End

378 29 21
                                    

Passarono quattro giorni dall'incontro con Cory e sembravano durati anni. Certe volte guardavo il vuoto, anche se in realtà il vuoto era lui. Lo vedevo ovunque: dalla parrucchiera, a casa mia e addirittura sul set. Qualche volta piangevo in silenzio, stando attenta che Matthew non mi notasse. Ma mi vedeva stanca, illusa... e sola. Essere soli ti porta alla disperazione e in quei giorni ero completamente disperata. Letteralmente. Solo quando ho rivisto Cory ho capito che senza di lui ero sola. Non ero niente senza di lui. Matt era solo una persona per rimpiazzarlo, l'ho sempre pensato. Ma non aveva funzionato. Non era la stessa cosa. Cory era la mia persona. Nessuno e dico nessuno può rimpiazzarlo. Io lo amavo, lo amo ancora ora. Volevo raggiungerlo. E quel giorno, diciassette Luglio duemila quindici, presi la decisione più importante che io avessi mai fatto.

Guardai fuori dalla finestra dalla mia grande stanza. Erano le sei di mattina, quindi le luci degli appartamenti erano tutte spente. Matt stava ancora dormendo, cullato dai suoi sogni.

Il sole timido era coperto dalle nuvole tipiche della prima mattina. I miei occhi erano infastiditi da quella terribile luce. Ovviamente pensai a Cory. Lo facevo ogni secondo di ogni minuto della mia dannata vita. Scese una lacrima, ma niente di più. Pensavo ne non avessi più, visto quante volte avevo pianto. Per lui, in particolare.

Aprii la finestra e uscii fuori, nel balcone. Il vento mattutino mi scombinò i miei lunghi capelli bruni. Mi appoggiai alla ringhiera e guardai a destra, godendomi quella brezza leggera.

- Penso che gli addii non esistano, Cory. Tutti si incontrano un'altra volta prima o poi, giusto? Non dirci addio, io ti abbraccerò di nuovo, fino alla fine dei tempi.
Se sei qua, devi sapere che ti amo e ti amerò per sempre. Non ne avrò mai abbastanza.
Eri il mio sorriso, ma ora che sei morto... Ora che sei morto come faccio? Voglio vederti, voglio te. Ne ho proprio bisogno. - Poi guardai in basso, la strada. E le macchine. Magari dei lavoratori che dovevano andare lontano. - Non posso vivere senza te. -

Feci un balzo e mi sedetti sopra la ringhiera arrugginita. Sorrisi, guardando ancora la strada senza colore. Dopo chiusi gli occhi, continuavo a sorridere. Spinsi con le mani e mi buttai.

Sono stati gli attimi più lunghi. Ed erano anche gli ultimi. Ma tanto avrei rivisto Cory, l'unica persona che mi avrebbe dato vita, anche da morta.

Sentii una botta alla testa e poi alcuni clacson, voci sconosciute. Probabilmente stavano guardando il mio sorriso e chiedendosi perché.

- Ma è Lea M... - Il mio battito si fermò prima che la ragazza finisse la frase. E poi vidi lui. Finalmente.

THE END

Never Say Goodbye || Cory Monteith TributeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora