5. 𝓽𝓱𝓮 𝓶𝓮𝓼𝓼𝓪𝓰𝓮

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Mentre faccio colazione mi arriva un messaggio.
"Ieri non è successo nulla" era un numero sconosciuto ma non mi serviva sapere chi era. Già lo sapevo. Jackson.

Pensai tutta la mattina a quel messaggio.
Arrivai a scuola e corsi verso Meg.
-Meg ma hai passato tu il mio numero a tuo fratello?
-Cosa? No.
-A...
-Jackson ha degli amici hacker, probabilmente si è fatto aiutare da loro. - aveva cosa... Ero allibita.
-Ma non è tipo illegale?
-Secondo te a Jackson interessa? Spoiler no. Non gliene frega un cazzo.-
Poco dopo Megan si mise a parlare con delle sue amiche e io mi allontanai. Ero ancora scossa dall'altra sera e si notava. Avevo le spalle rigide e non mi avvicinavo a nessuno. Andai verso il distributore per prendermi una bottiglietta d'acqua.
-Infervescente naturale? Wow che gusti bizzarri- Mi girai di scatto e quello che mi trovai fu il ragazzo di ieri con accanto una ragazza bionda. Di diverso aveva solo un enorme livido in faccia e 2 punti. Era fidanzato? Che schifo. Non solo mi stava letteralmente per violentare il giorno prima ma aveva anche una ragazza. Notai che avevo le mani sudate e il respiro più veloce. Avevo paura. Cazzo se ne avevo. Corsi in bagno e mi sciacquai la faccia e i polsi. Uscendo vidi l'unica persona che non volevo vedere.
-Summer tutto bene?- Jackson Cooper mi aveva letteralmente appena chiesto come stavo.
-Si.
-Sembri un orsacchiotto che cerca la mamma.
-Come scusa?
-Sembri un orsacchiotto in cerca della mamma. Ora hai capito?
-Grazie mi hai proprio sconvolto la giornata.- dico con tono sarcastico. Mi allontani più velocemente possibile. Stare vicino a lui mi faceva sentire in un modo strano ... mi sentivo diversa ...

Arrivò l'ora di pranzo e mi diressi verso al mio armadietto. Come sempre presi la borsa con all'interno la chiave. Ma la chiave non c'era. Controllai nello zainetto e nemmeno li . Tornai in classe e nemmeno li. Infine cercai in bagno e che novità non c'era. Per calmarmi uscii dalla scuola per andare a pranzare. Avevamo sempre 40 minuti per svagare la testa e pranzare.
Davanti a me passo un ragazzo che mi guardò con aria dubbiosa. Quasi sembrava che mi stava ispezionando.
-Hai perso le chiavi dell'armadietto?
-Em si... come lo sai?
-Le ho trovate io. Erano fuori il bagno delle ragazze... C'era una tua foto. Comunque piacere, Tyler.
-Summer... Grazie ancora.
-Di che. Ci becchiamo topina.- Topina? Come? Oggi mi stavano definendo con troppi nomi. Orsacchiotto ora Topina... Poi capì perché lo disse.
La mia borsa. C'era disegnato un topo sopra.

Tornai a casa e chiamai mia madre
-Hei mamma come va a lavoro?
-Bene tesoro... Qui ci sono delle case assurde. Ne venderò moltissime.
-Sono contenta mamma.
-Come stai?-
Come stai. Una semplice domanda. Ma la risposta è molto difficile. Come stavo? Come stavo per davvero? Il giorno prima ero quasi stata violentata, ho avuto un attacco di panico e avevo perso le chiavi dell'armadietto. Stavo bene? Per niente. Ma non potevo dirlo a mamma.
-Sto bene mamma grazie- Poi attaccai.
Sono stanca.
Sono stanca di esistere.
Sono stanca di respirare.
Sono stanca di soffrire.
Sono stanca di dover subire tutto questo.




💜🎀𝕟𝕠𝕥𝕖 𝕕𝕖𝕝𝕝 𝕒𝕦𝕥𝕠𝕣𝕖🎀💜
scusate se sono stata poco attiva ma la scuola mi uccide. Vi prometto che proverò a scrivere di più. Il prossimo capitolo lo sto cominciando a scrivere💜. Vi sta piacendo la storia? Per qualsiasi cosa scrivetemi (anche per i consigli sono ben accetti)

𝐢 𝐜𝐚𝐧 𝐝𝐨 𝐢𝐭 𝐰𝐡𝐢𝐭 𝐚 𝐛𝐫𝐨𝐤𝐞𝐧 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora