Capitolo 2

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Daisy era una di quelle ragazze che troieggiano in giro, una di quelle insopportabile che si vantano
Sempre, insomma era Daisy.
Lei mi salutó con la sua solita aria da "superiore" ed io non le risposi, non la degnai nemmeno di uno sguardo provocatorio, non mi interessava, avvo di meglio a chi pensare.
Le due ore di aritmetica passarono lentamente ed io pensavo a lui, ad il mio lui, a quella persona che mi faceva stare bene ma che come tutti se ne era andato, lasciandomi solo tra i miei pensieri e le mie preoccupazioni.
Ripresi a pensare alla lezione, anzi, iniziai ad ascolarare la lezione,ma nulla,proprio nulla,non riuscivo a smettere di pensare a luke, non riuscivo a pensare alla vita di merda che avevo.
A quel punto mi sentii male e chiesi alla prof di andare in bagno, uscii da quella porta e scoppiai a piangere come non mai, non riuscivo a smettere di pensare a quella vita di merda...
Passarono 20 minuti e dovetti tornare in classe che avevo ancora gli occhi rossi di pianto...
Per quelle tre ore successive riuscii più o meno ad ascoltare la prof e,appena suonata la campanella mi buttai fuori dall'uscio della porta per tornare a casa.
Arrivata a casa non mangiai neanche, non avevo fame, proprio per niente

L'amore ci distruggeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora