I PRIMI DUBBI

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<Ehi Alex mi aiuti a portare le seggiole dentro?> la voce di Sara riecheggia nella fresca aria di quel piovoso pomeriggio di novembre, il torneo di hallowen  che la scuderia organizza ogni anno a inizio mese, era ormai finito, un torneo di costumi, cavalli e salti, Alex era arrivato secondo, tutto merito di mia mamma rammenta, Rita lavorava hai costumi di Alex e Fryst da più di un mese, aveva cucito a mano il costume da spettro del figlio, e poi era andata personalmente in scuderia ad aiutarlo a disegnare le ossa sulla giumenta, poi loro avevano messo del loro, mentre saltavano sembrava come se stessero volando veramente, erano stupendi, peccato, che durante la fine, un tuono in lontananza aveva spaventato Fryst che rifiutò l'ultimo ostacolo, costando hai due il primo posto.
<Allora? Vieni o no?> Sara richiamo Alex, che tornato alla realtà corse ad aiutarla
<Sai, siete bravi tu e la tua cavalla, non vedo un fantino diventare così un tutt'uno con un cavallo da quando mio cugino a smesso di montare, era bravo; poi è caduto in malo modo, mentre provava a superare i suoi limiti, da lì ha avuto talmente tanta paura che non ha più saltato neanche un ramoscello> Sara continuava a ricordare ad Alex quanto il suo legamento con Fryst non era scontato, e lui ne doveva approfittare, sempre rispettando la sua compagna.
Dopo una decina di minuti, avevano finalmente finito, Sara salutò Alex, e tornò a casa, Alex invece doveva ancora pulire Fryst, così si diresse in scuderia svogliato, pronto per sistemare la sua cara giumenta.
<Ehi Alex, sei stato forte oggi con Fryst, peccato per quel ultimo salto> Marco era uscito dal box di Florida, e aveva spaventato Alex, che credeva fosse rimasto da solo.
<Oh grazie> Alex non era in vena di parole, ultimamente era un po' meteoropatico
<Cosai oggi? Dovresti essere contento> Mia sbucò dalla selleria, spaventando Alex per la seconda volta.
<Ehi tutto bene? Sei un po' nervoso, e si vede da come salti per aria> Diego era poggiato al box di Fryst e guardava Alex dritto negli occhi, voleva delle risposte
<Va tutto bene, sono solo stanco, e...> Alex lascio la frase a metà, entro nel box lego Fryst e inizio a pulirla con una spazzola apposta
<e... che cosa> Diego era impaziente
<E... sento che mi manca qualcosa, la mie giornate sono tutte uguali, sono monotone e identiche, faccio le stesse cose sempre, per esempio ogni mercoledì dopo scuola vado a casa mangio e faccio i compiti delle stesse materia, poi vengo qui alle 16, monto per due ore facendo quasi sempre le stesse cose, poi dopo aver pulito Fryst vado a camminare facendo sempre l'unico trekking qui, è una volta a casa mangio e dormo> Alex era scosso, nella sua vita mancava quella scintilla che non aveva mai trovato, e di questo ne soffriva
<Bhe, perché non provi a iscriverti a delle gare con Fryst, siete due missili, così avresti dei weekend diversi ogni volta, ed è già qualcosa> Mia butto lì una proposta non indifferente, poi finì di sellare Clipper e aggiunse
<Non hai bisogno di giornate diverse, hai bisogno di un obbiettivo nella vita, ed è quello che ti farà amare le giornate uguali e ti farà vivere giorni unici> poi monto, ed uscì in passeggiata
<Gia, Mia a ragione, tutti noi abbiamo un obbiettivo, a te ne serve uno, o meglio, uno nuovo, perché quelli vecchi non vanno più bene> Diego aveva toccato una corda ancora delicata dentro Alex, Cloe era sempre stata il suo obbiettivo.
Alex finì di pulire Fryst, Diego era appena andato a casa, Mia sarebbe tornata tra una ventina di minuti, il momento giusto per fare tirar fuori la domanda che tanto gli girava in testa,
<Ma..Marco, tu hai sempre detto che mia sorella era il tuo unico obbiettivo, però non mi sembri messo male come me>
Alex era un po' impacciato a tirar fuori quella frase da dentro di sé
<cioè nel senso..>
<Tranquillo ho capito> Per sua fortuna Marco era uno da poche parole, quindi aveva appreso tutto al volo
<Per mia fortuna tua sorella ha un fratello, e quindi, ora il mio obbiettivo è quello di aiutarti, però si, sono anche io in difficoltà, tu non sei tua sorella, io non sono tuo fratello, quindi questo obbiettivo è molto lisimbrino, ma allo stesso tempo difficile e intrigante> Marco sorrise, e prima che Alex poté ribattere il suo telefono squillo, era suo padre, era arrivato, doveva andare a casa; saluto Fryst e Marco, si infilò la giacca e uscì.
A cena parlò del torneo, è una volta andato a letto continuava a pensare alle parole di Marco, ma soprattuto a quelle di Mia, "Gara, obbiettivo".

FRYST||~||Un nuovo obbiettivo Where stories live. Discover now