THE DANGEROUS LOVE

1. no biography needed

ciao a tutti, siamo due ragazze alle prese con la scrittura. Questo è il primo capitolo della nostra prima storia.

Se vi piace, per favore, lasciate una stellina e un commento, sono molto importanti per noi per capire se la storia è di vostro gradimento e per farla conoscere a più persone.

detto questo, vi auguriamo buona lettura✨

 LILITH'S POV 

"Lilith alzati che è tardi!"

"Mhhh"

Oggi è il giorno che ho temuto per tutti questi mesi.

Che cosa succede di così  eclatante? Inizia nuovamente la scuola, cosa rende la cosa ancora più eclatante? Sarà il mio primo giorno in una scuola americana, precisamente a Manhattan, dove mi sono dovuta trasferire una settimana fa, a gennaio, per scappare da quell'inferno.

"LILITHHHH!"

"Siii mi alzo, mi alzo"

Mi sollevo su dal letto a fatica e guardo l'orologio appeso sopra la porta della mia camera, rigorosamente tinta di blu notte accorgendomi che sono già le 7:30 e considerando che la scuola inizia alle 8:00 devo immediatamente iniziare a prepararmi e in fretta.

"Cazzo è tardissimo".

Apro velocemente l'armadio color perla a due ante e azzuffo la divisa composta da una gonna bianca con i bordi celestini , un maglioncino bianco con uno scollo a V ricamato anch'esso col colore celestino, un blazer sempre dello stesso colore dei bordi con il logo della scuola, dei calzini bianchi con un finocchietto blu al lato e dei mocassini neri. L'unica cosa che mi viene da pensare quando guardo questa divisa è « che schifo » però essendo il primo giorno farò lo sforzo di indossarla. Mi infilo velocemente in doccia, mi vesto, asciugo i miei lunghi capelli neri lasciandoli lisci e poi mi trucco stendendo un filo di correttore, applicando un po' di mascara sulle ciglia lunghe e del burrocacao alla ciliegia sulle labbra. Esco correndo dal bagno, prendo lo zaino nero infilandoci dentro una penna, un quaderno verde a righi, la mia bellissima borraccia color porpora, il mio tablet grigio e il mio telefono dove, sulla cover rosa, c'è scritto: "GIRLBOSS= a woman in control, taking charge of her own circumstances in work & life. Someone who knows her worth and won't accept anything less." Scendo le scale dirigendomi con le chiavi verso la mia bellissima Kawasaki ninja 125 nera ed esco di casa.

"Non si saluta più?!"

Mi scappa una risatina.

"Fottiti. Ti piace come saluto?"

Domando ironicamente a mia madre che mi rivolge uno sguardo sdegnato come se la sua stessa figlia le facesse schifo e quando capisco che non mi risponderà le do le spalle ed esco di casa sbattendo la porta, salgo in sella alla mia moto e parto a tutta velocità.

Dopo circa 10 minuti sono arrivata a scuola, stranamente in perfetto orario, e sotto lo sguardo di tutti i presenti parcheggio la mia moto e scendo, trovandomi di fronte a centinaia di ragazzini e ragazzine figli e figlie di papà che si vantano di aver passato l'estate a viaggiare per il mondo, comprando i migliori capi di moda e a scopare di qua e là.

"Ma dove cazzo sono capitata".

Comincio a camminare arrivando al cortile della scuola dove tutti si spostarono dividendosi nel mezzo per farmi largo sussurrando tra loro "è la ragazza nuova", "ma che capelli ha" " si dice che sia qui perché in Italia era rimasta incinta e abbia abortito. Da quel momento tutti la presero in giro" .