SCAPPARE DALLE SERPI

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°12 dicembre 2016°
<<Non rompere Madison,vieni qui e spara a quei bersagli.>>
Will mi urla contro,é molto arrabbiato ma adesso proprio non ce la faccio a sparare,sono stanchissima.
<<Will ho sonno,ho tanto sonno>>Dico stropicciandomi gli occhi.
Nell'altra mano tengo ancora il peluche del coniglietto rosa che mi aveva regalato la mamma.
<<Madison non te lo sto chiedendo,te lo sto ordinando.>> Mi dice,non é piú arrabbiato ma severo.
<<No!>> Dico,so che non gli piace quando faccio i capricci ma non ho voglia adesso.
<<Vuoi vedere i serpenti Madison?>> Mi chiede.
<<No..>> Gli dico,i serpenti non mi piacciono,sono brutti e cattivi.
<<Allora adesso vieni qui e fai quello che devi fare,hai capito?>>
Mi sta sgridando, ma non gliela voglio dare vinta.
<<No!>> Gli urlo contro.
<<E va bene, adesso mi hai stufato!>> Mi dice strillandomi.
Senza sforzo mi prende in braccio e mi strappa il coniglietto della mamma.
<<Bunny!>>Lo chiamo cercando di riattirarlo a me.
<<Adesso ti ci chiudo davvero insieme a quegli animalacci>> Mi dice.
<<No Will lasciami>> Gli dico,battendo i pugnetti sulla sua schiena.
<<Will non voglio!>> Gli dico tra le lacrime.
<<No!>>
<<Non voglio stare lí con loro!>>
<<Will no!>>
<<No!      No!       No!>>
Urlavo e urlavo,nessuno sembrava sentirmi.
Le parole si perdevano nel vento,nel silenzio della notte, rimbombavano, ma sembravano non arrivare mai a lui che continuava imperterrito la sua camminata.
Mi mise giú, ma solo per aprire quell'orrendo porticina bianca.
Mi ci trascinò dentro per il braccio e chiuse la porta rimanendo fuori.
Vidi la vasca piena di orrende teste squamate.
Urlai e poi scoppiai a piangere, mettendo la testa tra le gambe e tappandomi le orecchie cercando di non sentire quegli orrendi sibili.
Sentii William sghignazzare da fuori e urlare un "divertiti".
Poi rimasi lí con tutti quei serpenti,tra le lacrime e le urla.
No,non mi avrebbe sentito nessuno,non mi avrebbe salvato nessuno.
Ero terrorizzata, tanto da urlare fino allo sfinimento, fino a perdere la voce.
[...]
°presente°
Mi svegliai con affianco Michael,guardai la sveglia e lessi la data.
Era l'ultimo giorno a mia disposizione per uccidere quell'Eddie.
No,non lo avrei fatto.
Non lo avrei mai fatto.
<<Michael? Svegliaaa>>
Gli urlai, ma neanche un cannone lo avrebbe svegliato, cosí presi un secchio d'acqua e glielo buttai addosso.
Lui si alzò di scatto
<<E? Cosa? Chi? Che succede?>> Disse tutto d'un fiato.
<<Buongiorno principessa>> gli dissi prendendolo in giro.
<<Vai a fare schifo.>> Sputò lui offeso.
<<Ho una sorpresa per te>> Gli dissi.
Lui mormorò qualcosa per poi rigirarsi tra le coperte.
<<Michael! Ho detto che ho una sorp->> sospirai, <<e va bene,te lo dico, andiamo a Ibiza!>> Gli dissi, noncurante di "mia nonna" che dormiva al piano di sopra, tanto di notte spegneva il suo apparecchio acustico.
L'unico modo per scappare da quella situazione era scappare da quel posto.
Avevo tanti soldi in banca, quelli che mi dava William, mille euro a bersaglio, o meglio, a omicidio.
E si, li avevo tenuti da parte, per l'università.
Ma questa era decisamente un emergenza.
<<Partiamo? Trottola mia, abbiamo un euro in due>>
Mi disse per poi tornare a riposare.
Sospirai.
<<Si dia il caso che io li ho quei soldi, non mi devi ridare niente, basta che vieni con me Mikii>>Gli dissi.
<<Hai sbloccato un nuovo soprannom- aspetta, chiamami come vuoi, hai detto che mi porti a Ibiza no?>>
Disse lui realizzando.
<<Preferisci le Maldive?>> Gli dissi con un sorriso che lui ricambiò.
<<Vai a fare la valigia scemotto>>
Conclusi per poi salutarlo alla soglia della porta.
Cominciai a fare la mia valigia e poi lo chiamai, ci incontrammo e ci incamminammo verso l'aeroporto.
<<Trottola, ma adesso dobbiamo fare tutti quegli impicci degli aereoporti?>> Mi chiese.
Sospirai.
<<Michael, uno, perché continui a chiamarmi cosí? E due, ho una dose di tranquillante per elefanti, quindi se non vuoi ritrovarti per terra chiudi la bocca.>> Gli risposi.
Aspettai una risposta ma niente.
<<Allora?>> Gli chiesi ancora.
Luisi si morse il labbro ancora in un rigoroso silenzio.
<<Mike!>> Lo sgridai.
<<Cazzo mi hai detto tu di chiudere la bocca! Che stronza.>>
<<Perché mi chiami trottola?>> Chiesi ancora.
<<Perché non ti stai ferma un attimo.>> Rispose lui finalmente.
Ci sedemmo su una panchina dentro l'aeroporto.
<<Non sono stronza..>>borbottai, tra me e me.
Lui mi prese in braccio facendomi sedere a cavalcioni su di lui, poi mise una mano tra i miei capelli e mi lasciò un bacio sul collo facendomi venire i brividi.
<<No, non lo sei...>> Disse lui con voce rauca, continuando a baciarmi.
<<M-mike cosa stai->>
<<Shh, non parlare>> mi intimò lui,lasciandomi una scia di baci sul collo.
Poi mi afferrò per i fianchi.
<<Siamo in aeroporto cretino>>gli dissi sottovoce.
<<Sei arrabbiata?>> Mi chiese.
<<Mi fai arrabbiare se non la smetti>> gli dissi cercando di sembrare convincente.
Lui strinse di piú la presa sui miei fianchi.
<<Sei bellissima anche da incazzata perciò non mi tentare trottolina.>> Mi sussurro nuovamente.
<<Lasciami>> gli dissi.
<<Vuoi farmi credere che ti dà
fastidio?>> Disse e io sbuffai sistemandomi un ciuffo di capelli che mi ricadeva davanti agli occhi,ma non serví a niente perché mi ricadde nuovamente davanti.
Lui cercò di trattenere una risata mentre mi guardava ordinare maldestramente o ciuffi ribelli.
Spostai gli occhi di lato,offesa.
Lui prese una matita dallo zainetto e mi raccolse i capelli incastrandocela.
Lo guardai allibita,e potrei giurare di averlo visto arrossire.
<<Si, so legare i capelli con la matita.>> Disse levandomi ogni irragionevole dubbio.
Abbassò la testa arrossendo e torturandosi le mani,ed io scoppiai in una risata fragorosa.
Scoppiò a ridere anche lui e io riportai le sue mani sui miei fianchi, perché desideravo che per una volta sentisse che fossi sua.
Lui fece un sorrisetto malizioso e riprese il suo tono strafottente.
<<Bel modo per convincermi che ti faccio arrabbiare>> commentò.
Io sbuffai e lui mi attirò a se,poi azzerando le distanze tra noi, mi lasciò un bacio a fior di labbra.
Contestai quel bacio leggero perché non mi bastava, in realtà non mi sarebbe mai bastato, non sarebbe mai stato abbastanza.
Desideravo baciarlo fino a togliergli il respiro.
Fino a toglierci il respiro.
E per lui,si, avrei bruciato il mondo intero se si fosse messo in mezzo.
Lui mi accontentò baciandomi di nuovo, lasciando intrecciare le nostre lingue.
Poi io mi staccai di scatto.
Avevo isolato tutto il resto scordandomi di essere in un luogo pubblico.
Diventai paonazza e Mike capii immediatamente il motivo.
<<Menomale che ti dava fastidio, quel vecchietto é quasi morto di infarto guardandoci.>> Disse indicando un anziano signore che ci spiava da dietro il giornale.
E capii che ci stava davvero spiando perché il giornale era capovolto.
Devo aver assunto un espressione buffa nel mentre perché sentii Mike soffocare una risata con un colpo di tosse.
Lo guardai con diffidenza.
Lui mi sorrise e poi mi sussurrò all'orecchio
<<Perdiamo l'aereo trottola.>>
Soffiò quelle parole tra i miei capelli, facendomi venire i brividi.
Poi però analizzai la frase e mi affrettai a raggiungere l'aereo.

[...]

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 14 ⏰

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