Hunter

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Sto guidando come un pazzo per arrivare il più in fretta possibile dalla mia ragazza.
Finalmente dopo un'ora di ricerche abbiamo trovato quelle dannate foto e Jared si è ricordato dove si trovasse quel posto.
Adesso ascolto le sue indicazioni e, infrangendo tutte le regole del codice della strada, mi precipito da lei.
<<Rallenta Hun>> mi riprende J.
<<Non mi rompere i coglioni>> rispondo brusco.
<<Sai che non la rivedrai se ci farai morire?>> esclama divertito.
Rallento un po ma continuo comunque a tenere un passo sostenuto.
Jared tira un sospiro di sollievo.
Ridacchio tra me e me.
"Fifone" penso.
Arriviamo in una stradina sterrata e finalmente vedo quella dannata baita, mi precipito fuori dalla macchina senza nemmeno preoccuparmi di spegnerla.
Busso forte.
Niente.
<<Piccola apri questa dannata porta>> grido.
Passa qualche secondo e ancora niente.
Possibile che se ne siano andate? Nah, Juliett avrebbe avvisato Jared.
<<Ti do dieci secondi>> continuo a urlare perché mi senta forte e chiaro dall'interno.
<<Dieci, Nove, Otto..>> accelero un pochino il conto perché non sto più nella pelle.
Anche dieci secondi sono troppo per me.
<<Sette, Sei..>> continuo
<<Cinque, quattro..>> proseguo.
<<Tre, due..>> ha deciso di volermi far disperare fino all'ultimo.
La porta si apre piano.
<<Uno>> eclamo guardandola finalmente negli occhi.
L'ansia tace e il mio cuore si ricompone.
Lei è il mio tormento e la mia cura.
Come poteva anche solo pensare che sarei stato meglio senza la sua presenza?
Io non sono niente senza di lei nella mia vita.
Restiamo a fissarci per dei minuti, sembra che tutto intorno a noi si sia fermato.
Dio quanto la amo.
Però sono ancora arrabbiato con lei, per questo parto all'attacco.
<<Non hai alcun diritto di decidere cosa sia meglio per me. Quel compito spetta solo a una persona, e quella persona sono io.>> inizio.
Fa per parlare ma la blocco.
<<No tesoro, sei stata in silenzio per le ultime trentacinque ore, adesso devi continuare a farlo finché non avrò finito di parlare.>> ordino.
<<Tu non puoi decidere di andartene e far ricadere la colpa su di me dichiarando che lo fai perché merito di meglio, perché non mi renderesti felice e tutte le altre stronzate che mi hai scritto in quel biglietto.
Se te ne vuoi andare lo fai solo perché lo desideri tu.
Può essere che la fuori ci sia qualcuna migliore di te, qualcuna che potrebbe anche rendermi felice, c'è solo un piccolo problema.
NON SARÀ MAI TE.
Dici che merito di essere il centro dell'universo di qualcuno, qualcuno allegro, felice e spensierato.
Anche qui c'è un problema. L'unico universo di cui voglio far parte è il tuo, la felicità? Chi se ne fotte. Fammi essere il centro del tuo mondo distrutto, dolente e cupo.
Ci sarò io quando tutto ti sembrerà più grande di te.
Ci sarò io a riportarti a galla quando ti sembrerà di affogare.
Permettimi di amarti.
Perché io ti amo follemente Kylie>> quando termino ha gli occhi pieni di lacrime.
Mi distrugge vederla così, ma non posso mollare ora.
<<Quindi scegli piccola, se deciderai di mandarmi via sarà solo una tua decisione, sarà solo perché lo vorrai tu, altrimenti sarà per sempre>> dichiaro.
A questo punto le lacrime hanno già raggiunto le sue guance e le mani mi prudono dalla voglia di spazzargliele via.
Resto fermo.
Ma lei no, grazie a dio.
Corre e si butta tra le mie braccia, finalmente.
Il sollievo che provo mentre la abbraccio mi fa sorridere come un idiota. Un idiota innamorato.
La scosto quel che basta per raggiungere le sue labbra e assaporarla finalmente, la bacio come se fosse un oasi e io mi trovassi disidratato nel deserto.
Lei mi salta in braccio e mi cinge il busto con le gambe, perfetta.
Mi sento come se in una vita passata fossimo stati un unica persona, dall'anima divisa, oramai ricongiunta.
Si, lei è l'altra metà della mia anima, ne sono certo.

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