Ragni.

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Che due persone appartenenti a due lati del mondo opposti finiscano per diventare l'una il mondo giusto dell'altra è raro ma non impossibile.

Mai nulla è impossibile.

E questo, Simone e Manuel, lo hanno compreso dopo essersi incontrati per la prima volta una sera di Luglio. Hanno parlato due volte, hanno fumato una sigaretta insieme e subito hanno sentito la sensazione di conoscersi da trent'anni.

Qualche settimana dopo si sono baciati per poi mettersi insieme e ufficializzare il tutto.

Manuel abita in uno dei quartieri della capitale più malfamati, in cui il tasso di delinquenza è così alto da non fare più notizia, in cui la povertà è palpabile.

Un quartiere scordato dal mondo, al quale non sentono di appartenere nemmeno i suoi abitanti.

Manuel, poi, non sente di appartenere nemmeno a casa propria. Quella casa che ha visto la sua infanzia andare in rovina il giorno in cui suo padre ha perso qualsiasi bene al gioco d'azzardo, costringendoli a traslocare in una casa ancora più piccola e malandata della precedente; costringendo Manuel a trovarsi un lavoro sin dalla tenera età e la moglie, Anita, a sgobbare dalla mattina alla sera.

Ciò ha portato a delle inevitabili conseguenze come il coinvolgimento di Manuel in affari loschi, il deterioramento della relazione tra Anita e il marito e la creazione di un ambiente familiare così tossico da far venire il mal di testa a Manuel al solo pensiero di mettere un piede in casa.

I suoi non fanno altro che discutere, rinfacciarsi le cose, a volte si picchiano pure. E se prima lui tentava di mettersi in mezzo e cercare di separarli, dopo essersi spaccato un sopracciglio, in quanto i due genitori lo hanno spinto via per allontanarlo con l'intento di non ferirlo, ha deciso di restare in disparte.

Che si scannino tra loro, pensa sempre. Non ne vuole più sapere di nessuno dei due.
Gli hanno solo riservato una vita miserabile, senza mai fare nulla per poterla risollevare. E a quel punto, Manuel, si chiede perché lo abbiano messo al mondo.

Si presuppone che due persone, prima di creare una famiglia, si assicurino di avere tutti i presupposti per farlo. Ma Anita e Cesare non l'hanno fatto, probabilmente perché l'arrivo di un figlio è stato inaspettato e non programmato, per loro.

E Manuel, quel peso di essere uno sbaglio, un qualcosa in più, se lo porta sulle spalle da sempre. Anche perché mai nessuno ha fatto in modo di toglierglielo.

Non è riuscito a diplomarsi. Ha abbandonato la scuola a sedici anni, tanto era comunque inutile andare per scaldare la sedia e farsi rimproverare dai prof che credono di sapere tutto.

Ha preferito dedicarsi al lavoro, se così può chiamare la riparazione di auto irreparabili.

Oltre a quello, prova ad arrotondare con altri piccoli lavoretti poco legali che, però, gli fruttano meglio dell'officina.

Senza un diploma e con quel luogo di nascita e di residenza, nessuno è disposto a dargli un'opportunità e lui deve arrangiarsi come meglio può se vuole mangiare almeno una volta al giorno.

Che stia insieme ad un ragazzo ai suoi genitori non importa, a malapena si accorgono di lui, figuriamoci di un'altra persona. E a Manuel va bene così.

Vorrebbe un luogo sicuro e confortevole in cui portare Simone, di tanto in tanto; gli piacerebbe esordire con frasi del tipo "oggi mangiamo da me, cucina mia madre che è 'a cuoca migliore del mondo" ma, purtroppo, non può farlo e Simone lo capisce.

Simone lo ha sempre capito, meglio di chiunque altro, sin dal primo istante.

A non capire sono, invece, i signori Balestra e Manuel non se n'è mai stupito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11 ⏰

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Quelli come noi || Simone x Manuel || Raccolta di OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora