Hongjoong's Pov
« Segretario Kim, compili tutti questi documenti, poi riordina queste cartelle per me e fammi delle copie per 30 di tutta questa cartellina per il meeting di questo pomeriggio »
Mise tutti quei fogli nelle mie mani e dovetti portargli nel mio ufficio senza nessun aiuto.
Il Sig. Park mi aveva già dato molto lavoro da fare, come sempre direi.
Ero arrivato cui da quasi metà mese e da lì il boss non faceva altro che punzecchiare la mia povera anima con lavoro dopo lavoro ed essendo il suo segretario dovevo sopportarlo. Sapevo a che gioco stava giocando il Sig. Park ma io non mi sarei mai licenziato come fecero tutte le sue ex segreterie, gli dimostrerò a quel strizzacervelli che non mi abbatterò, ma solo dopo aver finito sta pila di lavoro.Guardai e guardai la pila per poi sospirare in disperazione, ma ecco che arrivò la mia salvezza, Wooyoung, che fu l'unica persona che mi accolse qua con dolcezza. Egli come me era segretario del direttor. Lee, il quale al confronto al boss era molto più gentile.
Il corvino si presentò davanti a me con in mano del caffè amaro bollette, che mi avrebbe solleticato i neuroni spingendoli a lavoro sodo. Wooyoung si avvicinò e mi porse il caffè che tanto aspettavo.
« Il boss ti ha datto tutto ciò da compilare?! » Gli occhi del corvino si spalancarono stupefatti. Io annui disperato bevendo quel caffè, il quale appena entrò nella mia bocca, il gusto amaro mi fece rabbrividire ma dovetti ingoiare sapendo che mi avrebbe dato una buona carica per questo lavoro, o meglio dire, tentato suicidio.
«E da quasi metà mese che sei e tutti sono stupiti del fatto che non ti sei ancora licenziato» Wooyoung, disse congratulandosi a me ed sorseggiò il suo caffè latte. « Ed è una buona cosa? » Chiesi alzando il sopracciglio confuso. « Hmhm si.. comunque ora torno a lavorare, mi raccomando nin ti stressare troppo » Disse lasciando la stanza sorridente, cercando di tirare su il mio fiacco morale. Ma come se fosse facile non stressarmi, pensai.
Purtroppo però quando arrivai alla fine di quel tentato suicidio invece di iniziare a preparare la sala riunioni caddi in un sonno profondo sul palmo della mia mano. Quando ho aperto gli occhi pensado che mi ero addormentato per pochi minuti guardai l'orologio.
Tra meno di due minuti il meeting pomeridiano sarebbe iniziato e io non avevo ancora sistemato nulla!
Balzai dalla mia postazione uscendo dal mio ufficio con le trenta cartelline per la riunione, mi affrettai in prenda al panico verso l'ascensore. Quando ho pigiato il pulsante per richiamare l'ascensore al quinto piano allo stesso momento guardavo il mio orologio da polso ansioso, ma dopo vari minuti non riuscendo a controllare la mia ansia decisi di prendere le scale. Scesi ogni gradino fino al terzo piano, come un morto vivente. Arrivato alla sala riunioni mi mancava un minuto all'inizio, misi giù ad ogni postazione una delle trenta cartelline, poi di spiccio andai a fare per il Boss del thè verde.
Tornato in stanza vidi già i colleghi di livello più alto seduti a guardare il boss che stava aspettando per il suo thè. Mi avvicinai possano il bicchiere di fronte al corvino.
« Ecco a lei, scusi per il ritardo » Dissi.
Il corvino non disse niente ma sorseggio il thè che gli facevo sempre « Segretario Kim, lo sa che non bevo il thè Matcha ma solo il thè Gyokuro, ne vada a fare un'altro se non vuole essere licenziato qui e adesso » Disse con tono aspro non impegnandosi di guardami in faccia. Io mi sono sbrigato a fare come mi aveva detto.Poi quale stra cazzo era la differenza tra il Macha e il Gyokuro?!?! È sempre thè!
Altro che licenziarmi, lo avrei fatto io da solo dopo questa cavolata e umiliazione davanti a tutti.
« Ecco il suo thè » Dissi fissandolo mentre beveva il suo thè pregiato, speravo che ci si strozzasse.
Dopo il meeting per me era ora di tornare a casa mia dato ché il Sig. Park non voleva più niente, finché, un mio collega mi supplicò di fare del lavoro al suo posto perché doveva andare a vedere il auo cane che stava male. Io accettai quindi dovetti lavorare fino a tardi.
Ero così concentrato e stanco che non mi accorsi che qualcuno stava aprendo la porta del mio ufficio quando finalmente me ne accorsi sobbalzai sul mio posto in prenda al terrore.
Il Sig. Park mi stava fissando con occhi glaciali che mi facevano irrigidire.
« Che vuole boss? Che gli compilo alcuni documenti? Del thè? » Chiesi alzando il sopracciglio. Il corvino si guardò attorno « Non ho bisogno di niente, sono solo venuto a congratularmi con te per non esserti ancora licenziato » Disse con la sua faccia senza espressione.
« Grazie » Risposi solamente.
« Ha resistito fino a metà del mese, ed ora vedremo se resisterà ancora prima di dare le dimissioni. » Disse amaramente come il mio caffè che avevo sorseggiato fino ad un'ora fa.
« Cosa le fa pensare di potermi convincere a dimettermi? Non ho mai rinunciato a un obiettivo, e non ho intenzione di cominciare adesso. La sfido a provare a convincermi del contrario. » Risposi alzandomi dal mio posto e andando incontro a lui. Misi le mani sui fianchi, alzai la testa e lo guardai. Il corvino ricambiò lo sguardo per poi fare un ghigno.
« Bene, sarò curioso di vedere quanto durerà la sua determinazione. Ma le ricordo, le parole contano poco, sono le azioni che contano davvero. » Il Sig. Park sorrise lasciando una risata amara, lasciò poi la stanza lasciandomi solo. Misi le mani in testa spettinando i capelli in frustrazione.
Volevo la guerra? È guerra sia.
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Temi d'amore fra il tuo Boss?
FanfictionHongjoong è da pochi giorni che entrato nella Park Corporation come segretario del suo boss, Park Seonghwa, il quale lo sta già sfinendo di lavori. Ma lo sa a che gioco sta giocando il suo boss, lo sta facendo apposta da portare Hongjoong a licenzia...