Il sole del mattino penetrava attraverso i finestrini appannati del vecchio autobus scolastico, illuminando debolmente gli studenti.Kate stringeva lo zaino al petto, seduta su uno dei sedili posteriori, cercando di nascondere il suo disagio dietro la musica che usciva dagli auricolari.
Era solo il suo primo giorno nella nuova città, e già sentiva un nodo in gola.
La città di Bloomsbury era completamente diversa da tutto ciò che Kate conosceva. Era abituata ai grattacieli e alle luci costanti della città, mentre qui tutto sembrava essere avvolto da una calma irreale, quasi come se il tempo scorresse più lentamente.
Guardava fuori dal finestrino, osservando gli alberi passare come un costante flusso verde. Le cuffie che indossava non riuscivano a soffocare completamente il rumore di sottofondo: il ronzio del motore, le degli chiacchiere degli altri studenti, il fruscio del vento. Kate cercava di concentrarsi sulla musica, ma i suoi pensieri continuavano a vagare. Si sentiva gettata in un posto dove tutto sembrava essere così... distante, quasi irreale.
La settimana precedente era stata un insieme di nuovi volti, strade sconosciute e una casa che non sentiva sua. Non aveva ancora avuto il coraggio di esplorare Bloomsbury per davvero,
limitandosi a ciò che era necessario.Il bus fece una brusca curva, e Kate si sorprese a stringere più forte il suo zaino. Proprio in quel momento, una voce dolce ma sicura interruppe i suoi pensieri.
"Hey, posso sedermi qui?"
Kate alzò lo sguardo, trovandosi di fronte una ragazza dai capelli corti e neri che le sorrideva. Indossava una giacca di jeans e una felpa oversize. Aveva un'aria sicura di sé, ma non in modo intimidatorio.
"Sì, certo," rispose Kate, togliendosi un auricolare e spostando il suo zaino per farle spazio.
"Grazie," disse la ragazza mentre si sedeva accanto a lei. "Io sono Natasha."
"Kate," rispose lei, offrendo un sorriso timido.
Natasha le lanciò un'occhiata curiosa. "Sei nuova qui, vero?"
Kate annuì, sentendo il bisogno di spiegarsi. "Mi sono trasferita solo la settimana scorsa. Non conosco ancora nessuno."
"Scommetto che è un bel cambiamento," disse Natasha, inclinando leggermente la testa. "Bloomsbury è piuttosto... tranquilla."
Kate sorrise leggermente. "È esattamente quello che stavo pensando."
Natasha rise, un suono leggero e contagioso che fece rilassare un po' Kate. "Beh, se hai bisogno di una guida turistica, io sono qui. Non sarà come vivere in una grande città, ma Bloomsbury ha il suo fascino, promesso."
Kate si sorprese di quanto fosse facile parlare con Natasha. C'era qualcosa nella sua presenza che la faceva sentire a suo agio, come se conoscesse Natasha da sempre. Parlarono per tutto il tragitto, scambiandosi impressioni sulla scuola, sugli insegnanti, e persino su quale fosse il miglior caffè del centro.
Quando il bus si fermò davanti alla scuola, Kate si rese conto che per la prima volta da quando era arrivata a Bloomsbury, si sentiva meno sola. Mentre scendevano insieme, Natasha le lanciò uno sguardo complice.
"Se vuoi, possiamo pranzare insieme oggi," propose Natasha, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Kate annuì, sentendo il calore di un sorriso sincero che le si diffondeva sul viso. "Mi piacerebbe."
Mentre camminavano verso l'ingresso della scuola, Kate si rese conto che forse, solo forse, questo nuovo inizio a Bloomsbury non sarebbe stato così difficile come temeva. Aveva incontrato Natasha, e già si sentiva come se avesse trovato una piccola parte di casa in un posto completamente nuovo.
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Everything comes by itself
Roman d'amourKate si trasferisce in una nuova città dopo che la sua famiglia ha perso tutto. Mentre cerca di adattarsi alla nuova vita, stringe amicizia con Natasha, ma strani sensazioni iniziano a tormentarla. Nel frattempo, un misterioso ragazzo di nome Charle...