Capitolo 1:"Come iniziò"

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Ed ero li, Fermo immobile, vedendola arrivare ero al contempo eccitato ma anche preso dal panico. La conoscevo perfettamente eppure.. mi intimoriva con il suo sguardo sensuale e il suo completino adagiato su di lei come se qualcuno glielo avesse fatto su misura. Ed ero li in stallo.. non potevo ne attaccare ne difendermi, ma non potevo nemmeno chiedere di ricominciare tutto daccapo. Ma partiamo dall'inizio di ogni cosa, almeno capirete meglio.
Il mio nome è Nicolas Harrison, provengo da una piccola città di Boston, Carbondale, e questa storia è di come ho conosciuto la persona che credevo "Il mio futuro".
Era il 19 maggio del 2014, e tutto cominciò con mio fratello. mi svegliò inzuppando me e il letto con una secchiata d'acqua, faticando ad aprire gli occhi, vidi che ore erano. Nemmeno avessi visto il diavolo.. erano le 7:20, questo significava che.. Emma, la ragazza a cui avevo fatto il filo da circa due mesi, finalmente sii decise a darmi un appuntamento. Mi feci una doccia, mi infilai le scarpe senza calzini, la maglietta al contrario e mentre evitavo di scivolare nella stessa acqua con cui mio fratello mi aveva inzuppato, riducevo i tempi per fare colazione. Mentre correvo da lei mi accorsi che avevo la maglietta al contrario, così, sperando di non inciampare e di non dare sul occhio, mi tolsi la maglietta, la girai, me la rimisi ed ero sicuro che in meno di 10 minuti sarei stato li, in perfetto orario ma non in perfette condizioni.
Finalmente arrivai, con il fiatone ma arrivai lo stesso.
Lei era bellissima... seduta li, in quella panchina.. quello sguardo timido, tranquillo, dolce, tenero, il suo sguardo mi ipnotizzava e sembrava un'illusione.
E con la voce più calda, dolce e pacata che riuscii a fare in quel preciso momento, le dissi chiudendole gli occhi da dietro la panchina "Sono al momento giusto nel posto giusto o gli angeli stanno sempre in questo parco seduti in questa panchina?".
Lei, con mia grandissima fortuna e soprattutto gioia e felicità mi rispose con un sorriso non troppo aperto ma lo stesso meraviglioso e con un bacio sulla guancia. A quel punto non sentivo più la sonnolenza o la noia, così decisi di introdurre un argomento per ascoltare la sua soave voce. Parlammo per quasi 3 ore quando alla fine.. la batosta. A quel punto fermò il discorso e lei con un tono poco felice me lo confessò, "In questi due mesi mi sono innamorata di te Nicolas, cioè tu.. non ti sei mai arreso e nonostante i ragazzi e la compagnia che frequentavo tu sei riuscito, non solo a conquistarmi, ma anche a farmi apprezzare che l'amore non è solo dare e regalare qualcosa per ricevere qualcosa in cambio.. è anche dolcezza, divertimento, follia e pazienza, la maggior parte delle volte e per questo grazie ma.. Mio padre è morto 2 anni fa e mia madre non ce la fa più da sola." E io senza farle capire che non ci stavo così male le risposi "Questo vorrebbe dire..?" E lei mi prese dolcemente e delicatamente le mani, con gli occhi lucidi e mi disse a malapena singhiozzando "mi trasferisco in russia.." avevo preso una batosta assurda, come se in quel momento un giocatore di football fosse pronto a placcarmi e a portare via per sempre una parte di me. Io le asciugai le mani con le mie dita la abbracciai e mentre mi lacrimavano gli occhi con un piccolo sorrisetto le dissi "Se non puoi scrivermi, pensami, così se tu mi penserai, io ti sognerò." Lei mi mise le mani sul collo accerchiandomelo, io le misi le mani sui fianchi, ci baciammo.. un bacio caldo, passionale, intenso, speciale, romantico. Aveva delle labbra così soffici, era come.. addentare un pezzo di nuvola, e poco prima di addentarla, sulle labbra sentì quella morbidezza che sentirai pochissime volte nella vita. Se ne andò e per me, quella mattinata non fu del tutto sprecata, se lei in due mesi aveva capito che cos'era l'amore, io in poche ore avevo capito che cos'era la sofferenza. Tornai a casa sconsolato e mi sedetti sul divano con uno sguardo perso nel vuoto sperando di non riprovare mai più quella sensazione. Vidi un biglietto sul tavolo, "resteremo a Boston per un paio di giorni, spero tu te la sappia cavare -mamma e papà".
E così mi ritrovai; Solo, sconsolato triste e soprattutto annoiato.
Ero lì dopo ore a casa senza nemmeno pranzare, a piedi all'aria e testa in giù sul divano a fissare il tetto, scrollando la varie app per vedere se una di queste mi facesse conoscere una persona divertente con cui non annoiarmi.. e dopo 10 minuti di ricerca la trovai e la scaricai.. dopo 35 minuti capii.. maniaci o idioti senza cervello che stavano li per cazzeggiare o perché erano stra fatti e non capivano cosa stessero facendo in quel momento. Se dopo altre 10 persone non avessi trovato qualcuno con cui parlare seriamente, scherzare e magari anche incontrarci avrei disinstallato l'applicazione. Con il primo parlai a malapena 5 minuti e parlammo di ragazze, di sesso e sfortuamente per me lui parlò della sua ex. Il secondo, il terzo e il quarto uscirono dalla chat, il sesto era lei.

Ti amo ma per sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora