Daniele non era bravo con le parole, né con i gesti plateali, ma aveva un’idea precisa: voleva regalare ad Andrea un mazzo dei suoi fiori preferiti. Il problema era che non sapeva quali fossero.
Così, in modo discreto, aveva iniziato a cercare di scoprirlo. Un giorno, mentre camminavano insieme per il parco, Daniele si era fermato accanto a un’aiuola. “Ti piacciono i tulipani?” aveva chiesto casualmente, come se fosse solo una domanda di passaggio.
Andrea aveva alzato lo sguardo, un po' sospettoso ma divertito. “Sono carini,” aveva risposto, con un sorriso che Daniele non riusciva mai a decifrare del tutto.
Non era abbastanza. Così, qualche giorno dopo, mentre erano in un caffè, Daniele aveva indicato un mazzo di rose esposte vicino alla cassa. “Che ne pensi delle rose? Troppo classiche?”
Andrea aveva riso. “Troppo prevedibili,” aveva detto, scherzando, ma Daniele notò il modo in cui i suoi occhi si erano soffermati un attimo di troppo su di esse.
Ma anche quello non sembrava essere il fiore giusto. Daniele aveva continuato a provarci, in altre occasioni, facendo domande sempre più sottili: margherite? Peonie? Girasoli? Ogni volta, Andrea rispondeva con noncuranza, lasciando Daniele sempre più frustrato.
Arrivò un giorno in cui, con un pizzico di frustrazione, Daniele decise di mettere in pratica un ultimo tentativo. Si presentò a casa di Andrea con un mazzo di fiori variopinti, una selezione accurata di tutto ciò che Andrea aveva commentato nei giorni precedenti. Quando Andrea aprì la porta e vide Daniele con il mazzo, sorrise ampiamente.
“Ho cercato di capire quali fossero i tuoi preferiti,” confessò Daniele, arrossendo leggermente. “Ma non ci sono mai riuscito…”
Andrea prese i fiori tra le mani con delicatezza, avvicinandosi a Daniele e fissandolo negli occhi. “Lo sapevo,” disse con un sorriso dolce.
Daniele lo guardò confuso. “Lo sapevi?”
“Ho capito fin dal primo momento,” ammise Andrea, posando i fiori su un tavolo accanto. “Ogni volta che mi facevi una domanda, era chiaro cosa stessi cercando di fare. Ma non volevo rovinare la sorpresa.”
Daniele rimase in silenzio per un istante, un po' imbarazzato, ma poi sorrise. “E quindi… quali sono davvero i tuoi fiori preferiti?”
Andrea si avvicinò, posando una mano leggera sulla guancia di Daniele. “Non importa,” rispose piano. “Quello che conta è quanto ti sei impegnato per capirlo da solo.”
Daniele sentì il cuore sciogliersi a quelle parole, ma ancora non era del tutto convinto. “Per me importa,” disse, la sua voce bassa e sincera. “Voglio sapere. Voglio che tu senta che posso ascoltarti davvero, anche se a volte sembra che non ci arrivi.”
Andrea rise leggermente, una risata che risuonava di affetto. “Dani… non è questione di ascoltare o meno. Tu ascolti più di chiunque altro. Lo hai dimostrato in ogni tentativo, in ogni domanda, in ogni volta che ti sei preoccupato di scoprire qualcosa di me. E alla fine, quei fiori lì”—indicò il mazzo colorato sul tavolo—“sono perfetti, perché rappresentano esattamente come mi vedi. Diverso, complesso, ma accettandomi per ciò che sono.”
Daniele si rilassò, lasciando che quelle parole si posassero su di lui come un manto caldo. “Quindi, anche se non hai un fiore preferito, posso essere soddisfatto del fatto che… ci sono andato vicino?”
Andrea si avvicinò ancora di più, avvolgendo le braccia attorno alla vita di del suo fidanzato. “Non devi andare vicino, Dani,” sussurrò, appoggiando la fronte sulla sua spalla. “Sei già esattamente dove dovresti essere.”
Daniele chiuse gli occhi, stringendolo forte, e si rese conto che, alla fine, il regalo che Andrea gli aveva fatto era molto più grande di qualsiasi mazzo di fiori. Era la certezza che, nonostante tutte le sue insicurezze, l’importante era esserci. Essere lì, insieme.
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M'innamoro sempre di te - Andrele
FanfictionRaccolta os, drabbles, mini fic, headcanons, tutto ciò che la mia mente partorisce sui miei bimbi di latina. Potete lasciarmi paroline su cc se volete che scriva qualcosa. 🌈❤️