Tornato in trincea feci finta di nulla, tornai alle mie mansioni normalmente, come se pochi minuti prima non avessi letteralmente rischiato di farmi saltare in aria il cervello da un soldato avversario.
Ero nella mia camera da letto (o comunque il luogo che doveva simboleggiare una camera da letto), insieme ad alcuni dei miei compagni, mi stavo lucidando le scarpe, ancora sporche di fango, quando improvvisamente uno di loro si alzò e mi venne incontro, abbassandosi per prendere qualcosa che era caduto proprio vicino al mio letto.
"Credo che ti sia caduto questo dalla tasche"
Mi alzai pensando si trattasse magari della cinghia della cintura ormai logora e consumata o di una qualche arma, che mi era semplicemente caduta dalla fodera; in realtà si trattava di un libro, una cosa che non era strano trovare nella mia roba ma che mi fece rimanere di stucco, per il semplice motivo che si trattava di un libro non mio.
Lo presi, fingendo fosse di mia proprietà e me lo girai tra le mani cercando qualche particolare che mi potesse far risalire al legittimo proprietario; l’unico problema è che si trattava della Divina Commedia, un libro che davvero tutti conoscono e che era possibile trovare in ogni libreria o biblioteca. Era un libro che mi era davvero difficile comprendere; mi misi a sfogliarlo ed era pieno di segni di matita; il proprietario aveva evidenziato le frasi che lo attiravano maggiormente e le aveva messe in risalto sottolineandole. Chiunque lo stesse leggendo doveva amarlo davvero tanto, perché ogni pagina era curata, ben stirata e pulita, nonostante dalla copertina si vedesse fosse un libro abbastanza vecchio. Rimasi gran parte della mattinata a leggerlo e consultarlo, soffermandomi ogni qualvolta vedessi delle sottolineature, a mezzogiorno circa terminai di accarezzare quelle pagine, non riuscii a leggerlo tutto ovviamente, si trattava pur sempre di un'opera davvero lunga e pesante che se letta, doveva essere anche capita e apprezzata.
Mi facevano male le ginocchia a furia di tenerlo in grembo e per quanto mi potesse attirare quella storia e quella cultura, i miei occhi avevano bisogno di una pausa, prima di chiuderlo però mi resi conto che nell'ultima pagina era stata evidenziata appena una sola frase, contrariamente a tutte le altre che invece erano quasi completamente oscurate dai segni: "L'amor che move il sole e l'altre stelle".
Mi distesi per qualche momento nel letto, cercando di riposare prima dell'addestramento pomeridiano, ma non riuscii a chiudere occhio; la mia mente era flagellata da quella frase; chiunque potesse essere il proprietario di quel libro, senza dubbio, aveva un cuore grande, un cuore capace di amare, si trattava di qualcuno che non voleva la guerra e cosa ancora più importante, che non voleva essere coinvolto, era stato obbligato proprio come lo ero stato io e chissà quanti ragazzi ancora erano come noi. Iniziai ad immaginare questa persona: era un uomo o una donna? Magari apparteneva ad una delle infermiere che abitualmente venivano negli accampamenti per prestare soccorso, magari ad un soldato semplice della mia fazione, forse poteva appartenere addirittura a qualche mio compagno di stanza, anche se, ad essere sinceri, nessuno di loro avrebbe avuto mai la forza o la volontà di leggere quel libro; pensandoci però poteva appartenere anche ad uno dei generali o ancora ad uno dei soldati deceduti sul campo di battaglia, forse quella frase era una dedica alla persona che amava e che sapeva non avrebbe mai più rivisto. La mia immaginazione iniziò a mostrarmi delle immagini che, seppur frutto dei miei pensieri, sembravano terribilmente reali: visualizzai due occhi puntati sulle pagine di quel libro, due mani che lo stringevano forte mentre un sorrisetto fioriva sul volto dell’uomo o della donna che lo aveva acquistato o che chissà, aveva ricevuto in dono da una persona cara.
Sarei rimasto tutto il tempo in quella posizione: disteso, con gli occhi chiusi, con la mente piena di pensieri felici e pacifici che, per una volta, ormai da anni, sovrastavano il frastuono delle bombe e il silenzio della morte.
STAI LEGGENDO
Due come Noi
RomansaDylan e Stephan sono due giovani uomini, uniti da uno stesso crudele destino. Il loro sarà un incontro tanto casuale quanto determinante, ricco di contrasti, sangue ma soprattutto emozioni e sentimenti non concessi, a due uomini, ai tempi della Seco...