capitolo 4| il gioco

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Evelyn

le mie labbra sfiorano le sue.
il mio cuore batte forte. tanto.
perché poi? non mi piace nemmeno.
credo.
lo guardo negli occhi, cedo che é ancora insicuro sul togliersi la bandana. fanculo.
con la mano glielo strappo dal viso e faccio un piccolo sorrisetto. «era tanto difficile?» lo stuzzico. il suo respiro sulla mia bocca si fa più ardente. non riesco a non pensare come sarebbe baciarlo. le sue labbra sulle mie...lui fa un respiro profondo e sussurra «se vuoi baciarmi, fallo, non ti fermerò, principessa»
principessa?
io?
sta scherzando vero?
come gli é venuto questo soprannome?
«principessa? cos'é il mio nuovo nome? non ti piace più idiota?» chiedo curiosa. fa un ghigno divertito.«non eri tu la ragazza con un diadema nell'armadietto?» l'ha visto? come ha...«hai sbirciato nel mio armadietto?» chiedo con un tono arrabbiato un pò imbarazzato. «forse, volevo vedere se avevi foto mie, se eri una di quelle ragazze ossessionate» risponde. cosa? ragazze ossessionate? dovrei essere una di loro? sto qua é pazzo. aggrotto la fronte e lo guardo negli occhi, senza la bandana che separa i nostri sguardi. restiamo così senza parlare, poi sento una presenza toccarmi il fianco. arrossisco quando capisco che é la sua mano e lui ride un pò, senza rompere il contatto visivo.
«che c'é, principessa? non riesci a reggere la mia mano sul tuo corpo?» mi stuzzica. strizza piano il mio fianco, e mi avvicina a sé. guardo per terra, non voglio guardarlo, sono sicura di essere un pomodoro in questo momento. «lasciami» riesco a mugugnare. «come mai, non ti piace, principessa?» sussurra al mio orecchio. alzo lo sguardo e lui fa un ghigno divertito «oh, principessa, guardati tutta rossa..» aggrotto la fronte, so che é vero, ma perché deve rinfacciarmelo? lo guardo più intensamente, i suoi occhi sono davvero bellissimi. emetto un piccolo "wow" e lui fa un sorrisetto. avvicina le labbra ancora di più alle mie. mi allontano a mia volta e il suo sorriso scompare dalle sue labbra. mi libero dalla sua presa e mi allontano, lui come un bambino mette il broncio. «perché ti sei avvicinato così tanto?» chiedo con un fiato stanco. «non ti sei spostata lo volevi anche tu, così ho espresso il tuo desiderio» risponde senza nemmeno pensare un attimo. é vero, volevo che si avvicinasse. «ok...ora mi sono spostata però, non farlo più» chiarisco. lui mi guarda deluso, sperava di divertirsi un pò, dopotutto come fa con tutte, non sa che io non sono tutte. «vorrei conoscerti meglio» dico decisa. lui fa un sorrisetto malizioso. «dio...non in quel senso!» tolgo ogni suo dubbio. lui ride. «ogni tuo desiderio é un ordine principessa» sorrido, divertita dalla sua frase anche se mi spaventa come ha tutta questa confidenza. «oggi alle 16 nel giardino del retro della scuola?» domando. «ok, ci sarò» dice. ho qualche dubbio su questo. annuisco e vado verso la porta, la apro e prima di mettere piede fuori mi richiama «pensaci, principessa, tu e io...conoscerci meglio, mi piace ma che ne pensi di conoscere e esplorare anche-» prima lui possa finire la frase esco dalla stanza e sbatto la porta dietro di me. aiuto. lo sento ridere e sussurrare «come vuoi, principessa»

se mi avessi ascoltatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora