capitolo 3| perché no?

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Xavier

si é davvero addormentata nel messo della lezione? si é addormentata prima di capire che ero io? non gli piaccio nemmeno un pochino? piacere nel senso di simpatia. vorrei conoscerla di più, é la prima ragazza che mi guarda come se gli piacessero i miei occhi, é una strana sensazione. la guardo, non da segni fi vita, é morta? non voglio essere in mezzo a un crimine. una piccola ciocca di capelli le và davanti alla faccia. guardo quella ciocca rossa che appoggia sul naso di...come é che aveva detto di chiamarsi? eva? evangeline? cazzo é un vangelo!? vabbé idiota. la ciocca di capelli continua a muoversi a ritmo con il suo respiro. mi urta. quindi avvicino la mia mano alla sua faccia...evelyn! ecco come si chiama, comunque le se abbina fi più il mio nomignolo.  le tocco la ciocca e gliela sposto al lato della faccia, poi dietro l'orecchio, la incastro facendo in modo che non le dia più fastidio. forse la sto guardando un pò troppo perché lei emette un "hm" stanco a si gira dall'altra parte con la faccia. la ciocca le ricade sul naso. mi urta di più. avvicino la mia faccia alla sua sospirandole all'orecchio: "la professoressa si arrabbierà se continui a dormire, idiota" lei fa un piccolo sobbalzo e risponde a voce bassa "lasciami dormire, coglione" sembra arrabbiata. rido a malapena, mi da soddisfazione darle fastidio. lei si accorge del mio ghigno mi sussurra "vuoi giocare allora eh?" inarco un sopracciglio, é curiosa questa ragazza. lei alza la testa e inizia a guardare la professoressa, sta seguendo la lezione? faccio una espressione che nemmeno io so descrivere, disgusto, sorpresa, curiosità. sfortunatamente la curiosità sarà la mia distruzione prima o poi, mi domina sempre. "che gioco intendi?" le chiedo all'orecchio. sorride maliziosa. "lo vedrai" dice ridendo piano. mi urta che non sappia che cosa ha in mente. la guardo male, funziona sempre. niente, continua a seguire la lezione. la richiamo con un piccolo colpo di tosse «ehm». niente. mi sta ignorando. cazzo che fastidio, mi viene da tirarle i capelli, ma no, io sono una brava persona, io mantengo la calma. faccio un respiro profondo. ispira...espira...«Xavier? sai la risposta alla domanda?» sentì la voce della professoressa richiamarmi. non sapevo la risposta, ero troppo impegnato a pensare, molto più interessante che ascoltare la lezione, ma ora sono altamente fottuto. quell'idiota dai capelli rossi si gira verso di me con un ghigno divertito. la guardo con odio, come può divertirsi della mia sofferenza? che stronza. ricambio il suo sguardo con un ghigno disgustato e mi giro verso la lavagna. guardo attentamente lo stupido pezzo di lavagna davanti a me, provo a trovare la domanda, qualche indizio che ne so. niente, come é possibile?! quale razza di professore non scrive le domanda sulla lavagna? «Xavier, quindi? sai o no la risposta?» guardo la professoressa con un sorriso freddo, forzato. «mi scusi, non stavo seguendo ero immerso nei miei pensieri...può ripetere?» nelle ultime parole aggiungo un pò di acidità, per fargli capire che in realtà non mi frega niente della lezione nemmeno adesso. il professore mi guarda come avessi assassinato qualcuno, esagerato. poi dice con un tono ferito «oh e in che pensieri eri immerso per distrarti nella mia lezione?» non voglio dirlo. non voglio ammettere che stavo pensando a quella ragazzina accanto a me. poi perché ci stavo pensando? non si merita il mio tempo, ma ho voglia di conoscerla, mi guarda come nessuno oltre brad aveva mai fatto. la guardo, non so il perché, cerco rifugio nei suoi occhi verdi, lei guarda nei miei, restiamo così per poco perché stacco lo sguardo e guardo verso il prof. «pensavo agli affari miei» annunciai alla fine. il professore ora mi guarda ancora più ferito. io lo guardo, un'espressione disgustata e che fa intendere: ma che vuoi? mi guarda, e interrompe il silenzio «non potevi pensare in un'altra lezione? proprio la mia? eh?» ma che? fa sul serio? pensare in un'altra lezione? bruh. non ho parole per descrivere quanto sono urtato, vorrei urlargli, parlargli male e dirgli: ma perché tu non fai la lezione in un altro momento? perché non mi lasci pensare dato che sai pire te che la tua lezione é più noiosa delle lezioni di storia? fatto sta che non voglio peggiorare la situazione e resto zitto a guardarlo. lui dopo poco riprende. che palle, é noiosissimo, e credo che tutti sappiano già queste cose, spiega lo stesso da più di un mese, sono davvero ore sprecate. mi guardo intorno per vedere se c'é qualcuno che mi guarda ancora dopo la discussione con il prof. l'unico sguardo che trovo é quello di Evelyn. perché mi stava guardando? inarco un sopracciglio invitandola a spiegarmi il motivo del suo sguardo su di me. lei in tutta risposta mi guarda, assottiglia gli occhi in senso di sfida. faccio un sorriso maligno, amo le sfide. lei coglie il mio segno e mima con le labbra: seguimi.
cosa? inarco un sopracciglio e lei guarda il prof alzando la mano. «potrei andare in bagno?» dice. vuole che la segua...in bagno? la guardo con un ghigno malizioso, pensando a cosa vuole, e di che cosa vuole "parlare", o preferisce le azioni? «certo, vai pure» risponde il prof educatamente. lei si alza, esce dalla porta e non la vedo più. dovrei seguirla?
perché no?
mi alzo senza chiedere il permesso: so che mi direbbe di no. esco dalla classe senza fiatare. vado nell'area spogliatoi e bagni. trovo Evy seduta su una panca degli spogliatoi. appena alza lo sguardo i nostri occhi si incontrano, in qualche modo si incastrano. restiamo così a fissarci i miei occhi nei suoi. é una bella sensazione...credo. é strano...sta guardando una cosa nei miei occhi. si alza e mi viene vicino, molto vicino. i nostri petti si toccano a malapena, eppure il mio cuore ha iniziato a accelerare il battito, che sto dicendo...é solo tensione, vero? mi guarda negli occhi, é più bassa di me quindi ho da abbassare la testa, non tanto in realtà. avvicina la bocca al mio orecchio reggendosi con le mani sulle mie spalle. «togliti quella bandana» sento il cuore battere a mille alla sua frase. non mi ricordavo di averla rimessa, per me ormai é normale indossarla, non la noto quasi più. alzo la mano e mi tocco la bandana, indeciso se seguire il suo ordine. lei percepisce la mia insicurezza e avvicina le labbra alle mie, che si sfiorano. "cosa ho detto di non chiaro? togli quella bandana».



OK RAGA FINE CAPITOLO MA LEGGETE QUI🎀🤭
PRIMO SCUSATE SE HO INTERROTTO NELLA SCENA ROMANTICA/ SPICY MA MI DIVERTIVA
SECONDO SCUSATE SE QUESTO CAPITOLO ERA PARTICOLARMENTE LUNGO
TERZO non so in quanti stanno leggendo il mio libro ma vi ringrazio ahah perché non mi sarei mai aspettata di scrivere una storia su wattpad quindi daje ahaah restate connnessi domani per il nuovo capitolo😋

se mi avessi ascoltatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora