Capitolo 30

124 3 0
                                    

Finalmente uscimmo dalla casa, il suono dei nostri passi che risuonava nel viale. Il cielo sopra di noi era ancora coperto di nuvole grigie.

Gli alberi spogli ondeggiavano leggermente al vento, e il suono delle foglie secche che si muovevano sul terreno riempiva l'aria.

Aidan mi invitò a sedere sulla sua moto, nera e lucida.

Mi avvicinai lentamente, le gambe ancora tremanti e la sella gelida sotto le mie dita.

Sentivo il freddo del metallo attraverso le cosce, il ronzio del motore che vibrava sotto di me.

Aidan mi guardava mentre mi sistemavo, i suoi occhi seguivano ogni mio movimento con attenzione.

Senza dire una parola, mi mise il casco, assicurandosi che fosse ben allacciato. I suoi occhi, ancora carichi di rabbia, ora erano concentrati su di me con una preoccupazione intensa.

<Perché sei venuto qui?> gli chiesi, la mia voce tremante e debole. Ma lui non mi rispose. Salì in sella davanti a me, il suo corpo fermo e sicuro.

Sentii il calore della sua schiena attraverso la maglietta. Il rumore del motore che si accendeva riempì l'aria, vibrando fino alle ossa.

E senza dire un'altra parola, iniziò a guidare.

Mentre ci allontanavamo dalla casa, il paesaggio intorno a noi diventava un blur di colori invernali.

Sentivo il battito del cuore di Aidan, forte e costante, e il mio respiro cominciò a sincronizzarsi con il suo, trovando finalmente un po' di calma.

Il ruggito costante del motore riempiva l'aria, e io ero attaccata alla sua schiena per non rischiare di perdermi per strada. Il vento sferzava il mio viso, penetrando attraverso la felpa che indossavo, ma la sua calda presenza davanti a me mitigava il freddo. Il suo profumo mi circondava, infondendomi un po' di conforto. Le mie mani lo tenevano saldamente, avvolgendolo fino a quasi stritolarlo.

Il paesaggio cambiava rapidamente intorno a noi, un susseguirsi di campi dorati, boschi e strade deserte. Le foglie morte si sollevavano al nostro passaggio. Ogni curva della strada era un nuovo panorama, un nuovo scorcio della campagna che ci circondava. Le colline si stendevano dolcemente, punteggiate da alberi spogli, e il cielo, di un grigio pallido, prometteva pioggia imminente.

Dopo quaranta minuti, finalmente arrivammo.

Sentii l'odore salmastro nell'aria molto prima di vedere le onde infrangersi sugli scogli con un ritmo ipnotico. Il cielo era coperto di nuvole, che si riflettevano sul mare creando un effetto quasi spettrale.

Aidan parcheggiò la moto e scese con agilità, aiutandomi a fare lo stesso. Sentii la terra sotto i piedi, fredda e stabile.

Tolsi il casco e respirai profondamente, il profumo del mare mi riempì le narici, rinfrescandomi la mente.

Guardai l'orizzonte, il punto in cui il mare incontrava il cielo, una linea sottile che separava due infiniti. Il cielo sembrava quasi toccare l'acqua, e per un momento, mi persi in quella visione, trovando un senso di pace.

Aidan fece un cenno con la testa, invitandomi a seguirlo.

Lo guardai senza dire una parola e dopo un breve tratto di strada mi fece accomodare su uno degli scogli, la superficie ruvida e fredda sotto di me. Restammo seduti e in silenzio per un po', ascoltando solo il suono delle onde e il grido lontano dei gabbiani. Il mare si stendeva vasto davanti a noi, riflettendo il cielo grigio come uno specchio d'acciaio.

Ogni tanto mi giravo a guardarlo, cercando di capire a cosa pensasse così intensamente. Il suo volto era una maschera di pensieri e preoccupazioni, ma anche di una bellezza grezza e magnetica. I suoi occhi, profondi e tormentati, scrutavano l'orizzonte. I suoi capelli neri svolazzavano qua e là, mossi dal vento.

Tears Of RainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora