Anastasia
Essere convocata nell'ufficio del preside era l'ultima cosa che speravo mi accadesse nella vita. Ero una brava studentessa con voti eccezionali, perciò perché il preside voleva parlarmi? Soprattutto perché c'era anche quell'uomo alto con lui?Avevo gli occhi di tutti puntati addosso. Sentivo le ragazze bisbigliare tra loro parole poco carine su di me. Dean guardava confuso suo padre.
C'era un forte odore di legno. La scrivania, le sedie e persino ogni mobile in quell'ufficio era fatto di legno. Potrei dedurre sia legno vecchio, questa stanza è l'unica in tutto l'edificio a non esser mai stata ristrutturata, come se ricostruendola potesse svanire il significato che c'era dietro.
La famiglia Walker, nonché la famiglia di Dean, è proprietaria di questo posto. L'edificio era stato costruito più di duecento anni fa da un suo parente lontano. Ogni generazione maschile di quella famiglia era diventato preside e tutti i nonni e bisnonni erano stati presidi di questa scuola.
Il padre di Dean avrebbe tanto voluto che suo figlio seguisse le sue orme e quelle di tutti i maschi della loro famiglia. Ma Dean aveva sempre voluto lavorare come "manager" di importanti aziende. Dopo anni in cui cercò di convincere il padre ad approvare la sua scelta di vita, il preside non poté che accettare che la sua famiglia non avrebbe avuto un altro preside al suo interno.
«Ti ho convocato nel mio ufficio perché penso tu sia la più adatta a quello che vorrei proporti» la voce del preside rimbomba in tutta la stanza. «E la sua richiesta sarebbe farmi entrare nell'FBI?» chiedo mentre i miei occhi sono puntanti sull'uomo appoggiato al muro davanti a me.
«Mi pare che te studi per laurearti in lingue, non diventare un agente dell'FBI. Mi sbaglio, signorina Flores?» il padre di Dean mi guarda divertito. «Ovviamente non ti ho chiamata nel mio ufficio per farti diventare agente, ma vorrei proporti un lavoro che penso possa ampliare le tue qualità. Sei una delle migliori studentesse che ho in questa università, non voglio sprecare questa opportunità per uno studente come mio figlio». Sorrido al solo pensiero di Dean lavorare insieme all'FBI, non proprio un lavoro adatto a lui.
«Stiamo cercando qualcuno che sappia parlare perfettamente il greco.» finalmente l'uomo con noi parla per la prima volta. La sua voce è diversa da quella del signor Walker, è più marcata e il suo accento diverso da quello che sento dalle persone qui in svizzera mi fa capire che non è nato in questo paese.
«Ed è per questo che ho chiamato qui la signorina Flores. La sua famiglia è greca e anche lei è nata e vissuta per qualche anno lì.» il preside annuisce parlando all'agente. L'uomo si avvicina verso di noi e mi guarda con sguardo serio «Sapresti dirmi una frase abbastanza lunga in greco? Così da essere certo lei sappia davvero parlare in greco»
Non parlo greco da quando mio papà ci ha abbandonate. Non sarei mai stata pronta di nuovo a parlarlo, troppi ricordi di lui. «Non parlo in greco da almeno 13 anni, non so nemmeno se ormai riesco ancora a parlarlo.» ammetto ai due uomini davanti a me. L'agente fece spallucce guardandomi serio «Fai comunque una prova. Se non sei la ragazza che cerchiamo potrai essere libera di uscire dalla stanza»
Presi coraggio e iniziai a pensare cosa dire. Cosa potrebbe convincere un agente dell'FBI che non parla greco, che invece io lo parlo? Mi venne in mente una delle frasi che molto spesso associavo a mio padre. «Αργά ή γρήγορα, θα βρεθούμε σε έναν από τους άπειρους παράλληλους κόσμους».
I due uomini cambiarono espressione. Il preside mi sorrise come se fosse fiero di me e persino l'alto uomo sempre serio mi guardava sorpreso. Non ero abituata a parlarlo, ma era comunque parte di me. «Hai un volo prenotato domani mattina. Cerchiamo una persona che sappia parlare tante lingue diverse, saresti la traduttrice perfetta per il mio collega. Vedi di farne buon uso» l'agente mi sbatte davanti alla faccia il suo biglietto da visita e un biglietto per un volo verso Santorini. Aspetta. Santorini?! Sarei dovuta tornare nel mio paese natale solo domani? Non ero pronta.
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WE'RE MADE OF SCARS
RomanceAnastasia Flores ha sempre sognato di viaggiare per il mondo e conoscere più lingue possibili sin da bambina. A soli 21 anni si ritrova a dover tornare nel suo paese natale per un offerta di lavoro che le potrebbe permettere di comprarsi finalmente...