Stella
Fui incaricata di ritirare la torta. Mi ero stupita non venisse preparata dalla famiglia, ma a quanto pareva, il regalo che aveva chiesto Ethan era che il giorno del suo compleanno fosse un giorno speciale per tutti. Un giorno di vacanza.
Salutai le mie colleghe e lasciai la divisa nel mio armadietto. Avevo scoperto che Mariam era cugina di secondo grado di Vivian e la proprietaria del ristorante era amica di infanzia di Margaret. Qualcosa mi diceva che essere amica degli Hollow mi avrebbe aperto molte porte. In un momento di follia, avevo scritto un messaggio a mia sorella. Con il primo stipendio avevo cambiato piano telefonico, e mi ero concessa Internet! E sui social mi ero messo a stalkerare i miei vecchi amici, addirittura mia sorella.
Sembravano felici.
Come se io non avessi mai fatto parte delle loro vite.
Quell'anno, però, avrei passato un Natale diverso, non solo perché Vivian aveva scelto il ventidue dicembre come data delle nozze e saremmo rimasti al residence – scelto come location del matrimonio – fino al ventisei, ma anche perché avevo trovato dei nuovi amici, quelli veri, che non ti abbandonano nel momento del bisogno, e una famiglia di cui mi sentivo parte, in cui ero stata accolta e ben accetta.
Be'... non da tutti, ovviamente.
Ogni famiglia ha la sua pecora nera, qualcuno che riesce a distinguersi, che ti porta a dire: "Ma siamo sicuri che siano parenti?" Quel qualcuno, nella famiglia Hollow, era Jackson. L'unico che non percepiva la "magia", che si divertiva a rovinarla agli altri, o almeno, a me.
Il giorno successivo all'ondata di ospiti, Jackson non c'era già più, a colazione, ma era tornato nel pomeriggio e mi aveva evitato, anche a cena. Nessuna battuta o sguardo assassino – a meno che non mi stesse osservando mentre io non stavo guardando lui – e i suoi fratelli non avevano commentato.
La cena era il momento che preferivo: ognuno di noi raccontava la propria giornata e anche se i fratelli Hollow avevano la propria casa, non mancavano mai ai pasti comuni. Forse lo facevano anche per non lasciarmi sola, Christina aveva sempre un occhio di riguardo nei miei confronti e si era anche scusata per il suo strano comportamento della sera precedente.
Mi ero affezionata agli Hollow anche per via delle loro stranezze!
Fagocitata dalla mia nuova vita a Blue Hill, non mi era rimasto molto tempo per pensare alla mia vecchia vita: New York, mia madre, mia sorella...
Mia madre.
Si trovava in un centro di recupero per disintossicarsi. Non che a lei importasse, era stata la giudice ad assegnarle la disintossicazione, prima della prigione. L'avvocato d'ufficio che mi era stato assegnato mi avrebbe contattato all'anno nuovo. Se mia madre avesse superato il percorso, sarebbe potuta andare in prigione a fine gennaio.
Stava a me.
Io avevo il potere di procedere con la denuncia.
Tutti quei soldi che non avrei mai rivisto, che mia madre aveva rubato e speso, commettendo un reato, in quelle settimane nel Maine non erano più tra i miei primi pensieri al mattino.
Avrei potuto lasciar perdere.
Non era più mia responsabilità.
Non lo era mai stata, ma che altra scelta avevo avuto?
Nessuna scelta mi era stata proposta.
Solo dovere.
Furono quelli i pensieri che mi accompagnarono mentre uscivo dal mio posto di lavoro. Fui invasa dalla tristezza. Per tutto ciò che avevo perso, per aver avuto borse, scarpe, vestiti, feste e sbronze senza conseguenze, invece di amore, amicizia e valori genuini.
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Destinati
Hombres Loboℙ𝔸ℝ𝔸ℕ𝕆ℝ𝕄𝔸𝕃 ℝ𝕆𝕄𝔸ℕℂ𝔼 𝕎𝔼ℝ𝔼𝕎𝕆𝕃𝕍𝔼𝕊 Io non sarei mai rientrata in quella casa. Non dopo quello che avevo scoperto. «Chi sei?» mi costrinsi a dire, le parole affidate al vento gelido che accompagnava la tempesta. «Forse volevi dire, cosa...