6. Il paponzolo è tornato

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(foto a random perché non sapevo che cavolo mettere, vabbè è Sonya se non lo sapete)

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(foto a random perché non sapevo che cavolo mettere, vabbè è Sonya se non lo sapete)

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FARLEY'S
POV

Entro nella sala da pranzo in fretta e furia.

Ed ecco che il solito spettacolino vomitevole che si ripete da tutta la mia vita mi si presenta nuovamente davanti.

Mio padre a capotavola e Abel a destra, Lily a sinistra e il mio posto vuoto accanto a lei.

<<Finalmente sei arrivato, ci hai graziato della tua presenza, Farley>> Il paponzolo dovrebbe avere un bavaglio alla bocca, sarebbe molto più simpatico a mio parere.

<<Sai, tu ti catapulti qui senza preavviso, io ho una vita e non ho ancora acquisito la capacità di tele trasportarmi, mi dispiace>> Dico accomodandomi nella mia solita postazione.

Acciuffo un pezzo di pane in mezzo al tavolo e inizio a mangiucchiarlo.

<<Farley, ti sembra il momento di mangiare?>> Chiede lui con quel suo solito tono autoritario della serie "io sono un malessere psicopatico che comanda il mondo".

<<No, hai ragione paponzolo, chi è che all'ora di cena, a tavola, mangia? Solo le persone normali... Ma noi non lo siamo, siamo dei bambini speciali>> Ridacchio. Lily mi tira un calcio da sotto al tavolo.

Il paponzolo si sta irritando. <<Dove sei stato fino ad adesso?>> Mi chiede.

Abel alza un sopracciglio. <<Già, dov'eri?>>. Il giornalista sa benissimo dov'ero.

<<Oh, ero con una persona, ma possiamo cambiare argomento?>>

Il paponzolo si alza di scatto facendo un frastuono con la sedia. <<Farley Sketch, non farmi arrabbiare! So' benissimo che eri con quella lì, come si chiama, Sofy>>
<<Sonya>> Lo correggo.
<<Come si chiama, si chiama, l'unica cosa che ti avevo chiesto era di starle lontana almeno fino al ballo ma tu no, tu sei speciale Farley, vero? Fai sempre di testa tua e quando un giorno ti troverai nei casini allora vedremo da chi verrai a chiedere aiuto. A quel punto però il tuo "paponzolo" non ci sarà più! Chiaro?!>>

Inclino la testa. <<Dimmi perché non posso parlarle e io le sto lontano>>

<<Questi non sono affari tuoi!>> Urla.

<<Se non ho una buona motivazione come puoi pretendere che io non parli con una persona?>>

Il paponzolo sbatte il pugno sul tavolo, e il rumore rimbomba nella stanza come un colpo di pistola. Ecco che ci risiamo. Il suo solito teatro del potere, il suo bisogno di controllo su tutto e tutti, specialmente su di me. La tensione nell'aria è densa, come una nube che grava su di noi. Abel, come al solito, rimane freddo, osservando la scena con quel suo sguardo da spettatore neutrale. Lily, invece, abbassa lo sguardo, stringendo le mani in grembo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09 ⏰

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