Le Quattro Sorelle - La Speranza │ │ (Libro 1)

Capitolo 4: L'Incontro con la Tempesta

Dahlia si svegliò una mattina con il sole che filtrava dolcemente attraverso la finestra, illuminando la sua stanza con un calore dorato. Si sentiva energica, pronta ad affrontare una nuova giornata e a continuare il lavoro nel giardino. Tuttavia, c'era nell'aria un'energia diversa, una sorta di attesa palpabile che la fece interrompere i suoi pensieri. Mentre si vestiva, non poté fare a meno di guardare fuori dalla finestra: nuvole grigie e minacciose si stavano accumulando all'orizzonte.

«Spero che non piova proprio oggi», mormorò tra sé, un velo di preoccupazione che le attraversava il viso. Oggi era prevista una riunione comunitaria al giardino, in cui avrebbero parlato di nuove idee per espandere il progetto. Voleva che tutto andasse per il meglio.

Dopo aver fatto colazione con le sue sorelle, Dahlia decise di fare un rapido sopralluogo nel giardino prima che gli altri arrivassero. Mentre camminava tra i filari di fiori, notò che alcune piante avevano cominciato a piegarsi sotto il peso della umidità nell'aria. Era evidente che un temporale era imminente.

Determinate a prepararsi, Dahlia e le sue sorelle iniziarono a sistemare il giardino, rinforzando le piccole strutture che avevano creato per sostenere i girasoli e coprendo le piante più delicate con teli. Mentre lavoravano, un gruppo di bambini, entusiasti di vedere la loro amata Dahlia, arrivò.

«Ciao, Dahlia! Possiamo aiutarvi?» chiese Timmy, con i capelli arruffati e un sorriso radioso.

«Certo!» rispose Dahlia, felice di vedere i piccoli arrivare. «Dobbiamo renderci pronti alla tempesta. Possiamo unirci e assicurarci che tutto sia al sicuro prima che arrivi.»

Dopo alcuni minuti, i bambini si misero all'opera, seguendo le istruzioni di Dahlia. Era sorprendente come i piccoli potessero lavorare con tanta passione e impegno. Le loro piccole mani si muovevano veloci, mentre iniziavano a fare scorta di attrezzi e strumenti per aiutare nel lavoro. Ogni gesto, ogni risata, si univa al battito del giardino.

Ma mentre l'aria si faceva sempre più pesante, e tuoni lontani cominciavano a rimbombare, un senso di inquietudine invase il cuore di Dahlia. «Forse dovremmo fare una pausa», suggerì, gettando un'occhiata alle nuvole che si addensavano nel cielo. Gli altri concordarono e, da bravi compagni, si sedettero su alcuni tronchi di legno sparsi in giardino. Mentre sgranocchiavano qualche merenda, si sentirono leggeri e spensierati, come se potessero affrontare qualsiasi cosa.

Il cielo si scurì ulteriormente, e un lampo squarciò il cielo, seguito da un fragoroso tuono. Era il segnale della tempesta in arrivo. Gli adulti iniziarono a radunarsi, e Dahlia si sentì ancor più serena con la compagnia dei suoi amici. La riunione che si apprestavano a tenere era stata organizzata per affrontare le sfide e discutere i progressi, e quel brutto tempo non avrebbe certo fermato le loro buone intenzioni.

Quando tutti furono riuniti, Dahlia prese la parola. «Grazie a tutti per essere qui. Oggi volevamo parlare di come possiamo continuare a far crescere il nostro giardino e condividere la nostra passione con il villaggio. Ma prima di tutto, voglio assicurarvi che il nostro giardino è al sicuro. Vogliamo proteggere quello che abbiamo costruito insieme.»

Mentre parlava, il vento cominciò a ululare e la pioggia iniziò a cadere, inondando il giardino e contribuiendo a creare un'atmosfera surreale. Nonostante il fragore del tuono, il gruppo di persone rimase attento, ascoltando con entusiasmo le parole di Dahlia.

Dahlia si sentì in qualche modo ispirata dalla tempesta. Era come se la potenza della natura avesse creato un legame tutto nuovo tra loro. «Siamo qui per creare qualcosa di speciale», continuò, la voce salda. «E ogni tempesta che affrontiamo insieme non farà che unirci di più.»

Al termine della riunione, il maltempo sembrava essere all'apice. La pioggia cadeva con violenza e i venti soffiavano, creando onde alte di acqua sul terreno. Molti dei partecipanti, stanchi ma motivati, iniziarono a disperdersi verso casa, ma un gruppo di bambini decise di restare. Timmy e i suoi amici non volevano andare via; avevano voglia di vedere come la natura affrontava la tempesta.