Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 1.𝔗𝔯𝔞 𝔣𝔦𝔬𝔯𝔦 𝔢 𝔟𝔦𝔤𝔨𝔦𝔢𝔱𝔱𝔦𝔫𝔦

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⚠️ATTENZIONE⚠️

Prima di continuare con la storia, vorrei chiederti gentilmente di lasciare una valutazione con la stellina in basso.
So che molti lettori non ci fanno caso, e spesso restano in silenzio. Anche io, in passato, non davo molta importanza alle valutazioni e ai commenti.

Tuttavia, le stelline e i commenti sono molto utili per far capire a noi scrittori se la storia sia stata apprezzata o meno. Inoltre, ci aiutano a capire quanti di voi siano davvero interessati a seguire il racconto.

Grazie per il supporto!

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☼︎𝙲𝚊𝚜𝚜𝚊𝚗𝚍𝚛𝚊☼︎

Cassandra Jones, nata e cresciuta in California. Ventuno anni. Un metro e sessantotto di altezza. Occhi azzurri, capelli ramati. Nulla di straordinario, tratti comuni, forse un po' anonimi.

Dopo un anno in Florida, a casa degli zii, faccio finalmente ritorno in California. Vivo con mia madre, mio fratello e il nostro gatto, Ziggy. Lui è l'unico della famiglia che sembra amarmi incondizionatamente, ma solo perché gli do da mangiare.

Mio fratello, Travis, è uno dei giocatori di basket più famosi del college. Alto un metro e novanta, con muscoli scolpiti e un sorriso che potrebbe fare sciogliere anche un iceberg, è il classico ragazzo popolare e brillante che tutti adorano.

Sembra avere tutto sotto controllo, tranne la voglia di fare qualcosa di utile a casa.

Nonostante le nostre differenze, Travis ha sempre cercato di proteggermi, come se percepisse che dietro la mia freddezza si nasconda qualcosa di più profondo.

O magari, come ogni fratello maggiore, si preoccupa solo che io non faccia figuracce per evitare che la gente pensi che siamo parenti.

Mia madre, una donna elegante e riservata, emana un'aura di perfezione che la rende quasi aliena. I suoi modi impeccabili, quasi robotici, le permettono di gestire qualsiasi situazione, tranne quelle in cui io non piego i vestiti "nel modo giusto." Sembra mantenere il controllo su tutto, ma basta un nonnulla per farla arrabbiare.

Non importa se dici "sì" o "no," troverà comunque un motivo per alzare un sopracciglio e darti un'occhiata che ti fa rimpiangere di essere nato.

«I tuoi quadri hanno occupato tutto lo spazio in macchina», si lamenta mia madre fermando l'auto davanti a casa.

Travis scende e, senza dire una parola (cosa insolita per lui), comincia a scaricare le valigie e a portarle in casa. Io? Silenzio. È stata lei a dirmi di portare i miei quadri, quindi se la caverà.

Travis tenta di prendermi le tele dalle mani, quelle su cui ho già iniziato a dipingere qualcosa.

«Queste le porto io, togliti di mezzo», lo supero decisa, come se fossi Rambo con un pennello.

«Un po' di gentilezza non guasterebbe!» urla lui alle mie spalle, cercando probabilmente di meritarsi un Nobel per la diplomazia.

Salgo le scale cercando di non inciampare con tutte quelle tele. Quando arrivo davanti alla mia stanza, apro la porta, che scricchiola come un vecchio film dell'orrore.

La finestra è aperta, e sul davanzale ci sono dei fiori: i soliti ibischi rossi che spuntano ovunque io vada. Sono i miei preferiti, ma il fatto che non appassiscano mai mi fa pensare che siano dotati di superpoteri.

Realizzo subito che qualcuno è entrato nella mia stanza.

Merda.

Non che abbia chissà cosa da nascondere, a parte forse una pila di calzini spaiati e qualche diario imbarazzante. Tuttavia, tra i fiori c'è un biglietto. "Bentornata a casa, Cassy."

𝑻𝒉𝒆 𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑻𝒓𝒖𝒕𝒉𝒔 𝑩𝒆𝒕𝒘𝒆𝒆𝒏 𝑼𝒔 -La Verità Proibita-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora