Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 2. 𝔖𝔠𝔬𝔪𝔬𝔡𝔢 𝔰𝔠𝔬𝔭𝔢𝔯𝔱𝔢

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ATTENZIONE⚠️

Prima di continuare con la storia, vorrei chiederti gentilmente di lasciare una valutazione con la stellina in basso.
So che molti lettori non ci fanno caso, e spesso restano in silenzio. Anche io, in passato, non davo molta importanza alle valutazioni e ai commenti.

Tuttavia, le stelline e i commenti sono molto utili per far capire a noi scrittori se la storia sia stata apprezzata o meno. Inoltre, ci aiutano a capire quanti di voi siano davvero interessati a seguire il racconto.

Grazie per il supporto!

🌸🌸

☼︎𝙲𝚊𝚜𝚜𝚊𝚗𝚍𝚛𝚊☼︎

E come ogni mattina di questi giorni, la sveglia strilla come una pazza.

La lancio per terra senza pensarci due volte. Devo davvero alzarmi? Ma ecco che la porta si spalanca.
«Sveglia, sorellina! Non voglio perdere l'autobus per colpa tua, abbiamo venti minuti!» urla Travis.
Appena sento "venti minuti", scatto in piedi. Dovevo essere davanti al cancello della scuola due ore fa, per prendermi posti dietro. Sai com'è, più dietro stai, più puoi dormire indisturbata.

Caccio mio fratello fuori dalla stanza e mi preparo in fretta. Divisa ridicola della scuola: indossata. Capelli... oggi hanno deciso di fare il nido d'uccello. Perfetto.

Il telefono squilla. Irina.
«Buongiorno, ritardataria! Dovevi essere qui due ore fa, lo ricordi, sì? E sei stata tu a insistere!» sbuffa dall'altra parte.
«Certo che me lo ricordo. Sai, traffico... Sono quasi arrivata, ti vedo già!»
«Peccato che io sia a casa, perché sapevo benissimo che non ti saresti mai svegliata.»
«Ehi, arrivo! Lasciami solo fare colazione.»
«Già in classe, ti tengo il posto.»

Preso lo zaino... Oh, aspetta, è ancora vuoto. Faccio quello che posso: un quaderno a caso, una penna a caso, e via nello zaino. Scendo di sotto.

«Ti ho preparato un panino, andiamo, l'autobus arriva tra cinque minuti» dice Travis con un tono che sembra quasi fiero. Finalmente fa qualcosa di utile.
«Dov'è mamma?»

«Oggi torna a lavoro, dovresti farlo anche tu.»
«E tu hai allenamento di basket, vero?»
«Esatto, ma sono Travis Jones, posso anche non andarci», dice con quel sorrisetto da spaccone.
«Se vuoi diventare un giocatore di basket serio, ti consiglio di muovere quel sedere.»

Mentre salgo sull'autobus, accendo una sigaretta. Travis mi fissa.
«Mamma ti aveva detto di smettere.»
«Mamma ti aveva detto di nascere?» rispondo, lanciandogli un'occhiata.

Ci sediamo e Travis indica il mio zaino.
«Cosa c'è?»
Lo guardo. Merda. Ho preso lo zaino delle Winx. Cosa diavolo... Lo abbandonerò su questo maledetto autobus.

Arrivati a scuola, naturalmente tutti mi fissano mentre entro in ritardo. Buon inizio, Cassie. Il prof non perde tempo:
«Vuole giustificare il suo ritardo, signorina Jones?»
«L'autobus... troppo traffico.»
Lui mi fissa, poi annuisce. Sposto una ciocca ribelle dietro l'orecchio e mi infilo in classe.
Irina mi ha tenuto il posto.
«Finalmente!» sospira.
«Sì, eccomi qui, finalmente.» Mi siedo e guardo chi c'è davanti.

«Dov'è Samuel?»
«Lì, guarda. Con il collo pieno di segni...»
«Oh, merda. Quindi è vero...» Samuel non ha sognato niente.

Le ore passano lentamente, più o meno come una tartaruga zoppa. A psicologia, la professoressa Torrone ci spiega il programma, mentre io lotto per non addormentarmi. Irina, da brava ragazza modello, è tutta concentrata. Io... molto meno.

𝑻𝒉𝒆 𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑻𝒓𝒖𝒕𝒉𝒔 𝑩𝒆𝒕𝒘𝒆𝒆𝒏 𝑼𝒔 -La Verità Proibita-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora