo faceva sempre notare a sua mamma, e lei sorrideva amorevolmente e gli dava ragione. Ma in quel momento non c'era sua mamma. In realtà, non c'era nessuno con lui.
Lo aveva deciso di sua spontanea volontà di uscire da solo, voleva rimanere in solitudine tutto il giorno. O almeno, così pensava.
Era un periodo strano, rimaneva delle giornate intere a guardare il telefono e poi si sentiva malissimo di aver perso tempo tutto il pomeriggio. Per rimediare andava ad allenarsi la sera, sperando di ritornare per cena, o prima dell'alba. Dipendeva tutto da quanta ansia riusciva a gestire. Ballava e reppava fino allo sfinimento, per poi tornare nel dormitorio e cercare di fingere che andasse tutto bene, per non far preoccupare gli altri membri. Fallì. Si aspettava che un giorno Chan venisse a trovarlo in camera sua e gli chiedesse di parlargli. Ma non accadde mai, vide invece un notevole avvicinamento da parte di un membro in particolare. Deve essersene accorto, poiché ci stava davvero vicino, nella speranza di farlo sempre sorridere.
I pensieri invasero la mente di Jisung, per poi immobilizzarsi di scatto a causa di un rumore dietro di lui. Jisung non aveva il coraggio di girarsi e vedere chi ci fosse. Una parte di sé lo immaginava, o lo desiderava? Si sentiva come se la sua anima sapesse già chi fosse. La persona in questione si mise vicino a lui. E qui Jisung ebbe la conferma, riusciva a riconoscerlo anche solo dal suo modo di respirare, dal suo sguardo, dalle mani, era colui che sperava con tutto il suo cuore che lo trovasse. Era Lee Know.
Per qualche minuto non dissero nulla, beandosi della compagnia reciproca. Poi, come un leggero vento primaverile, Minho parlò. "siamo tutti spaventati a morte Ji" le sue parole risuonavano stanche, umide. Jisung si mise di fronte a lui adesso. Minho gli prese entrambe le mani, intenerito dal broncio che aveva creato. Dio mio che sorriso meraviglioso. Pensò Jisung, maledicendosi un secondo dopo. Ma cosa diavolo andava a pensare? per lui sei come un fratello non potrebbe mai ricambiare.. aspetta.
ricambiare cosa?
"mi dispiace tanto" disse invece. Era davvero dispiaciuto, non avrebbe mai voluto che Minho si ridusse così, che tutti fossero disperati a cercarlo dovunque pensavano fosse andato.
"avevo bisogno di pensare, da solo. Non volevo farvi preoccupare" continuò a parlare, poi sospirando aggiunse "non volevo farti preoccupare."
Odiò il modo in cui Minho lo guardò. Lo odiò perché era genuino, era dolce e tanto tanto pentito di non essersi accorto della voglia di essere lasciato in pace di Jisung.
"mi preoccuperò sempre per te, Jisungie" lo disse con sincerità, con amore, sussurrato. Bastò per provocare dei brividi su tutto il corpo di Jisung.
*Ma che diavolo ti prende Han? riprenditi* gli urlò la sua testa. Non riusciva a comprendere i suoi stessi pensieri. Voleva stare da solo, era uscito apposta per quello, aveva spento il telefono per rimanere in solitudine. Ma voleva che Minho non se ne andasse mai, in realtà, desiderava lo trovasse lui. Voleva rimanere con lui, per sempre, solo loro due.
L'altra parte di lui gli urlava che per Minho lui non era nulla, se non un fratello. Ma dopotutto, avevano sempre avuto un rapporto stretto, perché la fratellanza non gli andava bene?Perché invece voleva baciarlo?
Non riusciva più a parlare, paralizzato dai suoi stessi pensieri. Finché non sentì un paio di braccia avvolgerlo completamente. Si lasciò andare, pianse finché non aveva più forza nel corpo, se lo meritava. Aveva fatto preoccupare i suoi membri, i suoi compagni di vita, Minho, il suo migliore amico, la sua anima gemella.
*So che le anime gemelle sono anche platoniche, ma se lui non lo fosse?*
Minho gli accarezzava i capelli, cercando di nascondere il fatto che stava piangendo anche lui, Jisung non sapeva con precisione se piangeva dalla frustrazione, dal sollievo o dall'amore. Gli fece bene quello sfogo, lo aiutò. Raccontò molto più di quanto poi non abbia detto ai suoi compagni una volta tornati a casa.
Minho aveva capito già tutto. Era una specie di angelo custode per lui, per riportarlo sulla retta via.
Durante la notte, tornato a casa, rifletté sul perché faceva quei pensieri, qualche ora prima, mentre Minho lo abbracciava.
Come se fosse stato evocato, Minho apparve sulla soglia.
"stai bene Sungie?" gli chiese, e Jisung si domandò come facesse a sapere che era sveglio, quando la stanza era molto buia.
"si.. solo- puoi metterti qui? vicino a me" gli indicò lo spazio vuoto nel suo letto. Non aveva la più pallida idea del perché glielo avesse chiesto. Il suo inconscio aveva bisogno di lui. No. Jisung aveva bisogno di lui.
"oh tesoro.. ma certo" Minho fu sopraffatto dall'emozione, Jisung lo odiava, voleva che sorridesse sempre, non che piangesse.
Si sdraiò vicino a lui, prendendolo subito tra le braccia. Jisung si sentì improvvisamente a casa, in Malesia, quando era malato e sua mamma andava a coccolarlo.
Ma sentiva qualcosa di più profondo, veniva dal cuore, che aveva cominciato a martellare sempre più forte. Era un sentimento difficile da individuare e affrontare.
Improvvisamente gli venne il magone, se lo avesse detto a Lee Know lui lo avrebbe abbandonato, lasciato solo per sempre.
Minho sembrò capire i sentimenti di Jisung, poiché lo aveva attirato più vicino a sé e gli stava accarezzando i capelli "non ti lascerò mai Jagi, sono qui per tutto il tempo di cui hai bisogno. Dopodiché, se non vorrai più, me ne andrò, ma tornerò sempre da te, Sungie"
Quella frase fece venire un'insieme di sentimenti diversi a Jisung. Si sentì sollevato, si sentì compreso.. si sentì.. amato.Beh, è questo che ti fa provare un migliore amico, no?
Nemmeno la coscienza di Jisung, sempre pronta a riportarlo nella realtà, gli credeva più. Ora Jisung aveva individuato cosa gli stava succedendo. Si era innamorato di Minho. Adesso toccava solo affrontarla.
Ma per adesso, con Minho che lo abbracciava e lo calmava, Jisung riuscì a rilassarsi e decise che glielo avrebbe detto quando se la sentiva e quando sarebbe arrivato il momento giusto.
Dopotutto, amare qualcuno in silenzio non ti uccide. Vero?angolo autrice
Ragazzi ciaooo!! scusate l'assenza, Università, studio matto e sconsiderato, attività esterne e uscite con amiche mi hanno limitato tantissimo!
Ma alla fine si torna sempre dove si è stati bene, no? Ed ecco perché ho deciso di aggiornare questa storia per prima. Poiché ci tengo tantissimo.
Voglio sottolineare il fatto che sto cercando di rendere questa ff il più canonico possibile, ma in questo capitolo si sa che Jisung è tornato da solo dalla sua "fuga" per pensare. Ho deciso comunque di aggiungere questa scenetta Minsung, dove lo trova Minho. Tanto, male non fa sclerare per la Minsung :)
Cercherò di pubblicare l'ultimo capitolo il più presto possibile.
Buon weekend <33Manu🩷

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Realisation [Minsung]
Fiksi PenggemarMinho e Jisung sono legati dal giorno in cui si sono conosciuti. Ma in tre occasioni che segneranno la loro vita, forse capiranno che non sono semplici amici..