IV

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Il mondo sembrava muoversi a una velocità insostenibile, e io mi
sentivo come un'attrice improvvisata su un palco troppo grande. Tra
un'intervista e l'altra, tra gli incontri con la produzione e le prime
letture del copione, non c'era un solo momento in cui riuscissi a
fermarmi e prendere fiato.
Era successo tutto così in fretta: dalla firma del contratto al mio
primo giorno ufficiale sul set. Un set che, fino a pochi mesi prima,
esisteva solo nella mia mente e tra le pagine di un manoscritto. Ora,
invece, lo stavo vivendo in prima persona, interpretando Lyzzie
Garcìa davanti a decine di telecamere, luci e occhi puntati su di me.
"Okay, Lacey, prenditi un minuto," mi sussurrò il coach di
recitazione, avvicinandosi a me con passo lento e rassicurante.
"Ricorda, sei Lyzzie. Non devi recitare come qualcun altro, devi solo
essere te stessa."
Annuii, cercando di calmare il cuore che batteva frenetico. Non ero
mai stata su un set cinematografico prima di allora, e il peso delle
aspettative mi schiacciava. C'era Christopher Hemmings dall'altra
parte della stanza, intento a leggere una scena. Sapevo che avrei
dovuto raggiungerlo presto, ma sentivo come se una barriera
invisibile mi trattenesse.
E se non fossi stata all'altezza? Se, una volta che la telecamera si
fosse accesa, il mio corpo si fosse bloccato, incapace di interpretare
quella che era, dopotutto, la mia stessa creazione?
Mi presi un respiro profondo, osservando il set intorno a me. Non
potevo tirarmi indietro ora.
Annuii di nuovo, stavolta più convinta, e feci un passo avanti,
avvicinandomi al punto segnato sul pavimento del set. Il cuore mi
batteva ancora forte, ma cercai di concentrarmi sulle parole del
coach. Non devi recitare, devi solo essere te stessa.
Lyzzie. Justin. Erano i miei personaggi, la mia storia. Nessuno li
conosceva meglio di me, e nessuno poteva capire il loro mondo come
lo facevo io. Era assurdo che, nonostante questo, fossi io a sentirmi
fuori posto.
Mentre raggiungevo Christopher Hemmings, lui alzò lo sguardo dalla
sceneggiatura e mi lanciò un sorriso rassicurante. "Tutto bene,
Lacey?" mi chiese con la sua tipica voce calma, quella che avevo
sempre immaginato per Justin.
Annuii, ma lui colse la mia tensione. "Non preoccuparti," continuò,
chinandosi leggermente verso di me come per condividere un
segreto. "Tutti abbiamo i nostri momenti di insicurezza. La prima
volta che ho messo piede su un set, pensavo di scappare a gambe
levate. Ma sai qual è il trucco?"
Lo guardai, curiosa, sperando che avesse una formula magica che
potesse placare l'ansia che mi consumava.
"Devi ricordarti che questo è solo un gioco," disse con un sorriso
complice. "Recitare è far finta, ed è divertente. Se lo prendi troppo
sul serio, ti paralizzi. Se invece ti lasci andare e ti diverti, tutto verrà
naturale."
Quelle parole mi colpirono più di quanto avessi immaginato. Mi
aspettavo un attore del suo calibro che prendesse tutto molto sul
serio, invece c'era una leggerezza e una tranquillità che non avevo
mai considerato. Forse stavo facendo lo stesso errore di Lyzzie,
prendendo tutto troppo di petto.
Feci un respiro profondo, cercando di far scivolare via il peso
dell'ansia dalle spalle. "Hai ragione," dissi finalmente, abbozzando
un sorriso. "Devo solo divertirmi."
Christopher annuì e tornò al suo posto, pronto per la scena. Io mi
girai verso il regista che stava sistemando le ultime inquadrature.
Questo era il momento. Il momento di diventare Lyzzie.
Il regista sollevò la mano, il silenzio calò sul set, e sentii un brivido
lungo la schiena.
"Motore... e... azione!"
Mi trovai di fronte a Christopher, proprio come Lyzzie di fronte a
Justin, e le parole uscirono da sole. Non pensai più al copione o alla
telecamera. In quel momento, ero semplicemente Lyzzie, e lui era
Justin. E quella scena non era altro che la prima di tante battaglie tra i
nostri personaggi.
Justin mi sfidava con uno sguardo arrogante, come solo lui sapeva
fare, e io, nella parte di Lyzzie, lo fissai con un misto di rabbia e
frustrazione, cercando di tenere testa al suo atteggiamento.
"Non pensare nemmeno per un secondo di poter prendere il controllo
su questo progetto," dissi, la voce ferma e decisa, proprio come
avevo immaginato mentre scrivevo la scena.
Christopher sorrise, giocando perfettamente la parte di Justin. "Oh,
tesoro, non è che sto prendendo il controllo. È che tu non lo hai mai
avuto."
Il set era immerso in silenzio, ma dentro di me sentivo il battito
accelerare. Avevo recitato la scena come se fosse la mia vita reale, e
per la prima volta da quando avevo messo piede sul set, sentii che
potevo farcela.
"A... taglia!" urlò il regista, e tutto tornò in movimento. Mi fermai,
inspirando profondamente, mentre una leggera ondata di sollievo mi
pervase. Christopher si avvicinò e mi diede una leggera pacca sulla
spalla.
"Visto? Non è stato così male, vero?"
Risi, ancora un po' incredula. "No, anzi... è stato incredibile."
"E sarà ancora meglio. Fidati di me."
Dopo quella prima scena, sentii che un peso mi era stato tolto dalle
spalle. L'ansia non era sparita del tutto, ma iniziavo a capire cosa
significasse davvero "lasciarsi andare" sul set. Più il giorno avanzava,
più mi sentivo a mio agio nei panni di Lyzzie. La connessione con il
personaggio cresceva, e con essa, la mia fiducia.
Il regista si avvicinò a me dopo la pausa pranzo, un sorriso
compiaciuto sul volto. "Lacey, stai facendo un lavoro eccezionale.
Sei naturale, ed è evidente quanto conosci questo personaggio. Ogni
espressione, ogni parola... sembra davvero che tu sia Lyzzie."
Lo ringraziai, sentendo un calore crescere nel petto. Le sue parole mi
rincuorarono. Potevo farcela. Ero davvero sulla strada giusta.
Poco dopo, la produzione si preparò per girare una delle scene più
intense tra Lyzzie e Justin. Quella in cui i due protagonisti, dopo una
lunga serie di battibecchi, si trovavano da soli in una sala di
montaggio buia e silenziosa, troppo vicini per continuare a ignorare
l'attrazione che li univa.
Il set era pronto, le luci soffuse, e io mi trovavo davanti al monitor
dove il mio personaggio stava osservando le riprese del giorno.
Christopher, nei panni di Justin, si avvicinò alle mie spalle, e
improvvisamente lo sentii troppo vicino. Il cuore di Lyzzie - e il mio
- cominciò a battere più forte. La scena richiedeva una tensione
palpabile, e il mio compito era quello di mantenere il controllo, anche
se sapevo che Justin era lì, così vicino che avrei potuto sentire il suo
respiro.
"Lyzzie," sussurrò Christopher, la sua voce bassa e provocante, "per
quanto tempo pensi di continuare a fingere che non ti importa?"
Mi voltai lentamente, proprio come avevo scritto nella sceneggiatura,
il volto di Lyzzie impassibile, ma i suoi occhi tradivano il tumulto
interiore. "Non sto fingendo, Justin," risposi con fermezza. "Sei tu
che non sai cosa significa collaborare. Non è sempre tutto su di te."
Le sue labbra si piegarono in un sorriso ironico. "Forse non mi
conosci abbastanza bene."
Il silenzio tra noi si fece denso, quasi soffocante. Avrei dovuto
girarmi e tornare al lavoro, come Lyzzie avrebbe fatto, ma in quel
momento qualcosa dentro di me - dentro Lyzzie - decise di restare. La
tensione tra di noi riempì l'aria, e sapevo che la scena stava andando
nella direzione giusta.
Quando il regista urlò "Taglia!" la stanza esplose in attività. Io mi
allontanai da Christopher, cercando di regolare il respiro. Ero ancora
Lyzzie, almeno per qualche secondo. Poi, lentamente, tornai a essere
Lacey. Mi accorsi che tutto il set stava applaudendo, e la mia tensione
svanì, sostituita da un senso di gratificazione.
"Sei stata incredibile," disse Christopher, lanciandomi un sorriso
genuino. "La chimica tra noi è perfetta. Stai davvero dando vita a
Lyzzie." Gli sorrisi di rimando, ancora incredula che stesse
succedendo davvero. Il mio romanzo stava diventando un film, e io
ero lì, nel cuore della storia, non solo come spettatrice o creatrice, ma
come interprete.
Le riprese continuarono per tutta la giornata, e alla fine ero esausta
ma soddisfatta. Uscendo dal set, mi fermai un attimo a osservare la
scenografia: il mondo di Lyzzie e Justin, che prendeva forma davanti
ai miei occhi. Era reale. Tutto quello che avevo immaginato era
diventato tangibile.
Mentre mi dirigevo verso il mio camerino, riflettei su quanto lontano
ero arrivata in così poco tempo. Dalla mia prima intervista al Tonight
Show a essere l'attrice principale nel film tratto dal mio libro... era
un sogno che non avrei mai osato immaginare. Ma ora che ci ero
dentro, mi sentivo più viva che mai.
Prima di entrare, una voce familiare mi richiamò. "Lacey!" Era
Amanda, che mi raggiunse velocemente con un'aria trionfante. "Ho
appena avuto un aggiornamento dal team. Le prime immagini
promozionali sono pronte, e dobbiamo programmare una sessione di
foto per la locandina del film. Sei pronta per diventare la vera faccia
di 'Scripted Hearts'?"
Sorrisi, sentendo una nuova scarica di adrenalina. "Non vedo l'ora,"
risposi, realizzando che il viaggio era appena cominciato.
Lyzzie stava prendendo vita. E io stavo vivendo il sogno.
La mattina successiva, il set era avvolto in un'atmosfera di silenziosa
tensione. Quel giorno avremmo girato una delle scene più delicate e
intense del film. Il regista ci aveva avvertito la sera prima, spiegando
che la scena richiedeva una chimica perfetta, perché doveva
rappresentare il momento in cui il muro tra Lyzzie e Justin crollava
completamente. Era il culmine della loro tensione non detta, il
momento in cui l'attrazione che avevamo costruito in ogni singola
scena avrebbe trovato il suo sfogo.
Mi svegliai presto, con il cuore già accelerato, pensando a come avrei
affrontato quella giornata. Una scena spicy. Non era una scena
qualsiasi, ma un momento cruciale che avrebbe definito la relazione
tra i due protagonisti.
Arrivai sul set e trovai Christopher Hemmings già lì, apparentemente
tranquillo, come sempre. Mi salutò con il suo solito sorriso
disinvolto, ma sapevo che anche lui sentiva l'importanza di quello
che stavamo per girare.
Mi avvicinai al regista per discutere alcuni dettagli. Lui era calmo e
professionale, come se questa fosse solo un'altra giornata di lavoro,
ma il suo tono era fermo: "Questa scena è fondamentale. Deve essere
sensuale, ma non volgare. Dobbiamo sentire l'emozione tra loro, non
solo l'attrazione fisica. È un momento in cui i due personaggi si
arrendono a qualcosa di più profondo."
Annuii, cercando di assorbire tutto ciò che mi diceva. Emozione, non
solo passione. Questo era ciò che rendeva speciale la relazione tra
Lyzzie e Justin, e doveva trasparire anche in questa scena.
La location era un piccolo appartamento, l'ambiente caldo e intimo.
Nella scena, Lyzzie e Justin si ritrovavano da soli dopo una
discussione particolarmente accesa. L'aria tra di loro era densa di
parole non dette, di desideri repressi. Non dovevamo fare altro che
lasciarci andare.
Dopo una rapida preparazione, ci posizionammo sul set. Christopher
mi lanciò uno sguardo serio, ma dolce. "Siamo pronti?" chiese, la sua
voce un po' più bassa del solito. Sorrisi, cercando di mascherare il
nervosismo che sentivo salire dentro di me. "Sì, pronti."
Il regista diede il segnale. "Motore... e azione!"
Lyzzie si trovava di fronte alla finestra, osservando le luci della città.
Le mani tremavano leggermente mentre ripensava all'ultima
discussione con Justin, il cuore ancora in subbuglio per le parole dure
che si erano scambiati. Lui, senza che lei se ne accorgesse, si
avvicinava alle sue spalle, il suo respiro quasi impercettibile, ma
presente.
"Lyzzie," disse, la voce carica di qualcosa di più profondo della
semplice frustrazione.
Lei non si voltò subito. Le parole le mancavano, come se ogni cosa
che volesse dire potesse solo peggiorare la situazione. Ma poi Justin
la toccò, una mano leggera sulla sua spalla, che la costrinse a girarsi
lentamente. Quando i loro occhi si incontrarono, fu come se l'intero
set si fermasse. La tensione tra di loro era palpabile, il confine tra
rabbia e desiderio completamente sfumato.
"Non possiamo continuare così," mormorò Justin, il viso a pochi
centimetri dal suo. "Non posso continuare a fingere che tra noi non ci
sia niente."
Lyzzie cercò di resistere, ma il suo corpo si avvicinò al suo come se
fosse attirato da una forza invisibile. Il battito del suo cuore accelerò,
e sentii quel momento nel profondo, come se fossi io a vivere
quell'emozione.
"Non c'è niente tra noi," rispose con voce incerta, ma sapeva che
mentiva, e lui lo capì immediatamente.
Justin fece un passo avanti, riducendo la distanza tra loro. "Smettila
di mentire, Lyzzie." La sua voce era bassa, carica di desiderio
trattenuto. "Smettila di negare quello che senti."
Fu allora che accadde. Prima che potesse riflettere, prima che potesse
riprendere il controllo, Justin la prese per la vita e la attirò a sé, le
loro labbra finalmente si incontrarono in un bacio intenso, disperato,
che sembrava esprimere tutto quello che avevano trattenuto fino a
quel momento.
La stanza sembrava vibrare di tensione. Le mani di Justin scivolarono
lungo la schiena di Lyzzie, la trattenevano come se non volessero mai
lasciarla andare. E lei, per quanto avesse cercato di combatterlo, si
arrese completamente a quel bacio, avvolgendogli le braccia intorno
al collo, come se fosse l'unica cosa giusta da fare.
Il bacio durò più di quanto mi aspettassi, le nostre labbra muovendosi
in perfetta sintonia. La chimica tra me e Christopher era reale,
tangibile, e in quel momento sembrava che non esistesse nient'altro al
mondo.
"Taglia!" urlò il regista, ma il suono sembrava lontano, come un'eco
distante. Ci separammo lentamente, i nostri respiri affannati. La scena
era finita, ma l'effetto di quel momento rimase nell'aria.
"Perfetto," disse il regista con un sorriso soddisfatto. "L'emozione era
tutta lì. Grande lavoro, ragazzi."
Christopher mi lanciò uno sguardo, stavolta più rilassato. "Hai fatto
un lavoro fantastico, Lacey. Quel bacio... wow."
Risi, cercando di nascondere il rossore che mi stava salendo alle
guance. "Anche tu non sei stato niente male, Hemmings."
L'atmosfera sul set era elettrica, e mentre mi allontanavo per una
pausa, capii che quella scena non era solo un passo avanti per Lyzzie
e Justin, ma anche per me. Mi sentivo più sicura, più forte. Stavo
davvero vivendo la storia che avevo creato.
La pausa tra una ripresa e l'altra sembrava durare un'eternità,
nonostante fossero solo pochi minuti. Ero ancora scossa dalla scena
appena girata, il respiro non del tutto tornato alla normalità. Quella
chimica che avevamo creato sul set era reale, potente, palpabile.
Mentre camminavo verso il tavolo delle bevande per prendere
dell'acqua, sentii gli occhi di Christopher su di me. Mi girai e lo
trovai con un sorriso divertito, appoggiato a un angolo del set, mentre
mi osservava. "Te la stai cavando bene," disse con un tono casuale,
ma con una luce nei suoi occhi che non riusciva a nascondere del
tutto.
"Grazie," risposi, cercando di mantenere il mio tono neutro, anche se
dentro di me stavo ancora cercando di elaborare il bacio che avevamo
appena condiviso davanti a tutta la troupe. Era recitazione,
ovviamente... ma c'era qualcosa di più che non riuscivo a ignorare.
La voce del regista interruppe quel momento di tensione. "Ok,
ragazzi, prepariamoci per la prossima scena. Sarà intensa, quindi
mettetevi comodi e lasciatevi andare."
Sapevo quale scena stava per arrivare. Il climax della relazione tra
Lyzzie e Justin, quella in cui la passione tra di loro esplodeva
finalmente senza più freni, andando oltre ogni parola. Era una scena
fondamentale, un mix di emozione e desiderio, e doveva essere
credibile, coinvolgente, un po' spinta ma senza mai essere volgare.
Gli assistenti ci prepararono rapidamente, sistemando l'illuminazione
per creare l'atmosfera giusta: luci soffuse, ombre che si muovevano
sulle pareti del set che rappresentava la camera da letto di Lyzzie. In
questa scena, Justin si presentava a casa sua dopo un litigio, spinto da
un'urgenza che non poteva più controllare. Era stanco di combattere i
suoi sentimenti, e così era Lyzzie.
Mi ritrovai a sedere sul bordo del letto, con i capelli sciolti sulle
spalle, vestita solo con una leggera camicia di seta. Christopher entrò
nel set, il viso scolpito dall'ombra, emanando un'intensità che
rendeva difficile guardarlo senza sentire un brivido lungo la schiena.
"Motore... e azione!" gridò il regista.
Lyzzie era seduta sul letto, nervosa, cercando di capire cosa fare con
la miriade di emozioni che la stavano soffocando. Stava ripensando a
tutto quello che era successo tra lei e Justin, al bacio, al desiderio
crescente che non riusciva più a reprimere.
La porta della camera si aprì lentamente, e Justin entrò, il suo
sguardo scuro e pieno di intenzione. Lyzzie si alzò di scatto, sorpresa
dalla sua presenza, ma prima che potesse dire una parola, lui la
raggiunse in pochi passi, afferrandola per la vita e attirandola contro
il suo corpo. Le loro labbra si incontrarono di nuovo, questa volta con
una forza e una fame che andava oltre qualsiasi cosa avessimo fatto
finora.
Il bacio era più intenso, più urgente. Le sue mani si muovevano lungo
la mia schiena, scivolando sotto la seta della camicia mentre mi
stringeva contro di lui. Il respiro si fece più pesante, e sentii il calore
crescere tra di noi, il confine tra recitazione e realtà sfumare in un
modo pericoloso.
Lyzzie cercò di resistere per un attimo, le sue mani posate sul petto di
Justin come se volesse fermarlo, ma poi si arrese, lasciandosi cadere
sul letto con lui sopra di lei. La tensione tra di loro era inarrestabile, e
ogni movimento, ogni tocco sembrava guidato da un desiderio che
entrambi avevano trattenuto troppo a lungo.
Justin si sporse su di lei, le sue labbra scivolarono lungo il suo collo,
mentre Lyzzie tratteneva a stento un gemito. Le sue mani si
aggrappavano alle lenzuola, i loro corpi sempre più vicini, le loro
parole inutili ormai, sostituite da baci, carezze e respiri pesanti.
"Non possiamo più fermarci," sussurrò Justin, la sua voce roca
all'orecchio di Lyzzie, mentre le sue mani la esploravano con una
delicatezza che contrastava con l'urgenza del momento.
Lyzzie rispose solo con un gemito soffocato, afferrandolo per i capelli
e tirandolo verso di sé per un altro bacio travolgente, le loro labbra
che si muovevano in sincronia, come se fossero fatte per stare
insieme.
Il regista non interruppe subito la scena, lasciando che continuassimo
per qualche secondo in più, finché ogni emozione non fosse stata
espressa. Le mani di Justin scivolarono lungo le cosce di Lyzzie,
mentre il suo corpo si premeva sempre di più contro il suo. La stanza
sembrava troppo piccola per contenere l'energia che stavamo
sprigionando.
"Taglia!" urlò finalmente il regista, ma io ero ancora persa nel
personaggio, nel momento. Ci eravamo lasciati andare
completamente, e non ero sicura di dove finisse Lyzzie e dove
iniziassi io.
Ci fermammo lentamente, separandoci con i respiri ancora affannati.
Christopher mi guardò, i suoi occhi ancora pieni di quell'intensità che
avevamo messo nella scena. "Wow," disse, la sua voce quasi un
sussurro. "Quella era... intensa."
Annuii, ancora troppo confusa per rispondere adeguatamente. Sapevo
che avevamo appena creato qualcosa di speciale, ma c'era anche
qualcos'altro che si agitava sotto la superficie, qualcosa che andava
oltre la recitazione.
"Stai bene?" mi chiese, notando la mia esitazione.
"Sì, sto bene," risposi con un sorriso forzato, cercando di riportare il
mio respiro alla normalità. "Quella scena... era tutto quello che
doveva essere."
E mentre mi allontanavo per una pausa, sapevo che non era solo
Lyzzie a sentirsi travolta da quello che stava succedendo tra di loro.
Anche io stavo cominciando a perdere il controllo, e il confine tra
realtà e finzione stava diventando sempre più difficile da distinguere.
La giornata si concluse con una nota di soddisfazione palpabile. Il set
era avvolto da un'atmosfera di riflessione tranquilla dopo l'intensa
scena girata. Mentre il team smontava e il set cominciava a svuotarsi,
mi ritrovai a sedere in un angolo, riflettendo su tutto ciò che era
accaduto. La scena era stata potente, e non solo dal punto di vista
cinematografico. Sentivo che le linee tra Lyzzie e me, tra fiction e
realtà, erano diventate sottili e sfumate.
Christopher si avvicinò mentre mi sistemavo la giacca, il sorriso
rilassato che avevo visto all'inizio era tornato. "Ottimo lavoro oggi,"
disse, con uno sguardo che sembrava dire molto di più. "Hai davvero
portato Lyzzie a un altro livello."
"Grazie," risposi, cercando di mantenere il controllo delle mie
emozioni. "Anche tu. È stato... intensamente reale."
Mentre lasciavo il set, non potei fare a meno di riflettere su quanto
quel giorno avesse cambiato la mia percezione di tutto. Il confine tra
personaggio e attrice, tra sogno e realtà, era diventato sempre più
sottile. Quella giornata di riprese aveva reso il mio sogno una realtà
vivente, e mi ero immersa completamente in ogni istante.
Salendo in macchina, guardai il cielo di New York che si tingeva di
sfumature serali, e mi chiesi cosa mi riservasse il futuro. Quella notte,
sapevo che le emozioni e le esperienze di quel giorno avrebbero
continuato a riecheggiare dentro di me, mentre il viaggio di "Scripted
Hearts" continuava a svilupparsi in modi che non avrei mai potuto
immaginare.

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