Cap 5: Il Ritorno a Milano

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Jungkook POV

L'aereo atterrò dolcemente sulla pista illuminata dell'aeroporto di Milano, ma nel mio cuore regnava il caos. Mentre i passeggeri intorno a me si preparavano a scendere, rimasi seduto per qualche istante, respirando a fondo. Avevo preso quella decisione impulsivamente, spinto da un bisogno che non riuscivo del tutto a comprendere. L'idea di tornare a Milano, di cercare una connessione con qualcosa che mi era sembrato reale, mi aveva tormentato fino a non lasciarmi altra scelta.

Da quando avevo lasciato la città, non ero riuscito a smettere di pensare a quella ragazza. Ero abituato a vivere una vita frenetica, fatta di concerti, interviste, fan e appuntamenti serrati. Il mondo attorno a me girava a una velocità che non mi permetteva mai di fermarmi davvero. Ma quell'incontro, quella conversazione così naturale e inaspettata, mi aveva toccato in un modo che non potevo ignorare. Per la prima volta dopo tanto tempo, mi ero sentito libero, come se la mia fama e la pressione fossero sparite, almeno per qualche istante. E questo mi spaventava e mi attirava allo stesso tempo.

Cominciai a chiedermi cosa mi stesse realmente portando indietro. Era solo un bisogno di fuga? O era la ricerca di qualcosa di autentico, di un momento di normalità che potesse equilibrare la complessità della mia vita? Mentre mi dirigevo verso l'uscita dell’aeroporto, le mie domande rimasero senza risposta. Ma dentro di me sentivo che c'era qualcosa di irrisolto, e Milano era il luogo in cui potevo forse trovare una risposta.

Quando uscì dall’aeroporto, l'aria fresca della sera mi colpì, facendomi sentire più sveglio. Le luci della città brillavano all’orizzonte, ma io ero già immerso nei miei pensieri. Camminando tra la gente, mi sentiva per un attimo anonimo, un viso tra tanti, qualcosa che raramente provavo nella mia vita quotidiana. Quel senso di anonimato mi dava un certo sollievo.

La mia mente tornò a quella notte. Ricordavo il modo in cui Luna mi aveva trattato con naturalezza, senza l'adorazione e l'eccessiva attenzione a cui ero abituato. Non ero stato Jungkook dei BTS per lei, ma semplicemente un ragazzo che cercava una conversazione autentica. E questo era stato disarmante. Era come se, per la prima volta, qualcuno mi avesse visto davvero per ciò che ero dietro la maschera della celebrità.

Ma insieme a quel senso di autenticità, c'era un’ansia sottile che mi seguiva. La mia persona non era estranea al mondo che mi circondava. Sapevo quanto la mia vita fosse sotto la costante lente d’ingrandimento, e la paura che quell'incontro potesse complicare le cose mi tormentava. Cosa avrebbe pensato Luna se fosse venuta a conoscenza delle dinamiche del mio mondo? Avrebbe potuto gestire il peso della mia fama, della pressione mediatica? Io stesso a volte mi sentivo schiacciato da tutto questo.

Per tutto il tragitto verso l’hotel, mi interrogavo su cosa sperassi davvero di trovare a Milano. Non sapevo nemmeno se avessi avuto il coraggio di cercare Luna, e ancora meno se sarebbe stato giusto farlo. Non potevo negare la connessione che avevo sentito, ma non volevo trascinare nessuno nel mio complicato mondo. Eppure, una parte di me si aggrappava all'idea che forse quella connessione fosse proprio ciò di cui avevo bisogno.

Quando arrivai in albergo, mi sedetti sul bordo del letto, fissando la vista della città illuminata fuori dalla finestra. Ero stanco, ma il mio cuore era in tumulto. L’idea di cercare Luna minriempiva di incertezza. Mi chiedevo se anche lei stesse pensando a me, se quel breve incontro fosse rimasto impresso nella sua mente tanto quanto lo era rimasto nella mia.

Lentamente, mi resi conto che il vero motivo per cui ero tornato a Milano non era solo per Luna, ma anche per me stesso. Cercavo un momento di pausa, un modo per riconnettermi con una parte di mé che aveva perso nella frenesia della carriera. Luna rappresentava, in un certo senso, quella semplicità che mi mancava nella sua vita.

Mentre mi distendeva sul letto, cercando di rilassarmi, mi promisi che non avrei forzato nulla. Se il destino ci avesse fatti incontrare di nuovo, sarebbe stato un segno. E, se ciò non fosse accaduto, avrei comunque trovato un modo per dare senso a tutto ciò che provavo.

Chiusi gli occhi, ascoltando il suono della città che pulsava sotto di me, e con quella consapevolezza mi addormentai, lasciando che la notte mi offrisse un momento di tregua.

Spazio autrice: buongiorno a tutti, mi scuso per l assenza ma settembre è ormai cominciato e con lui anche la vita frenetica. Mi voglio scusare per questo capitolo un po incasinato e meno lungo degli altri. Cercherò di fare di meglio!

Buona lettura e al prossimo capitolo. ❤️

Melodia del Destino || Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora