Si parte finalmente

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Tutto nella norma sono passati quattro mesi siamo all'ultimo mese dell'anno ho dato gli ultimi esami e anche la tesi tutto benissimo con il massimo dei voti. Ora mi sto regalando una vacanza con amici in uno chalet in montagna per passarci il natale e il Capodanno e poi all'anno nuovo si parte per l'Inghilterra per il mio stage master.
Sto per prendere il treno insieme alla mia amica Charlotte...

ah! Io mi chiamo Lena. Scelta da mia madre come nome tipico canadese. Ho i capelli biondo ramato ho 28 anni, ho gli occhi marroni e sono alta 1,60.

Ci stiamo per incontrare in stazione con i nostri compagni e amici dell'università che poi partiremo tutti insieme. Charlotte ha organizzato la sua vita lasciado sua nonna vi ricordate...da pochi mesi in un centro dove si occupano di lei 24 ore su 24 così lei  avrebbe potuta finire gli studi e laurearsi.

Ora anche lei come me dopo la laurea si sta dedicando un po' di relax e tranquillità insieme a noi, poi a anno nuovo ognuno prenderemo entrambe strade diverse , si perché lei si è laureata in medicina, per diventare medico generico . Come giusto che sia.

Ecco che iniziano ad arrivare alcuni amici e compagni e noto insieme alla troupe il ragazzo che incrociai all'università mesi fa. Non pensavo fosse un loro amico non l'ho mai visto nelle nostre uscite.
Appena sono arrivati la prima parte del gruppo il tempo di aspettare il nostro treno e partiamo . Si perché la seconda parte arriveranno domani sul tardi pomeriggio.    
           
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Siamo dei casinari in treno, mi viene da ridere ci sentiamo solo noi tra risate e racconti dello stress preesame e delle gaffe   all'esame e sulle domande e sui professori capitati a ciascuno. Siamo una vera compagnia rumorosa e molto animata.
Il ragazzo dello scontro mi nota e mi si avvicina per salutarmi tutto sicurodi se, diverso da come ricordavo :
Lui: ciao bellissima anche tu conosci questa banda di matti ( sorride).
Io: e già da cinque anni purtroppo... e ridendo anche io.
Lui: comunque io mi chiamo Paolo. Piacere di conoscerti.
Io: è un piacere Paolo io mi chiamo Lena benvenuto nel gruppo.
Lui: grazie è un piacere anche per me  rivederti e di conoscerti finalmente. Arriviamo finalmente a  destinazione dove ci viene a prendere con una grande Jeep lo zio di Giovanni e carichiamo i nostri bagagli e altre cose.
Charlotte... naturalmente si mette vicino a Giovanni perché è da tempo che ha una cotta per lui ma lui non lo ha ancora capito..
lui è l'amico di tutti aiuta tutti a conoscersi a mettere una buona parola per gli altri ma non sa capire quello che gli sta intorno e chi è interessato a lui. E se gli dici che quella persona è innamorata di lui non ci crede. È un caso disperato. Però con Charlotte ha un bel rapporto. Molto complici sono nel fare le cose insieme.

Paolo mi gira solo intorno, un po' troppo, forse vuole capire se sono impegnata prima di provare a fare un approccio. Chissà!!!

Guarda caso mi è capitato seduto vicino in macchina e pare si stringa molto a me, anche se siamo tutti stretti per entrarci tutti in macchina perché in totale siamo sei e ci siamo riusciti ad entrare per pura fortuna altrimenti avremmo dovuto decidere di affittare una Jeep ma non avevamo abbastanza soldi. Quindi stretti stretti in geep. Un ridere per le colline con i dossi di pietra per la strada un saltellare sui sedili, un viaggio a singhiozzi con tanto ridere .
Tanto che sono andata addosso a Paolo diverse volte scusandomi ma lui non si lamentava anzi mi era sembrato ci godesse. Tanto che ad un certo punto ho avvertito che durante uno zombetto e l'altro della geep mi avesse infilato la mano sotto la maglietta accarezzandomi la schiena nuda. Siccome c'era molto movimento in macchina mi si sollevava la maglia, questo perché tutti avevamo tolto i cappotti altrimenti eravamo troppo ingombranti nella geep e poi avremmo sofferto il caldo così equipaggiati.
Dicevo che mi sembrò che successe questa cosa della mano che anche io ho fatto una delle mie mosse per vedere se diceva qualcosa. Mi sono appoggiata con la mano sulla sua coscia per far credere e che un po' era vero per reggermi. Quando l'autista faceva le curve  avvolte ho appoggiato la mano un po' più su ,per poi scusarmi ma a lui non dava fastidio mi diceva... tanto che dopo un po' mi ha appoggiato a se tenendomi per una spalla. E qui sembrava logico che forse gli piacevo o forse voleva essere solo gentile. Boh! Si vedrà in questi giorni con la maratona delle feste invernali.

BEATS of LOVE ( Battiti d'amore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora