La stanza dei ricordi

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Il giorno dopo, la luce fioca filtra dalla piccola finestra della cella, svegliandomi. Ho dormito solo due ore. Mi giro verso William, che sta ancora dormendo

Vorrei abbracciarlo, dirgli che va tutto bene, che non ci sbatteranno in una casa famiglia, ma non ci credo nemmeno io. Le guardie del Ministero ci raggiungono poco dopo e ci danno qualche minuto per raccogliere le nostre cose. Mi sembra di essere una prigioniera, lo sono!

Liam sembra ancora assonnato, ma si muove in fretta, spaventato. Una sensazione di ansia mi serra lo stomaco, ma cerco di non pensarci. Difficile. Ci portano fuori dalla cella, non so cosa aspettarmi. Ci accoglie il Ministro, con il suo sorriso rassicurante che mi fa letteralmente incazzare. Prendo la mano a Liam, anche se lui ormai è grande per queste cose. In fondo lo faccio più per me che per lui

«Ben trovati, ragazzi» dice la Granger, abbassandosi un po' per essere all'altezza di mio fratello «Ho una buona notizia per voi» William la guarda con occhi spalancati, io mi dimostro fredda. La guardo scettica. Buone notizie? Dopo quello che è successo ieri, non riesco a immaginare cosa potrebbe essere definito una "buona notizia"

«C'é qualcuno che si è offerto di farvi da tutore fino a quando la situazione dei vostri genitori non sarà chiarita» continua. La sua voce è calma. Sento il cuore accelerare. Chi diamine voleva occuparsi di due ragazzini? Nessun nostro familiare era disposto ad accoglierci. Bah

«Chi?» domando, e la mia voce suona più fredda di quanto vorrei

«Draco Malfoy» risponde il Ministro, con un leggero sorriso «Conosce bene vostro padre e si è offerto di aiutarvi» rimango senza parole. Malfoy. Mio padre ha accennato al nome qualche volta

Da ragazzi erano amici, compagni di casa. So che hanno preso strade diverse dopo la Guerra, lontani dal triste passato che li aveva accomunati. Eppure, ora quest'uomo si offre di aiutarci

«SCORPIUS!» esclama Liam, con un lampo di gioia che lo illumina «Sophia, andremo a vivere con uno dei miei amici! Urrà» sorrido debolmente a mio fratello. Conosco benissimo Scorpius, è coetaneo di mio fratello e nostro compagno di casa. E' un bambino molto introverso, impacciato e gentile, soprattutto con me. So che mi adora

«Grazie» mormoro, rivolta alla Granger, anche se non sono sicura di chi stia ringraziando. Lei annuisce, come se mi capisse «Tuo padre...ha scritto una lettera. Te la lascio leggere» dice, rivolgendosi a me «Voleva essere sicuro che sapeste che questa decisione l'ha presa lui, per il vostro bene» sento il cuore accelerare mentre estrae una busta dalla tasca

La prendo con le dita tremanti. Si vede che la lettera è stata scritta di getto prima che i miei venissero deportati ad Azkaban

Draco,
Non so se ho il diritto di scriverti questa lettera. Dopo tutto quello che è successo, dopo gli errori che ho fatto e che ci hanno portato a questo punto, potresti tranquillamente ignorarla. Ma sei l'unico a cui posso rivolgermi adesso. Non la Parkinson, non Zabini. Tu. Sarò onesto con te, vecchio amico: non ho più nulla. La Guerra ha rovinato i miei genitori e ne risento. Stanno per arrestare anche mia moglie che in questo momento è qui con me. Ma la cosa che più mi tormenta è sapere che i miei figli rimarranno soli. Non posso sopportare l'idea che Sophia Jean e William finiscano in un orfanotrofio e che non possano più frequentare Hogwarts. Lo so, non ti sto chiedendo poco. Sophia Jean ha quasi diciassette anni, è una ragazza un po' problematica, testarda, indipendente, quest'anno ha i M.A.G.O. e sicuramente mi odierà per quello che le sto facendo passare. E William...ha solo dodici anni, è così piccolo, vulnerabile. Non so come potrà affrontare tutto questo. So che anche tu hai passato un momento difficile, amico mio. La vita non è stata gentile con te. Ma ti prego, Draco, se hai un briciolo di compassione per un vecchio amico, prenditi cura di loro. Non farlo per me, ma per loro. Non ti chiedo di amarli e trattarli come se fossero i tuoi figli, ma solo di offrire loro un posto in cui stare, almeno per un po' e spero che la situazione si risolva al più presto. William è grande amico di tuo figlio Scorpius. Forse, con lui vicino, riuscirà a superare questo momento. Ti prego, non lasciarli soli. Non chiedo molto, solo un posto dove stare. Non ho altro da offrire che queste parole disperate, ma spero che bastino.

Grazie,
Il tuo vecchio Theo

Leggere quelle parole mi fa sentire come se dovessi rivalutare ogni mia certezza. Non avevo mai visto mio padre così disperato, così vulnerabile. Ha sempre cercato di mostrarsi forte, invincibile, anche quando la nostra famiglia stava cadendo a pezzi. Queste parole sono un grido d'aiuto. Non so cosa pensare. Una parte di me vorrebbe odiare mio padre per averci trascinato in questo incubo, per averci lasciati soli. Ma un'altra parte, quella che ricorda ancora gli abbracci di papà quando ero piccola, si sente spezzata per lui, per quello che sta passando e che passerà ad Azkaban

Non riesco a decidere se amarlo o odiarlo. Alzo lo sguardo e vedo la Granger che mi osserva, con una preoccupazione sincera nei suoi occhi. Le porgo la lettera senza dire nulla. Che cazzo dovrei mai dire?

«Il Signor Malfoy si è offerto di ospitarvi» dice piano «Non era obbligato a farlo, ma ha capito quanto fosse importante per vostro padre. E...penso che in fondo, nonostante tutto, sia una brava persona» quel "nonostante tutto" mi è piaciuto

Annuisco, cercando di inghiottire il nodo che mi stringe la gola «Grazie» riesco a mormorare. Mi sento vuota, incapace di esprimere quello che provo davvero

William è ancora entusiasta «Andremo a vivere con il mio amico Scorpius, Sophia! Sarà fantastico!» lo guardo e cerco di sorridere «Sì, Liam. Sarà....sarà tutto okay»

Entrare a Villa Nott e sapere che non ci avrei messo piede per un tempo indeterminato è come essere sommersa da una marea di ricordi

Ogni stanza è piena di ombre del passato, di momenti che adesso sembrano distanti anni luce. William corre nella sua cameretta e io mi aggiro per casa. raccogliendo i miei effetti personali con movimenti lenti e stanchi

La mia stanza è ancora come l'ho lasciata. I poster alle pareti della band dei The Weird Sisters, i libri sparsi sul letto insieme alle foto che ci siamo scattate io e i miei amici alla fine del sesto anno con la mia macchinetta fotografica babbana. Infilo i vestiti nella valigia, prendo il mio diario, i libri scolastici che userò per ripassare, le sigarette e qualche cianfrusaglia

William continua a chiacchierare eccitato con la Granger. Lo aiuta a fare la valigia e a rimettere tutto in ordine. Il mio fratellino si rivolge improvvisamente a me «Sophia, hai preso anche gli scherzi dei Tiri Vispi Weasley?»

«No, Liam» rispondo con voce ferma «Lascia stare quelle cose. Prendiamo solo quello che ci serve davvero»

Mi infilo la giacca. Non so cosa aspettarmi a Villa Malfoy, ma so che devo essere pronta. Mi sento come se stessi andando incontro a qualcosa di sconosciuto, e questo mi terrorizza.

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