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E così, davanti ad un bel panino e una coca-cola, Dante si sentí a suo agio nello sfogarsi e nel raccontarsi. Scelse un panino a base di pollo, lo preferiva sempre rispetto al manzo. Prese poi le nuggets e le patatine fritte.

Non era solo il cibo che lo confortava: la presenza di Virgilio era di grande impatto. Davanti al biondino, Dante sentiva di poter dire qualsiasi cosa. Era come se lo conoscesse da una vita e, pur essendo in realtà la prima volta che ci usciva, non si sentiva minimamente a disagio.

Il fiorentino raccontò a Virgilio della sua cotta per Beatrice, mai ricambiata. Raccontò di come Gemma lo aveva confortato quando lui aveva il cuore spezzato.

Col senno del poi, parlando con Virgilio, Dante capí che Gemma era sempre stata innamorata di lui. Lei non aveva mai voluto un'amicizia, e si era avvicinata a lui solo perché lui stava male per Beatrice, sperando di accalappiarlo.

Cosa che lui, alla fine fine, si era lasciato fare.

Preso dallo sconforto per Beatrice, si era lasciato andare con Gemma, che non vedeva l'ora di averlo per sé. Lei, egoista, ne aveva approfittato, invece lui, ferito, l'aveva usata per dimenticare Beatrice, o forse si era messo con lei perché credeva che nessun altra lo avrebbe mai voluto, quindi aveva accettato di stare con la prima ragazza che gli dava supporto e attenzioni.

Ad ogni modo, per entrambi, non fu una decisione sana.

Dopo la fase di conforto dato da Gemma, Dante raccontò a Virgilio di come si era fidanzato con lei, e di come all'inizio andava tutto bene. Erano affiatati, una coppia innamorata in apparenza normale. Man mano che trascorreva il tempo però, Gemma era cambiata, diventando tossica.

Dante parlò di varie vicissitudini che erano successe tra lui e la ragazza, causando in Virgilio un enorme fastidio e... Qualcos'altro.

Infatti, Virgilio detestava come Gemma trattava Dante. Nessuno meritava una tale relazione.

Il mantovano subí una doppia delusione: sapere che Dante era impegnato, e sapere che Dante non era felice. La cosa più brutta era che non poteva fare nulla a riguardo, poiché solo Dante aveva il compito di lasciare Gemma, anche se non sarebbe stato facile. Virgilio di certo non poteva mettersi in mezzo ai due, inoltre conosceva Dante da troppo poco tempo per avere voce in capitolo.

Tuttavia, ogni qualvolta il fiorentino ne avesse avuto bisogno, Virgilio si promise che sarebbe stato presente per confortarlo. Lo stava conoscendo, e non aveva di certo intenzione di andarsene, anche se Gemma non voleva che lui avesse amici.

Ovviamente, aveva detto a Dante di lasciare la ragazza, e che avrebbero affrontato le conseguenze insieme. Probabilmente Gemma dopo la rottura lo avrebbe cacciato di casa, e poi avrebbe causato qualche scenata, magari avrebbe messo in atto anche atti persecutori, ma con le giuste manovre si poteva uscire da quella relazione abusiva.

-Puoi parlarle e dirle che è finita. Per la casa... Momentaneamente puoi stare da me. E lei non verrà a sapere dove abito. Non puoi continuare così Dante, hai gli occhi spenti. E sono così belli per essere così tristi.-

Dante arrossí appena.

-Non è facile parlarle. Con lei non puoi parlare, ogni conversazione si trasforma in un litigio, e poi hai sempre torto tu. Fa la vittima, dice che è colpa tua anche quando non lo è.-

-Non importa: che pensi quello che vuole, tu lasciala e basta. Oppure, senza dire niente, fatti la valigia e vieni da me. Anzi, ti passo a prendere io.-

All'improvviso il cellulare di Dante suonò.

Era Gemma.

Virgilio vide il fiorentino guardare il cellulare ansioso, e gli disse di non rispondere.

-Se non rispondo, è peggio. Ma se rispondo, cosa le dico?-

Virgilio non fece in tempo a parlare che Dante accettò la chiamata.

La voce di Gemma tuonò dall'altro lato.

-DANTE, DOVE SEI? PERCHÉ NON SEI A CASA?-

Dante sospirò, tremante.

-Sono via.- disse.

-Questo l'avevo capito. Dove sei? Con chi sei? Di sicuro uno non esce da solo. E poi dove avevi bisogno di andare? Torna subito a casa!-

Dante optó per dirle la verità.

-Gemma, io... Sono al Mc Donald's. E sono con un amico. Si chiama Virgilio. L'ho conosciuto andando a ritirare le tue foto. Se vuoi ti mando le prove che sono con lui.-

Che stupido. Devo mandarle le prove. Che assurdità.

-Non voglio prove, voglio che tu venga a casa. Perché mai sei uscito con lui, se già ci sono io? E perché non mi hai detto di questo tuo amico?-

-Te l'avrei detto, è solo che so come sei fatta. Non mi avresti permesso di conoscerlo, e prima quando sono uscito tu comunque non c'eri.-

-Ho le mie cose da fare, lo sai. Non posso stare sempre a casa.- sbottò Gemma.

Dante si alzò di scatto dalla sedia, furioso.

-Ah, e perché io sí? Devo sempre stare a casa come un cane, da solo?!-

Virgilio sbarrò gli occhi e metà clienti del Mc si voltarono verso di lui.

-Non ti permetto di parlarmi così! Torna a casa che ne discutiamo. Subito.- Gemma disse, per poi attaccare.

Dante si passò una mano tra i capelli, e sospirò.

-Non mi pare sia finita benissimo. Se posso fare qualcosa...- provò a dire Virgilio, avvicinandosi al fiorentino.

-Riportami a casa, devo parlare con lei.-

-Va bene, poi fammi sapere. Per ogni cosa, io ci sono.-

-Grazie.-

Il biondino riaccompagnò Dante a casa, con la promessa che si sarebbero rivisti. Se ne andò col cuore pesante, immaginando la litigata che sarebbe nata di lí a poco tra i due.

Povero Dante, non merita tutto ciò. È così buono, dolce e... Bello. Non che la bellezza centri molto. Anche se fosse brutto, non meriterebbe... Insomma... Oh, diamine. Lui non metita tutto ciò e basta. Odio vederlo così e non poter fare nulla. Spero che riesca a lasciare quella vipera.

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A/n: non credo sarà molto lunga questa storia, e non so bene come andrà a finire, le cose me le invento man mano. Ad ogni modo, godetevi comunque tutto quel che sarà. <3

𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐀 𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀 𝐅𝐎𝐓𝐎 | 𝐃𝐀𝐍𝐓𝐈𝐋𝐈𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora