Everything comes by itself

Riflessioni

Il sole stava calando lentamente dietro l'orizzonte, tuffando il cielo in una palette di colori caldi. Natasha e Kate si erano ritrovate nel parco vicino alla scuola, il luogo che avevano scelto come rifugio dopo una lunga giornata di lezioni. L'aria fresca della sera era un sollievo dopo il caldo estivo che sembrava quasi opprimente in aula. Le due si erano sedute su una panchina di legno, un po' consumata.

Kate guardava i colori del tramonto e si perse nei suoi pensieri.

Natasha sedeva accanto a lei, il viso illuminato dalle ultime luci del giorno. L'atmosfera tranquilla del parco sembrava essere il posto perfetto per parlare, e Kate sentiva che era arrivato il momento di condividere con Natasha le sue preoccupazioni riguardo a Charles.

"Natasha," iniziò Kate, rompendo il silenzio con una voce che tradiva un po' di nervosismo, "c'è qualcosa di cui volevo parlarti. È riguardo a Charles."

Natasha si girò verso di lei, il suo sguardo curioso e attento. "Oh? Che succede?"

Kate si passò una mano tra i capelli, cercando di trovare le parole giuste. "Beh, è difficile da spiegare, ma qualcosa mi fa pensare che Charles non sia completamente sincero. È stato così gentile, ma c'è qualcosa nel suo comportamento che mi inquieta."

Natasha la ascoltava attentamente, la sua espressione riflessiva. "Mi sembra di ricordare che anche tu lo hai trovato gentile e amichevole quando l'hai incontrato. Cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa di strano?"

Kate sospirò, cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. "È come se ci fosse una facciata dietro la sua gentilezza. Ogni volta che parliamo, ho l'impressione che stia cercando di scoprire qualcosa di più su di me o su di te. Non so, è come se ci fosse un secondo fine che non riesco a decifrare. E mi sembra che la sua attenzione sia un po' eccessiva."

Natasha annuì, riflettendo su ciò che Kate aveva detto. "Capisco. A volte le persone possono sembrare più interessate di quanto non siano realmente. Ma a volte è anche possibile che il nostro stato d'animo in una situazione nuova possa farci percepire le cose in modo diverso."

Kate guardò Natasha con un'espressione preoccupata. "Forse hai ragione. Ma non posso fare a meno di pensare che potrebbe esserci qualcosa di più sotto. Voglio dire, il modo in cui Charles è sempre lì, pronto ad aiutare, sembra troppo perfetto. E la sua curiosità riguardo a te mi fa pensare che ci sia qualcosa che non capisco."

Natasha posò una mano sulla spalla di Kate, cercando di offrirle conforto. "Non c'è nulla di male nel sentirsi a disagio o nel fare delle domande. Se hai bisogno di parlare di questo o di qualsiasi altra cosa, io sono qui. A volte, solo il fatto di condividere le tue preoccupazioni può aiutarti a chiarire i tuoi pensieri."

Kate sorrise, grata per il sostegno di Natasha. "Grazie, Natasha. Mi fa piacere sapere che posso contare su di te. Non voglio che questa preoccupazione rovini la nostra amicizia o il mio tempo qui. È solo che la sensazione di disagio continua a tornare e non riesco a ignorarla."

"Non devi preoccuparti di rovinare nulla", rispose Natasha con un sorriso incoraggiante. "Siamo amiche e questo è ciò che conta. Se c'è qualcosa che ti turba, parleremo di come affrontarlo. E se è necessario, possiamo cercare di scoprire di più su Charles, ma senza farci prendere dal panico."

Le due ragazze rimasero in silenzio per un momento, godendo della tranquillità del parco e della compagnia l'una dell'altra.

Kate si sentiva un po' più leggera avendo condiviso le sue preoccupazioni con Natasha. La presenza di Natasha le dava un senso di sicurezza che non aveva provato da quando si era trasferita.

Mentre il sole scendeva sempre più, l'aria diventava più fresca e il cielo si tingeva di tonalità rosate e arancioni. Kate decise di cambiare argomento per allentare la tensione. "Ti va di fare una passeggiata? Potrebbe aiutarci a distrarci un po'."

Natasha accettò con entusiasmo. "Mi sembra una splendida idea. Camminare all'aria aperta è sempre un buon modo per rilassarsi e riflettere."
Le due ragazze si alzarono e iniziarono a camminare lungo i sentieri del parco. La conversazione si spostò su argomenti più leggeri: i loro hobby, le cose che avevano in comune e i loro film preferiti.

Kate trovava conforto nelle risate e nelle chiacchiere spensierate, e la sensazione di inquietudine riguardo a Charles sembrava allontanarsi, almeno per il momento.

Durante la passeggiata, Kate si accorse che il parco era più grande di quanto avesse immaginato. I sentieri si snodavano tra alberi alti e cespugli fioriti, e l'aria era pervasa dal profumo della natura. Si sentiva libera di esprimersi, e questo le dava un senso di libertà che non provava spesso.

"È bello avere un posto così tranquillo dove poter scappare," osservò Kate mentre si fermavano per ammirare un piccolo laghetto. "Non avevo mai pensato che un parco potesse essere così rilassante."

"È vero," concordò Natasha. "A volte, quando la vita diventa complicata, è bello poter avere un momento di pausa. E poi, parlare con un'amica rende tutto più semplice."

Kate sorrise, sentendo un calore di gratitudine per l'amicizia che stava costruendo con Natasha. "Grazie per essere qui con me, Natasha". "Mi hai davvero aiutato a sentirmi meglio."

Natasha le diede una pacca sulla spalla e le sorrise. "Non c'è di che. È ciò che fanno le amiche. E se hai bisogno di parlare di qualsiasi altra cosa, io sono qui."

Mentre la luce del giorno svaniva e il parco si riempiva delle ombre della sera, Natasha e Kate continuarono a camminare, parlando e ridendo. La loro amicizia era diventata un ancoraggio in un mare di incertezze, e Kate sentiva di avere finalmente trovato qualcuno con cui condividere le sue paure e le sue gioie.

Quando finalmente tornarono a casa, Kate si sentiva più sollevata. Anche se la sua inquietudine riguardo a Charles non era completamente scomparsa, sentiva di avere gli strumenti per affrontarla e il sostegno di una vera amica al suo fianco. La giornata era stata lunga e piena di emozioni, ma la compagnia di Natasha le aveva dato la forza di cui aveva bisogno per affrontare i giorni a venire.