Lea

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"Le persone non si dimenticano. Non si dimenticano i sentimenti che si provavano per lei"

Lea's Diary, 13 Luglio 2015 •

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Mi alzai con il solito fare scocciato. Mi misi le ciabatte e presi il primo vestito che trovai nell'armadio. Era azzurro, con del pizzo ai lati, lungo e morbido. Mi levai il pigiama, lo piegai e lo misi sotto il cuscino. Presi un reggiseno e lo indossai. Presi tra le mani il vestito e lo feci scivolare sul mio corpo abbronzato. Andai in bagno e mi spazzolai i miei lunghi capelli mossi e castani. Mi guardai allo specchio. Guardai i miei occhi, le mie labbra, un'ombra. Sì, un'ombra. La guardai un po' meglio. Sembrava un uomo. Mi girai, spaventata. Era sparita. Chi poteva essere? Guardai per un'ultima volta il bagno e poi andai in cucina. Avevo paura.

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Vidi Matthew che preparava i pancake. Mi saluta e io mi siedo sopra una delle sedie.

- Ciao, tesoro. - disse. Mi mandò un bacio ma io sbadigliai. Vidi il telefono al centro del tavolo e lo presi. C'era un messaggio di WhatsApp. Era da parte di un numero sconosciuto.

(604) 567-6834: Ciao, Lea. Come va, laggiù? Qua si sta bene, ma mi manchi così tanto... Spero tu sia felice. Sei mia moglie, per me. Ti amo.

Rimasi senza parole. Chi era?

Lea Michele: Chi sei?

"Sta scrivendo..."... Stavano succedendo cose strane, quel giorno.

(604) 567-6834: Guarda il cielo <3.

Quel cuore. Non riuscivo ancora a capire. Mi tremavano le gambe e il mio cuore batteva come non mai. Guardai Matt.

- Vado un attimo fuori. - gli comunicai. Lui si girò e sorrisi. - Ti amo. -

Mi alzai e cominciai a camminare pesantemente per andare verso la finestra più grande della casa, che affacciava sul giardino più pulito che avessi mai visto. I giardinieri facevano un ottimo lavoro. E poi guardai in alto. Vidi una nuvola che formava un cuore. Al centro c'era scritto "Cory". Sbattei gli occhi un paio di volte. Rimasi sconvolta. Indietreggiai di due passi. Guardai indietro, poi avanti. Poi lo cominciai a fissare di nuovo. Era Cory. Quel Cory. Cory Monteith. Il mio ex-fidanzato, la mia roccia. Ma... Ma... Com'era possibile? Mi lasciai cadere sul pavimento e mi sentii morire dentro. Dopo ben due anni, non l'avevo ancora dimenticato. Mi ricordavo la sua voce, il suo profumo e il rumore della sua risata. Non li avrei mai potuti dimenticare.

Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso e i miei singhiozzi rimbombavano dentro il mio corpo. Era più forte di me. E, anche se non volevo piansi come una bambina di due anni.

- Sii forte. - disse qualcuno. - Tanto io ci sarò sempre... per te. - Mi girai e lo vidi, finalmente. Aveva quel mezzo sorriso sulla faccia, come sempre. Aveva sempre gli occhi innamorati di un tempo. Solo io avevo il privilegio di vederli.

- Ma... Cory. - Lui mi tese la mano come per alzarmi. Io non riuscivo neanche a muovermi: ero troppo sconvolta.

- Lea, amore. - disse. Era la sua voce, certo.

- Non sei tu, vattene! - No, in cuor mio sapevo che era lui. Ma non volevo ammetterlo.

- Ma certo che sono io! - Calò il silenzio. Io guardavo i suoi occhi, lui i miei. E quello sguardo era infinito, non si poteva dimenticare.

- Dimostramelo. - annunciai. -  Quali sono le ultime parole che mi hai detto? - domandai.

- Ti amo. - Pensai che stesse cambiando discorso, ma poi capii.

- Io di più. - stetti al gioco.

- Se lo dici tu... - Sorrisi. Quelle erano le ultime parole che mi aveva detto prima di andarsene, in quella stanza di albergo.

- Mi hai convinta. - dissi.

- L'avevo già fatto. Io ti conosco, sapevi benissimo che sono veramente io ma volevi farti sentire... - iniziò a dire.

- Ti amo. Sì, hai ragione. -

- Vedo che ti sei fatta una vita. - Guardò verso la cucina dove Matthew mi aspettava per fare colazione.

- Ehm... Sì. - risposi, anche piuttosto in imbarazzo.

- Sono felice per te. - Era una risposta che non mi sarei mai aspettata. Lo guardai e poi mi alzai, avvicinandomi piano a lui. Cory abbassò la mano che mi aveva teso prima.

- Uh, beh, grazie. - Dopo pochi passi arrivai a pochi centimetri dalla sua faccia. - Sono contenta. -

- Lo so. So tutto. Io sono sempre con voi, con i miei amici. Sono il vostro angelo custode. -

- Non avevo dubbi, sai? - Ogni giorno della mia vita pensavo che Cory fosse con me.

- Sei ancora bella di quando ero ancora vivo. - Di nuovo il suo mezzo sorriso.

- E tu sei sempre il solito! - risi. Anche lui.

- Non si cambia, quando si muore. - disse.

- Pensavo di sì. - Cory mi prese la mano. Era la solita stretta, calda e possente. Desideravo da due anni vederlo di nuovo. Lui si avvicinò e iniziò ad accarazzarmi la guancia.

- Dammi un bacio, prima che vada. - rimasi un pò interdetta. - No, non è tradire. - E sorrisi. Quindi mi avvicinai alle sue labbra e finalmente le incontrai. Mi sentii a casa, finalmente, sentivo che il nostro amore poteva sconfiggere tutto. Mi sentii libera, senza neanche rimorso. Era così bello, così vero.

- Grazie. - dissi, allontanandomi dalla mia vita, ormai sparita. - Veramente. - Cory si guardò attorno.

- Credo che questo sia un addio. - Non riuscivo a crederci. - Ma io ci sono sempre, eh. - Mi sentii morire dentro. Volevo che restasse, doveva restare.

- Cory! No, no! Ti ho già perso una volta, non voglio che succeda ancora. - Lui voltò le spalle e annuì.

- Addio, Lea. Ti ho amata, ti amo e ti amerò per sempre, fino alla fine dei tempi. -

- No! - urlai, prendendolo dalla maglietta.

- Non sei solo tu che soffri! Anche io soffro! - Sembrava arrabbiato. Ma potevo capirlo.

- Perché non puoi restare? - Lui si girò di scatto e mi prese il volto con le mani.

- Perché ti amo. - Non capivo. - Addio, di nuovo, questa volta per sempre. - E poi sparì. Caddi sulle gionocchia e guardai il punto in cui un secondo prima c'era Cory. E scoppiai a piangere. Era ancora peggio di quando lo persi, due anni prima, il 13 Luglio 2013.

- Addio. -

Never Say Goodbye || Cory Monteith TributeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora