THE DANGEROUS LOVE

5. Queen of Heart

SIMON'S  POV

"Quindi ricapitolando, se la domanda è superiore all'offerta..." 

È da quindici minuti che è iniziata la lezione di economia ed io è da venti che ho i coglioni che strisciano per terra praticamente. Anche mia sorella fa economia aziendale, siamo praticamente cresciuti in questo ambiente. I nostri genitori sono imprenditori nell'azienda di famiglia che si occupa di ricerca medica e farmaceutica di nome Pharmacie Génération Thompson e sin da bambini ci portavano dentro la struttura per farci conoscere le basi e appassionare a questo ambito. Di solito gradisco e presto anche molto attento alle lezioni, però dopo quello che è accaduto in mensa e il latte che ho distrattamente versato fuori dalla tazza piuttosto che dentro questa mattina alle 6:00, ho decretato che questa giornata è un po' più merdosa delle altre e la cosa che mi preoccupa è che non è ancora finita. All'improvviso, a distogliermi da questi pensieri, ci pensa il mio telefono che al posto di suonare, dato che mi sono ricordato di abbassare la suoneria prima di entrare a scuola, incomincia a vibrare, segno che mi è arrivato un messaggio, così, prendo il mio cellulare con la cover verde con su scritto in grassetto nero:

"L'alba e le lune nei boschi

Pianeti lontani dai vostri

Sogniamo a tutti i costi

Non stiamo ai nostri posti".

È un pezzo di una canzone intitolata "Qua Con Me" di un rapper italiano che occupa praticamente la maggior parte del mio Spotify.

<<Io e Lilith andiamo a fare un giro, quindi non farti paranoie inutili se non ci trovi

P.S. Ho preso la macchina quindi ti tocca fare 20 minuti a piedi #sorry>>

Ribadisco, questa giornata è decisamente una merda.

"Signor Thompson, non si usano dispositivi elettronici in aula, lo porti qui sulla cattedra, poi a fine ora lo riprenderà"

Annuncia la prof con tono infastidito, guardandomi con aria di superiorità e proprio nell'istante in cui stavo per alzarmi e consegnare il telefono, la campanella suona indicando la fine della giornata scolastica e ciò mi porta a ghignare compiaciuto verso la professoressa che mi guarda più arrabbiata di prima mentre raccoglie le sue cose per andare via, cosa che faccio anche io immediatamente cercando di prepararmi psicologicamente a camminare con la voglia di vivere sotto i piedi.

Esco dalla classe, ricordando di essermi dimenticato di rispondere ad Adelaide, quindi riprendo nuovamente il telefono e apro la chat con mia sorella, mentre percorro il lungo corridoio che porta all'uscita.

<<Va bene tranquilla. Lilith come sta?>>

Digito e non faccio in tempo a spegnere il telefono che sento una spallata che mi porta a sollevare gli occhi e guardare colui che mi ha colpito.

"Guarda dove cazzo vai"

È la prima cosa che sento non appena mi rendo conto che davanti ho uno dei due gemelli Sokolov e considerando che porta gli occhiali quadrati neri, riconosco immediatamente Viktor. Lo guardo dalla testa ai piedi dove riconosco immediatamente un paio di Timberland seguite da dei pantaloni di jeans baggy neri e un maglione largo di un colore beige e un borsone nero. Lui, dopo aver detto ciò, riprende a camminare tranquillamente superandomi, andando in direzione della palestra, suppongo per gli allenamenti di basket. Io invece dopo aver metabolizzato la velocità con cui è sparito, prendo un respiro e mi incammino fuori scuola iniziando a camminare, sperando che questa giornata finisca al più presto.

☾☾☾

Arrivato a casa la prima cosa che noto è il forte odore di Ratatouille niçoise, un piatto tipico francese composto da varie verdure, quindi considerando che sto morendo di fame e non vedo l'ora di correre nella mia camera per buttarmi sul letto e dormire almeno 3 ore, mi dirigo velocemente verso la sala da pranzo, composta da un grande tavolo quadrato in vetro, contornato da delle sedie antiche di legno al centro della stanza, con accanto appesa al muro beige una grande TV. Dietro il tavolo si trova il ripiano cottura con un lavabo e sopra dei ripiani anch'essi in legno dove vengono riposti, piatti bicchieri, posate e pentole mentre sotto i fornelli troviamo il forno e a sinistra un frigorifero bianco con appesi i disegni miei e di Adelaide di quando eravamo piccoli.