Charles
Il sole del pomeriggio stava calando, gettando lunghe ombre sui corridoi ormai vuoti della scuola.
Charles camminava lentamente verso l'uscita, le mani infilate nelle tasche della giacca di pelle mentre un sorriso sottile gli curvava le labbra.
La giornata era andata esattamente come aveva pianificato.
"Kate...", mormorò tra sé, assaporando il nome sulla lingua. Chi avrebbe mai pensato che l'arrivo di una nuova studentessa potesse rivelarsi così utile?
Mentre attraversava il parcheggio semi-deserto, i suoi occhi azzurri si posarono su un gruppo di studenti che ridevano tra loro, ignari dei pensieri che turbinavano nella sua mente.
Charles estrasse il telefono dalla tasca, controllando distrattamente le notifiche prima di soffermarsi su una foto che aveva salvato tempo prima: un'immagine sgranata di una ragazza dai capelli castani e dal sorriso radioso.
Natasha.
Era passato tanto tempo dall'ultima volta che l'aveva vista di persona.
Troppo tempo.
Eppure, il ricordo di quegli occhi e di quel sorriso contagioso era rimasto impresso nella sua mente come un marchio indelebile.
Ma c'era qualcosa di più profondo, qualcosa di oscuro che li legava.
Qualcosa che Natasha aveva dimenticato o scelto di seppellire nel profondo della sua memoria.
"Ma io non ho dimenticato", pensò Charles, stringendo leggermente il telefono nella mano.
"E presto anche lei ricorderà."
Si fermò accanto alla sua moto parcheggiata, una vecchia Harley che aveva visto giorni migliori ma che per lui era più di un semplice mezzo di trasporto.
Salì in sella con un movimento, indossando il casco con un gesto pratico.
Prima di accendere il motore, gettò un ultimo sguardo verso la strada principale, dove intravide Natasha e Kate camminare insieme, immerse in una conversazione.
"Perfetto", sussurrò tra sé mentre accendeva la moto, il rombo del motore
che copriva il suono della sua voce. "Avvicinarsi a Kate sarà la chiave per raggiungere Natasha senza destare sospetti."
La sera, Charles si ritrovò nel suo appartamento, le pareti decorate con poster di vecchie band e fotografie sbiadite.
Si tolse la giacca e la gettò su una sedia, dirigendosi verso la cucina per prepararsi un caffè forte.
Mentre l'aroma riempiva l'aria, si sedette al tavolo, sparpagliando una serie di documenti e foto davanti a sé.
Al centro del tavolo c'era una vecchia foto di gruppo scattata anni prima.
Tra i volti sorridenti, due spiccavano: una piccola Natasha e un Charles più ingenuo.
Erano entrambi molto piccoli, forse intorno ai 7 anni, ma l'affinità tra loro era evidente.
Tuttavia, ciò che la foto non mostrava erano gli eventi che seguirono quel momento felice, eventi che avevano cambiato la vita di entrambi in modi irreversibili.
Charles prese la foto tra le mani, osservandola con attenzione.
"Chissà se davvero non ti ricordi di me, Natasha. O forse hai scelto di dimenticare tutto?", si chiese, il tono della sua voce pieno di amarezza.
Ricordi frammentati affiorarono nella sua mente: risate condivise sotto il sole estivo, segreti sussurrati, e poi... il caos.
L'incidente che aveva distrutto tutto, separandoli e lasciando cicatrici profonde che ancora oggi bruciavano.
"Ho aspettato troppo tempo per questo momento", pensò Charles, sorseggiando il caffè ormai tiepido.
"E ora, grazie a Kate, avrò finalmente la possibilità di sistemare le cose."
Kate era innocente in tutto questo, una pedina inconsapevole in un gioco molto più grande di lei.
La sua amicizia con Natasha era fresca, appena nata, e proprio per questo perfetta per i piani di Charles.
Avvicinarsi a Kate significava avere un accesso diretto a Natasha senza destare sospetti, permettendogli di studiare i suoi movimenti, le sue abitudini, e capire se davvero aveva dimenticato tutto o se stava semplicemente fingendo.
Ma c'era un altro elemento che disturbava Charles, un'emozione inaspettata che aveva sentito emergere durante la giornata.
Mentre parlava con Kate, aveva percepito una genuinità e una dolcezza che lo avevano colpito più di quanto avesse previsto.
Non si aspettava di trovarla così interessante, così diversa dalle persone superficiali che frequentavano quella scuola.
"Non devo lasciarmi distrarre", si ammonì, passando una mano tra i capelli disordinati. "Kate è solo un mezzo per un fine."
Eppure, una piccola voce dentro di lui metteva in dubbio quella convinzione.
Non poteva permettersi di essere debole ora, non quando era così vicino al suo obiettivo.
Si alzò dal tavolo, raccogliendo le foto e riponendole con cura in una scatola di legno che chiuse a chiave.
Guardò l'orologio: era tardi, ma la notte era ancora lunga.
Decise di uscire per una corsa in moto, sperando che l'aria fresca della sera potesse schiarirgli le idee e rafforzare la sua determinazione.
Mentre sfrecciava per le strade deserte di Bloomsbury, con il vento che gli colpiva il viso e le luci della città che scorrevano rapide ai suoi lati, Charles pensò al giorno successivo.
Aveva bisogno di avvicinarsi ancora di più a Kate, guadagnare la sua fiducia, diventare parte integrante della sua vita.
Solo così avrebbe potuto raggiungere Natasha e finalmente affrontare il passato che li legava.
"Domani sarà un altro passo avanti", si disse, accelerando lungo una strada che conduceva fuori città.
"E questa volta, niente e nessuno potrà fermarmi."
La notte lo avvolse, mentre la sua moto si allontanava nel buio, portando con sé segreti e intenzioni che avrebbero presto sconvolto le vite di Natasha e Kate in modi che nemmeno loro potevano immaginare
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Everything comes by itself
RomanceKate si trasferisce in una nuova città dopo che la sua famiglia ha perso tutto. Mentre cerca di adattarsi alla nuova vita, stringe amicizia con Natasha, ma strani sensazioni iniziano a tormentarla. Nel frattempo, un misterioso ragazzo di nome Charle...