La verità svelata

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Mario non aveva chiuso occhio l'intera notte; la scomparsa di Verena rappresentava un serio problema, e non solo perché si trattava della sua promessa sposa. Era sparita proprio dopo aver scoperto che sia lui sia i suoi genitori nascondevano qualcosa, e quella poteva non essere una coincidenza. Renato e Tania si erano subito rivolti a lui, che però non aveva idea di cosa le fosse passato per la mente; non sapeva dove fosse andata, cosa sapesse davvero, cosa intendesse fare, poteva solo augurarsi che né Renato né Tania venissero a conoscenza del fatto che lui, in realtà, non era davvero in possesso della chiave per rovinarli. Quando udì bussare alla porta di casa, pensò si trattasse di Verena e corse ad aprire ma si ritrovò davanti l'ultima persona che avrebbe immaginato di incontrare; sbiancò, come se avesse visto un fantasma.
"Ciao Mario, sei sorpreso? Sono io, la donna della tua vita."
"Tu... eppure io..."
"Sì, il colpo alla testa che mi hai dato mi ha fatto molto male, e sarei morta se mio fratello non mi avesse trovata. Per tua sfortuna, sono ancora viva, e sono ancora in possesso di ciò che potrebbe distruggere la famiglia Ammiri e, di conseguenza, anche te."
Maddalena entrò con le braccia incrociate, Mario la divorò con lo sguardo. "Sei una traditrice! Io ti ho dato tutto, e tu mi hai ripagato rubando ciò che è mio."
"Trovare quel libro è stata un'autentica fortuna, sono entrata in possesso di una miniera d'oro. Avremmo potuto dividere l'immensa quantità di denaro che sia tuo padre sia i coniugi Ammiri ci avrebbero dato in cambio del nostro silenzio, ma tu hai preferito voltarmi le spalle, è chiaro che tra di noi le cose non torneranno mai com'erano tempo fa."
"Certo che no. Perché sei tornata? Che cos'altro vuoi?"
"Mi sembra ovvio: denaro, almeno 100 milioni di lire, e ricorda che non ti conviene prenderti gioco di me, se non mi accontenterai farò capire ai coniugi Ammiri che, a differenza di quanto hanno sempre pensato, non sei tu ad avere il libro."
Mario digrignò i denti, il suo respiro iniziò ad appesantirsi. "Sei stata tu a scrivere quella lettera minatoria."
"Già, in seguito mi occuperò anche di Renato Ammiri. Prima, però, mi aspetto che tu faccia ciò che ti ho chiesto: verrò a prendere il denaro domattina, se non lo troverò o se ci saranno altre persone farò in modo che tutti sappiano cosa avete fatto e perderete tutto."
Maddalena se ne andò, Mario sbatté la porta e gridò di rabbia, quindi gettò a terra un vaso di fiori.

Quando Jason vide Verena dirigersi verso la sua cella, si alzò di scatto e si avvicinò alle sbarre. Lo sguardo della ragazza era tenebroso, Jason faticò a reggerlo.
"Tu mi devi molte spiegazioni" affermò Verena, con durezza. "Forse non lo sai, ma è stata tua sorella a denunciarti, e l'ha fatto perché non volevi più aiutarla a fare qualcosa, da quello che ho capito qualcosa di sgradevole. La tua cara sorellina ha sparato a Romeo e lo ha ferito alla gamba, e avrebbe colpito prima me se lui non si fosse messo in mezzo per difendermi."
Jason inorridì, sapeva che sua sorella fosse disposta a tutto per ottenere ciò che desiderava, ma non credeva che sarebbe arrivata a tanto; aveva tentato di uccidere due innocenti, era diventata una criminale.
"Maddalena possiede un libro che potrebbe rovinare la mia famiglia. Tu sai cosa contiene quel maledetto libro? Perché è così importante? E sai cosa leghi tua sorella ai miei genitori? Era l'amante di Mario, ma perché li ricatta?"
Jason abbassò gli occhi.
"Guardami! La polizia sa già che Maddalena ha tentato di uccidermi, verrà arrestata anche lei, ormai i vostri piani sono falliti, non potrete più farci del male."
"Io non ho mai voluto fare del male a nessuno, nemmeno a tuo zio!"
"Non parlare di lui! È inutile che continui a negare, potresti almeno dirmi cosa ti ha spinto a servirgli quella torta."
Jason si fece serio, Verena aveva ragione, era finita, e mentire non aveva più senso. Inoltre, sua sorella aveva commesso un'azione ignobile, e Verena era viva perché Romeo l'aveva salvata, Maddalena non era più nessuno per lui. Doveva aiutare Verena, evitare che Maddalena potesse nuocerle di nuovo. "Io non volevo fare del male a tuo zio, ma quello che dici è vero: ti devo delle spiegazioni. Mia sorella Maddalena ha lavorato come domestica per il notaio Sebastiano Corsi per tre anni, durante i quali ha avuto una relazione con suo figlio Mario. Cinque anni fa, mentre puliva la sua camera, Maddalena ha fatto cadere accidentalmente un tomo da una libreria, uno che aveva una copertina verde, e dalle pagine è fuoriuscita una busta bianca. Lei l'ha aperta e ha trovato un documento dal valore inestimabile: il vero testamento di Giorgio Ammiri, il padre di Renato e Federico."
"Cosa? Che significa... il vero testamento?"
"Il testamento che è stato applicato non è autentico, è stato falsificato da Sebastiano Corsi che, oltre a essere un notaio, era anche un abile calligrafo. Ha imitato la scrittura di tuo nonno e ha fatto credere a tutti che avesse lasciato il Teatro dell'Opera a tuo padre, quando la sua volontà era totalmente diversa. Lui voleva che tuo padre rimanesse senza un soldo, voleva togliergli tutto, compreso il diritto di abitare nella vostra casa, voleva ridurre la tua famiglia in miseria. Il teatro, il denaro e i suoi beni sarebbero dovuti andare a Federico, a suo dire l'unico degno di riceverli."
Verena si rattristò nel sentirlo parlare, e non solo per la scoperta della truffa che era stata architettata; suo nonno non si era preoccupato per lei, non l'aveva nemmeno menzionata, era disposto a togliere tutto anche a lei.
"Capisci che significa questo? Se quel documento arrivasse alle autorità, non solo tuo padre perderebbe il teatro e tutto ciò che ha ereditato in maniera illecita, ma lui, tua madre che era sua complice, e Mario che era al corrente di tutto finirebbero in carcere. Maddalena voleva ricattare il notaio Corsi ma Mario si è accorto dell'assenza del libro e ha capito subito che ad averlo preso era stata lei, così ne ha parlato a suo padre Sebastiano, che ha cercato di indurre Maddalena a restituire il libro in cui era nascosto il testamento, firmato da tuo nonno, ma lei si è rifiutata. È fuggita, Mario ha cercato di ucciderla ma non ci è riuscito. Dopo essersi ripresa, Maddalena ha deciso di riprovarci; voleva andare avanti con il ricatto, io avevo paura che Mario le facesse di nuovo del male così ho cercato di dissuaderla."
"Ma non ci sei riuscito, tua sorella non ha voluto fermarsi. Non capisco, perché non hanno distrutto il documento originale?"
"Perché Sebastiano era un uomo prudente, se qualcuno avesse scoperto la falsità di quel documento lui avrebbe cercato di uscirne pulito mostrando il manoscritto autentico, e avrebbe dichiarato di non avere nulla a che fare con quell'imbroglio. D'altra parte, tuo padre lo aveva già pagato. Io speravo che Maddalena si fosse disfatta di quel documento, o almeno che lo avesse portato alla polizia, invece lo ha tenuto. Verena, so di averti mentito quando ti ho detto che mia sorella era morta, ma tutto il resto, invece, era vero. Io e Maddalena siamo sempre stati molto uniti, diventare la domestica di Sebastiano Corsi è stata la sua rovina. Ora, però, ha messo in chiaro cosa pensa di me e di te, non ho più intenzione di aiutarla, se desidera avermi fuori dalla sua vita allora otterrà ciò che vuole. Se tu sei d'accordo, racconterò alla polizia tutto ciò che ho appena detto a te. Sai, se il documento venisse scoperto..."
Verena chiuse gli occhi, provata. La sua vita era stata una menzogna, tutti l'avevano ingannata, i suoi sogni erano stati distrutti per le turpi necessità della sua famiglia, e suo nonno non si era premurato di preservarla, nonostante lei non avesse alcuna colpa. Era giunto il momento che la verità venisse a galla, e che quei segreti meschini venissero svelati. "Non ha importanza, io ho già perso tutto. Fallo, racconta tutto alla polizia."
Jason annuì, avrebbe voluto abbracciarla, ma sapeva benissimo che Verena non lo desiderava affatto, e non solo per ciò che aveva appreso.
"Jason... cos'è successo a mio zio?"
"Io... io non..."
"Ti ho chiesto cosa gli è successo. Mio zio è morto durante la festa del suo anniversario di matrimonio, in casa sua, perché gli hai servito quella torta? Te l'ha chiesto mio padre? O tua sorella?"
"No, non me l'hanno chiesto loro, me l'ha chiesto tuo zio, in persona. Quando ho saputo cos'era successo, non volevo crederci, io non sapevo della sua allergia, ero arrivato da appena un mese, e non sapevo nemmeno che in quella fetta di torta ci fosse del cioccolato. Come ti ho già detto, era una torta alla frutta."
Verena si rese conto che non avrebbe mai avuto tregua se non fosse riuscita a capire come fosse morto suo zio. Jason le aveva detto tutto ciò che sapeva, sarebbe stato inutile porgergli altre domande. Non era ancora del tutto convinta della sua innocenza, ma i suoi nuovi ragionamenti fecero sì che riuscisse a concedergli almeno il beneficio del dubbio. Anche se le costava tornare in quella casa, l'unica a poterla aiutare a fare chiarezza era sua zia Anna.

Verde come un inganno (thriller, romantico)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora