E. non aveva una situazione stabile, il suo era un lavoro provvisorio e non sapeva neppure se sarebbe rimasto a vivere nella sua città natale. Non sapeva cosa fare della sua vita e si sentiva totalmente in balia degli eventi in quel momento. Per usare un'espressione che aveva usato a A quella mattina mentre rifaceva il letto: "devo rimettere apposto la mia vita".
<< Ti vedo nel ruolo di leader, un modello da seguire, un comunicatore, facendo qualcosa che aiuti gli altri >>, le parole di A. gli erano veramente entrate nel cuore. Lei credeva in lui, nei suoi sogni, lei lo vedeva, vedeva il suo potenziale. A. lo guardava e vedeva l'uomo che sarebbe stato. E. si sentiva su di giri e trepidante all'idea di seguire la strada che gli aveva consigliato A... eppure...
A colazione A. gli aveva dato il suo numero e gli aveva detto di scriverle almeno tre volte.
E. però era già in fuga, perché non poteva impegnarsi e sapeva che con lei sarebbe stato inevitabile... innamorarsi. E magari perdersi anche, magari diventarne dipendente, magari dover smettere di fumare, magari diventare una persona migliore.
E. aveva una paura fottuta. E infatti lui non le scrisse.A. cantava e scriveva canzoni d'amore, non riusciva a smettere di sorridere, andava a correre e si sentiva invincibile. Qualcosa in lei era cambiato, la sua creatività si era finalmente sbloccata! Lei non si era mai sentita così viva!
A. era determinata a portare avanti i suoi progetti e voleva essere una fonte di ispirazione e di motivazione per E. Lei voleva vederlo sbocciare ( e non con l'alcol scemo).E quando A. si era guardata allo specchio aveva visto il volto di E.
Eppure c'erano dei momenti di malinconia in cui sentiva che il loro sarebbe stato un amore tormentato e i giorni seguenti lo confermarono... lui non le aveva scritto...
Le sue amiche le dicevano di lasciar perdere, che era solo un coglione, che voleva solo scopare. Le amiche pensavano fosse matta, perché loro non avevano vissuto quello che aveva vissuto lei. Chiedere il loro parere fu l'errore più grande.
Andava a ballare, ma poteva pensare solo a lui, lui che non le guardava neppure le storie, lui che tanto su Instagram non ci entra mai. Alle due del mattino seduta sola in spiaggia, mentre gli amici ballavano, A. pensava a lui, aveva fatto il video di un fulmine tra le nuvole, un fulmine sul mare. Aveva postato la storia, la canzone sotto diceva "ho bisogno del tuo amore ancora, perché ne sono dipendente". A. non sapeva come fare, la sua mente e il suo cuore erano stati presi d'assalto, era stata catturata da una rete invisibile e assolutamente indistruttibile.
E mentre un'ora dopo mangiava dolci seduta al parcheggio del carrefour con i suoi amici, A. osservava le vecchie foto di lui e ovviamente le era partito un like e lei lo aveva tolto.
Che stupida cazzo!!!!!!!!!Però dopo quel casino, lui era entrato su Instagram e le aveva guardato la storia... e così quella dopo e quella dopo ancora. Ma non le aveva scritto.
Sei giorni dopo arrivò il compleanno di E. e A. non aveva fatto altro che pensare a lui a ripercorrere le memorie dei loro momenti, a piangere e a ridere, a sbattere la testa contro il muro e a cantare. Aveva anche pensato ad un regalo che avrebbe voluto fargli, ma poi vederlo lì... a qualche palma di distanza. Si sfasciava e faceva finta che lei non esistesse, non le aveva rivolto neppure uno sguardo e le ginocchia di lei cedevano. Appena l'aveva visto il suo cuore era salito in gola, le mani tremavano mentre scriveva alla sua amica, le chiedeva aiuto perché non era più in controllo di se e non si era mai sentita così. Aiuto. A. ... la ragazza più sicura di se, in ginocchio per un ragazzo dopo appena 12 ore insieme. A. andò a buttarsi in mare e non ebbe il coraggio di uscire per ore. Doveva stargli lontana.
Alla fine A. andò a ballare al solito posto, sperando di trovare E. lì, ma E. restò in spiaggia fino alla fine e non andò mai.A. aveva deciso di bere per dimenticare e davanti al migliore amico di E. , aveva baciato un altro.
Era il giorno dopo il suo compleanno quando l'amico glielo aveva detto.
Per un attimo E. aveva smesso di respirare.Il giorno dopo A. aveva sentito dolore, ma quel dolore non era suo, era di E. Lei ne era certa. Così lei aveva postato una canzone, dal suo cuore per lui.
Lei sentiva che doveva farlo... doveva fargli del male, doveva baciare un altro davanti all'amico. A. sapeva che doveva andare così, alcuni dei suoi spiriti guida glielo avevano sussurrato all'orecchio, come facevano sempre. Era come se lui avesse bisogno di provare quelle emozioni e fare quell'esperienza e A. sapeva che lo avrebbe trasformato in positivo.Il giorno dopo ancora A. gli aveva scritto "Ciao E., ti ho pensato dall'ultima volta che ci siamo visti. Aspettavo un tuo messaggio... io voglio rivederti"
E.: "Ciao A., non mi sono fatto sentire perché onestamente non sto cercando niente che possa impegnarmi in qualsiasi modo. In ogni caso mi ha fatto piacere ricevere il tuo messaggio."
A. aveva letto mezzo messaggio ed era già in lacrime. Ma poi era uscita a camminare e all'improvviso si sentiva stranamente felice, come se percepisse la felicità di E. nel ricevere il suo stesso messaggio.
A.: "d'accordo, ma sappi che non ti avrei chiesto di sposarmi subito subito"
Alcune sere dopo, A. ballava e voleva solo distrarsi con un altro. Ma qualcosa glielo aveva impedito, una tristezza improvvisa. Non era sua...A. entrò in trance. A. si sentiva fatta come se avesse assunto dei funghi allucinogeni, ma non era così, era sobria. Ed era connessa a lui da una corrente elettromagnetica fortissima. Non aveva la più pallida idea di cosa fosse accaduto, tornò a casa con la testa che scoppiava, le pareti sembravano pura energia.
Quella notte lei lo sognò.E. postò una canzone e A. era certa che fosse per lei. Anche perché lei aveva scritto sulle storie "music is a love language" e poi gli aveva mandato la sua canzone.
Ma la canzone di E. era drammatica, come se lui stesse vivendo la notte oscura dell'anima, come se stesse veramente attraversando l'inferno. A. lo sentiva.
Quella sera pensava a lui, come al solito... come ogni secondo della sua cazzo di vita da quando lo aveva incontrato (scusate lo sfogo).
Spotify aveva iniziato a impazzire, cambiava canzone all'improvviso ed era andato in tilt e poi eccola là... aveva messo la canzone di E. E ogni volta che A. cercava di cambiarla, Spotify la rimetteva.
A. pianse.
A. si addormentò abbracciando E, anche se lui non era fisicamente lì, lei lo sentiva.A. aveva dubitato più e più volte del loro legame, prima ritenendolo destino... fiamme gemelle pensava. Poi la sua amica tarologa le aveva detto che..no... non erano fiamme, solo una storia karmica...
Ma perché allora ti amo così profondamente? Perché con te mi sento a casa? Perché piango disperatamente quando mi sfiora l'idea di non poterti più accarezzare...Io devo imparare a fidarmi di me stessa.
Io mi fido del mio cuore.
Il mio cuore non mente.
Il mio cuore ama profondamente.
Nel mio cuore ci sei tu, il tuo mezzo sorriso, la tua camminata buffa...
Nel mio cuore ci sei tu, il tuo dolore e la tua oscuritàOrmai l'estate è finita, A. e E. si erano incontrati il quattro agosto e si erano rivisti da lontano, E. era passato accanto ad A. senza neppure guardarla e lei aveva pianto, scritto lettere d'amore, guardato letture di tarocchi come se non ci fosse un domani, aveva pregato, meditato... e ora sta scrivendo... mi fa male il cuore, che devo fare?
Sto per partire... cambio città tra meno di due settimane.
Sono veramente pronta a lasciarti andare?
Si, ma fa cosi male e ogni volta penso di avercela fatta e poi la notte piango e il giorno sorrido e dico che sto bene, che posso amarti senza inseguirti che posso amarti senza viverti
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SIAMO UNO. SI.
RomanceLui passa sempre inosservato, si nasconde dietro gli occhiali da sole e sotto il cappello. Lui non appartiene a quel luogo, ma fa finta di essere come gli altri. Lei viene da un'altra dimensione e l'unico che riesce a vedere è proprio lui. Lo legge...