sushi?

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manuel non ha mai mangiato sushi in vita sua e simone pensa sia illegale.

"dai manuel, c'andiamo a mangià sushi?"
va avanti così da circa dieci minuti, simone, mentre passeggiano in quel centro commerciale con la lista della spesa in tasca, rigorosamente commissionata da anita ai due ragazzi.

manuel non riusciva a spiegarsi perché simone avesse insistito così tanto per andare in quel centro commerciale, in particolare.
adesso l'ha capito, però.
stanno girando senza una meta, perché l'idea del maggiore era quella di fare pranzo, prima di fare la spesa, per poi tornare a casa.
l'unico dettaglio di cui non era a conoscenza, non di certo per sua volontà, è il fatto che non ci siano posti per mangiare, se non un ristorante di sushi.
chiaramente si spiega tutto.

"manuel?"
il maggiore cammina con passo spedito, simone non riesce a stargli dietro.

"oh rispondi? che dobbiamo fa?"
manuel si ferma di colpo, tanto che simone gli va addosso, poi lo guarda.

"devi sta zitto simò"
ha un tono e uno sguardo indecifrabili, ma è palese sia arrabbiato.
simone alza le mani in segno di resa, senza aprire bocca, chè l'altro gli fa quasi paura.

il maggiore riprende a camminare, verso il famigerato ristorante di sushi, dove chiede un tavolo per due e si siede in silenzio.
simone siede di fronte a lui e lo vede smanettare con il tablet con cui fare gli ordini.

lo vede che non ci capisce niente, simone, ma non sa come avvicinarsi senza farlo alterare. sa quanto manuel odi le persone saccenti, che gli dicono cosa fare, quindi vuole evitare di infastidirlo ulteriormente.
quindi se ne sta in silenzio e con lo stomaco vuoto, mentre guarda il ragazzo davanti a sè litigare con il menu.

dall'altra parte, manuel si sente quasi in colpa per aver detto al minore di stare in silenzio, poco prima, deduce di essere stato troppo duro, come al solito. lo capisce dalla faccia triste di simone, che ha imparato a riconoscere, ormai.

passano la maggior parte del loro tempo insieme, ora che si ritrovano a condividere villa balestra, ancora di più. il rapporto è sempre lo stesso: si fidano ciecamente, sanno che la presenza dell'altro è fondamentale, ma niente di più.
ci sono stati momenti particolari, dei semplici contatti, che hanno fatto riflettere entrambi, ma non si sono mai confrontati, ovviamente.

con il tempo manuel ha imparato a capirsi e ad accettarsi. percepisce l'amore, che simone gli dimostra ogni giorno, ma non gli ha mai detto che è ricambiato.
aspetta 'il momento giusto', che sembra non voler arrivare mai.

si ritrova a dover mettere da parte tutta la rabbia e l'orgoglio, davanti alla faccia da cane bastonato di simone. lo vede che non riesce a star fermo sulla sedia e che evita a tutti i costi il suo sguardo. forse si sente in colpa, e a manuel fa quasi tenerezza.

"senti simò me dici almeno come funziona sto menu?"
glielo chiede guardandolo negli occhi, il tono che usa è più duro di quanto avrebbe voluto, di nuovo, e se ne pente.

simone finalmente alza gli occhi, ma lo sguardo è lo stesso di prima.

"per favore?" alza le sopracciglia, manuel, sperando di convincerlo.

a quel punto simone un po' si scioglie, è pur sempre innamorato.
fa un mezzo sorriso.

"devi selezionare le cose che vuoi provare, gli ingredienti sono scritti sotto"
prova ad indicargli con il dito cosa selezionare, ma fa difficoltà, visto il tavolo che li separa.

"dai viè qua" e poi si sposta per poter avvicinare la sedia del minore a sè.
simone arrossisce, ma gli va incontro e si siede alla sua destra, sporgendosi per poterlo aiutare con l'ordine.

"facciamo che ordino ciò che mi piace e lo assaggi?" gli chiede e si gira, trovandosi il viso del maggiore a un soffio dal proprio.

manuel starebbe così per sempre.
alterna lo sguardo tra le labbra del minore e i suoi occhioni, di cui non riesce a fare a meno, ormai.

hanno entrambi le labbra schiuse e basterebbe un soffio per farle toccare.

"quello che vuoi tu" gli sussurra manuel.
non sta più parlando solo di sushi, lo sanno entrambi.

non è la prima volta che si trovano in una situazione del genere, in cui si supera quel limite che si sono imposti, involontariamente.

è simone a ridestarsi, si allontana leggermente e riporta l'attenzione sul tablet.
"mh ok"

intanto che seleziona i piatti, manuel lo guarda, trattiene un sorriso a fatica.
realizza che forse, il sushi non è stata una cattiva idea.

...

passano il pranzo tra "dai simò ma che è?" e "io sta cosa no' la provo, te lo scordi", alternati a simone che si tiene la pancia dal ridere e manuel che gli posa la mano sul ginocchio, facendolo inevitabilmente arrossire.

...

una volta usciti dal ristorante, si dirigono al supermercato, mentre manuel si lamenta perché simone ha voluto pagare a tutti i costi, per entrambi.

"manu basta, ti ho obbligato io - camminano fianco a fianco, le mani si sfiorano - se proprio ti va, paghi la prossima volta"
mentre lo dice si gira per guardarlo negli occhi, per fargli capire che vorrebbe tornarci a mangiare con lui.
vorrebbe proprio uscirci con manuel, sempre.

anche manuel lo guarda, inconscio dei pensieri del minore, ma anche lui si ritrova a riflettere su cosa vorrebbe.
si ferma in mezzo alla corsia delle caramelle, costringendo anche l'altro a fermarsi. sono uno di fronte all'altro.

"n'abbiamo preso il dolce simò"

"ma hai detto che non lo volevi!"

"eh 'nfatti non me piacevano quelli"

"e che vuoi, prendilo qua"

"c'hai ragione, me conviene"
poi si avvicina a simone, è pericolosamente vicino.

"che fai?"

"me prendo il dolce"
e lo bacia. è un bacio veloce, che non dà il tempo di realizzare cosa stia succedendo, a nessuno dei due.

simone è immobile, lo guarda sorridere e non resiste più.
gli lascia una carezza sulla guancia sinistra, quasi allo zigomo.

"lo voglio anch'io il dolce" sussurra.
manuel non se lo fa ripetere due volte, si alza sulle punte e lo bacia di nuovo, ma stavolta non si stacca più.
incrocia le braccia dietro al collo del minore, approfondendo il bacio.

si staccano per riprendere fiato, e perché realizzano di essere ancora nel bel mezzo della corsia di caramelle.

non si allontanano, però, sono fronte a fronte, il respiro un pochino affannato.

"quanno ce torniamo al sushi simò?"



come sempre, scusate gli errori.
spero di non avervi annoiato!!
grazie <3

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