Prologo

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1897

Mentre passava lo strofinaccio sul vetro della finestra della camera da letto del padrone di casa, Maddalena avvertì dei passi alle proprie spalle. Si voltò quando si sentì chiamare per nome; il notaio Sebastiano Corsi la scrutava con le mani dietro la schiena e un sorriso inquietante. Maddalena stentò quasi a riconoscerlo, era la prima volta che il signor Corsi assumeva quell'atteggiamento, e tale fatto non prometteva nulla di buono. Fece una riverenza ma attese che fosse lui a rivolgerle la parola.
"Sai, Maddalena, tu lavori come domestica per me da tre anni, e ammetto che non ho mai avuto ragione di lamentarmi di te: sempre puntuale, efficiente, senza dubbio un'ottima lavoratrice."
Maddalena non faticò a capire che il signor Corsi non l'avesse interrotta con il semplice scopo di elogiarla, era bastato il suo sguardo tagliente per lasciarle intendere che fosse accaduto qualcosa, e che non avrebbe potuto continuare a lavorare normalmente.
"E tu, da me, hai sempre ricevuto rispetto e generosità. I nostri rapporti sono buoni, per questo sono sicuro che non ti metteresti mai contro di me. Non so come tu ne sia entrata in possesso, ma sono certo che sei tu ad avere il mio prezioso tomo dalla copertina verde, dato che solo tu puoi accedere liberamente alle stanze di questa casa. Ora, gradirei che tu me lo restituissi."
Maddalena abbassò lo sguardo, tesa. "Non so di cosa parliate."
"Non mentirmi, Maddalena, tu hai rubato il mio libro, non so dove tu lo tenga ora, ma esigo che tu me lo restituisca."
Sebastiano fece qualche passo avanti, la sua voce si fece tenebrosa. "Ridammi subito quel libro, altrimenti..."
"Altrimenti cosa? Non vi conviene minacciarmi, signor Corsi, io posso fare in modo che tutti scoprano cosa avete fatto. Se ciò accadesse, voi perdereste tutto ciò che avete, e finireste in prigione."
Sebastiano sentì la rabbia scorrere nelle vene, credeva che sarebbe stato più facile raggiungere il suo scopo, ma il timore di Maddalena si era mutato in fretta in tenacia, anche se glielo avesse ripetuto all'infinito, lei non gli avrebbe mai restituito quel libro.
"È a te che non conviene minacciarmi, non dimenticare che sono il notaio più stimato della città, tu invece sei una domestica, pensi che qualcuno ti crederà se mi diffamerai?"
"Forse non crederanno a me, ma crederanno al vostro libro dalla copertina verde. State lontano da me, altrimenti porterò quel libro alle autorità e voi verrete scoperto."
Sebastiano non ebbe modo di controbattere, Maddalena si precipitò fuori dalla stanza e abbandonò la casa del notaio, che digrignò i denti e iniziò a respirare con affanno per il terrore; se Maddalena avesse davvero rivelato ciò che era contenuto in quel libro sarebbe stata la sua fine.

Maddalena non perse tempo, corse a casa sua e raccolse tutte le sue cose: era necessario che se ne andasse il prima possibile e che facesse perdere le proprie tracce. Il notaio sapeva dove abitava, avrebbe potuto presentarsi in ogni momento; lei lo aveva sfidato, ma non si era dimenticata di avere a che fare con uno degli uomini più potenti della città di Losania. Indossò la sua mantella nera, prese le due valigie e uscì di casa con il cuore in tumulto e la costante sensazione di essere spiata. Talvolta, accelerava il passo. Bastava che sentisse il verso di un animale o un qualsiasi rumore per spaventarsi e guardarsi intorno. Il suo cammino fu interrotto da un individuo alle sue spalle che la colpì alla testa con un bastone, quindi fuggì e lasciò la ragazza distesa a terra con un rivolo di sangue che colò dalla sua tempia e macchiò l'erba.

Verde come un inganno (thriller, romantico)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora