CAPITOLO 4: STEPHAN

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All'udire le numerose voci provenienti dalla vicina trincea nemica, capì che era giunto il momento di ritirarmi.
Quel ragazzino aveva un non so che di interessante ma era pur sempre il nemico, non potevo lasciarmi andare troppo a provocazioni o inutili dibattiti.
Tornai nella mia parte di trincea; scesi di soppiatto, esattamente com'ero entrato; durante i precedenti addestramenti, anche prima dell'inizio della guerra, la regola numero uno che veniva insegnata dai superiori era quella di non uscire mai dalla trincea, per nessun motivo che non fosse legato al combattere e al fare da sentinella. Ma odiavo le regole e tutt'ora sono convinto che avrei fatto la fine di coloro che sono morti per una pallottola in testa autoinflitta, se non fossi uscito qualche volta, di notte, per rilassarmi e pensare.
Mi diressi verso l’angolo nel quale dormivo con i miei compagni, verso la nostra “stanza”; dopo saremmo dovuti andare al quartier generale dove quella mattina ci sarebbe dovuta essere una riunione per decidere i movimenti della notte seguente, quando la tregua sarebbe finita.
"Possibile che tu riesca a dormire anche dove letteralmente sarebbe impossibile farlo?"
Guardai perplesso Josh, ci conoscevamo da qualche anno ormai e avevamo avuto occasione di partire per diverse spedizioni militari insieme, ognuna di queste voleva significare dormire in posti completamente malandati, fatiscenti, in cui era più possibile morire per un crollo improvviso del soffitto, che per una bomba o un agguato; eppure lui in tutti questi posti era riuscito a dormire tranquillamente.
"Quando qualcuno lavora sodo e non cazzeggia in giro per un territorio in cui non dovrebbe mettere piede, è facile conciliare il sonno, Stephan"
Lo sapeva. Inizialmente non sapevo davvero cosa fare, cosa dire, eravamo amici ma non ero sicuro di potermi fidare davvero di qualcuno in questa situazione; così feci quello che mi venne più spontaneo fare: sdrammatizzare.
"Siamo in un periodo di pace, non succederà nulla se, per qualche minuto, me ne sto in superficie"
"Stephan, sei mio amico e ti voglio bene, per questo non dirò nulla ai generali ma ciò che stai facendo è pericoloso e terribilmente irresponsabile, non siamo in villeggiatura, siamo in guerra e in guerra purtroppo non ci sono regole né giustizia, anche in periodi di pace, il nemico potrebbe attaccare e finiresti per essere completamente solo contro un esercito di uomini ben addestrati"
"Non c'è bisogno che ti preoccupi per me, so badare a me stesso, inoltre dall'altra parte non ci sono uomini ma ragazzini, senza esperienza e magari mandati a morire senza neppure un addestramento base"
Solo dopo che pronunciai quelle parole mi resi conto che avevo detto fin troppo.
"Stephan, siamo cecchini, noi la guerra la vediamo dalla trincea, dal basso, è letteralmente impossibile vedere il volto dei soldati che uccidiamo talmente da vicino per poter definire l'età dei combattenti"
Merda. Dormiva ovunque ma quando c'era da dover ragionare, era la persona più sveglia sulla faccia della Terra.
"Okay, mi hai scoperto, sono uscito questa mattina, avevo intenzione di fare un giro nella terra di nessuno ma c'è stato un piccolo, piccolissimo intoppo, qualcun altro ha avuto la mia stessa idea; era un ragazzino, poteva avere al massimo 20 anni, bassino, aveva i capelli ricci e neri, aveva uno sguardo così innocente…e quella divisa decisamente non doveva vestire quel suo corpicino così minuto, in confronto a me sembrava un bambino"
"Davide e Golia"
Quelle parole di Josh mi fecero balenare in testa l’immagine di quella figura che seppur più giovane e minuta, era riuscita a tenermi testa e addirittura a distruggere una mia provocazione; non so per quale sciocco e assurdo motivo me lo immaginai con un fucile più grande di lui che non riusciva a impugnare o con cui non riusciva a stare in equilibrio. Sorrisi senza rendermene conto. Avevo ancora qualche ora prima della riunione e avevo intenzione di dilettarmi con qualche pagina del libro che avrei dovuto leggere quando sono uscito in superficie. Misi una mano nella tasca della divisa e solo allora scoprii un'amara verità. Il libro era sparito.

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