Capitolo 52

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Mi voltai verso i miei amici, realizzando con orrore che mancava uno di noi. <Dov'è Jade?> chiesi, la voce tremante. Nessuno rispose. Il silenzio nella stanza era opprimente. Mi avvicinai a Ryan, che aveva il volto fisso nel vuoto. Lo scossi per le spalle, cercando di strapparlo dal suo torpore. <Ryan, dov'è Jade?> ripetei, la mia voce sempre più disperata.

Prima che potesse rispondere, una voce familiare riempì la stanza, interrompendo il silenzio. Era lui, Victor. Il suo tono era calmo e glaciale, carico di una sicurezza malvagia. <Benvenuti> disse, la sua voce risuonò come un eco spettrale nella sala bianca. Ci osservava dall'alto della stanza, dietro una finestra che gli permetteva di vedere tutto.

<Questa volta, le regole sono leggermente diverse>

Sentii un brivido lungo la schiena mentre le sue parole si facevano strada nella mia mente. I miei amici si radunarono intorno a me, i volti pallidi e pieni di paura.

Ryan urlò, con una voce carica di disperazione.
<Dove cazzo è mia sorella? Bastardo!>

Ma Victor ignorò la sua domanda, mantenendo un'aria di superiorità e controllo. <Avete tre prove da superare> disse con una calma glaciale.

<Le prime due saranno relativamente semplici. La terza, però, sarà la più difficile e cruciale>

Victor ci spiegò che nella terza prova avremmo dovuto entrare nelle stanze assegnate a ciascuno di noi.

I nostri nomi erano scritti sulle porte. Cercai il mio e lo vidi nella numero quattro, inciso nel metallo. Nessuno poteva scappare, ci avvertì Victor, e il superamento delle prove avrebbe fermato il flusso d'acqua. Se qualcuno avesse tentato di manomettere il gioco o scappare, Jade sarebbe morta.

Tiffany e Yuna si tenevano per mano, cercando di trasmettersi forza a vicenda, mentre Ryan continuava a fissare il vuoto con uno sguardo assente, probabilmente cercando ancora di capire dove fosse sua sorella.

<Se fallite...> disse con un sorriso sinistro. <Le conseguenze saranno severe>

Sentii il mio cuore battere all'impazzata. Non potevo permettere che accadesse qualcosa ai miei amici. <Cosa vuoi da noi, Victor?> chiesi, cercando di mantenere la voce ferma.

<Voglio solo il mio giusto risarcimento> rispose. <Voglio vedervi soffrire come ho sofferto io>

Tyler e Aidan avevano i pugni serrati, visibilmente pronti a combattere, e Kaito scrutava attentamente la stanza, osservando le videocamere, le porte e infine la clessidra. <Cosa succede se la clessidra si riempie?> domandò lui.

Victor rispose con una risata sinistra, un suono che riecheggiò freddamente nella stanza. All'improvviso, un suono acuto provenne dalla clessidra e dal pavimento emerse una capsula di vetro che racchiudeva Jade, piangente e impaurita, intrappolata. Ryan si lanciò verso di lei, cercando disperatamente di rompere il vetro con i pugni, ma era troppo spesso per essere infranto.

Jade continuava a piangere, il terrore nei suoi occhi era evidente. <Ehi, Jade. Guardami, non ti succederà nulla. Ti farò uscire di lì, te lo prometto> balbettò Ryan, con le lacrime agli occhi. La tensione nella stanza era palpabile. Il mio cuore batteva forte, alimentato dalla paura e dall'angoscia.

<Evelyn è morta solo per colpa tua! Perché stai facendo tutto ciò?!> urlai, la mia voce carica di disperazione e rabbia.

Victor rimase impassibile, ma il suo volto si contrasse leggermente in un sorriso crudele. Con un gesto della mano, avviò il flusso d'acqua, che iniziò a riempire lentamente la capsula di Jade. <Vuoi farla morire affogata ancora prima che il gioco inizi?> chiese con un tono freddo.

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