THE DANGEROUS LOVE

4. The Angels of Death

CYRUS' POV

Arrivo a scuola in sella alla mia moto e con le cuffiette che sparano Church dei Chase Atlantic. Una volta giunto a destinazione scendo da sopra di essa e, a malincuore, spengo la canzone, poi mi incammino verso l'entrata della scuola, con addosso una felpa nera, dei pantaloni del medesimo colore stretti in vita con una cintura Diesel, le Campus indubbiamente nere e il mio zaino blu scuro, trovando il mio gruppo di amici insieme a mia sorella che oggi è stata accompagnata a scuola da Blake.

"Buongiorno, grande capo"

È la prima cosa che sento, da parte di Nikolay ovviamente, appena mi avvicino a loro. Non gli rispondo, mi limito semplicemente ad osservare tutti attentamente fino a soffermarmi su Andrew.

"E tu che cazzo ci fai qua?"

Dico abbracciandolo. Dopo che suo padre è entrato in carcere andò a stare un po' da sua madre a Londra, ma non sapevo quando sarebbe ritornato.

"Ei, amico, come te la passi?"

Rivolgendosi a me con un piccolo sorriso sulla faccia e gli occhi stranamente felici. Lui è il classico tipo riservato e misterioso, che non si sente mai accettato e che quindi preferisce stare in disparte e osservare attentamente gli altri piuttosto che parlare.

"Il solito, tu? Ti vedo bene"

Gli si incupisce un po' lo sguardo e si dedica un sorriso spento e io mi preoccupo all'istante

"Adesso che sono con voi si"

E io lo abbraccio un'altra volta. Più forte della prima.

"O ma guarda, il grande lupo nero dall'anima buia è diventato affettuoso, che carino"

Non c'è bisogno neanche che mi giri, so già a chi appartiene quella voce. Mi stacco da Andrew, che guarda alle mie spalle con aria stranita e confusionaria.

"Che c'è, vuoi un abbraccio dal grande lupo nero, anche tu?"

Le rispondo, voltandomi con aria divertita verso di lei che indossa un cappellino rosso girato al contrario e un'espressione di superiorità accompagnata da uno sguardo riflesso nel mio che urla sfida.

"Preferirei farmi il bagno nell'acido e subito dopo darmi fuoco, Kazan"

La guardo attentamente, riflettendo su una cosa.

"Come sai il mio cognome?"

Gli domando con un un ghigno sulle labbra, mettendola in difficoltà così tanto da farle abbassare lo sguardo sul prato verde del cortile, poi però, lo rialza di nuovo.

"Ho fatto le mie ricerche. Sai com'è, per distruggere il tuo nemico dei conoscere i suoi punti deboli"

Annuncia lei con aria provocatoria, nel mentre che io mi avvicino per poi piegarmi alla sua altezza, così tanto che sento il suo respiro affannato mischiarsi col mio.

"Bene, perché anche io ho fatto le mie ricerche, Romano"

Ed è vero, ho chiesto a mia sorella di trovare informazioni personali su Lilith, considerando che è la più brava tra i nostri amici a smanettare sul computer. Quando aveva 13 anni, si chiudeva in camera con l'unico "giochetto" che possedeva, regalato al suo dodicesimo compleanno da una sua amichetta. Non dava da mangiare a una barbie, ma cercava in ogni modo di trovare diversi metodi per disattivare allarmi, trovare codici, entrare su siti oscuri ed altre cose da hacker professionista. Grazie a Sophia, sono riuscito a sapere che il cognome della stronzetta qui di fronte è, appunto, Romano, che è nata il 2 ottobre, che si è trasferita qua precisamente il 19 gennaio del 2024 dall'Italia per motivi a me, ancora, sconosciuti. So anche che ha frequentato il liceo delle scienze umane nel suo paese d'origine prima di arrivare in America, che ha una madre disoccupata e un padre avvocato difensore che porta i soldi a casa, in futuro vuole diventare una famosa psicologa o criminologa, e da quel che abbiamo capito io e mia sorella ama molto la musica infatti prima di trasferirsi prendeva lezioni di chitarra e pianoforte anche se non ha un genere musicale preferito. Ha anche frequentato una scuola di danza dove è riuscita ad arrivare anche a livelli alti poi però ha mollato, e anche qui il motivo mi sfugge, mentre ama i film drammatici e romantici e, proprio per questo, quello che le piace di più è "A un metro da te".