2. A volte sei tenera, a volte sei tenebra

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LILITH'S POV

Questa mattina sono in ritardo e mia madre non mi ha nemmeno svegliata. Sono sulla moto mentre sfreccio verso scuola e quando arrivo nel cortile mi rendo conto che è deserto, d'altronde alle 8.40 chi vuoi che ci sia ancora fuori scuola.

Mentre scendo dalla moto appena parcheggiata mi tolgo il casco nero sistemandomi i capelli e girandomi verso l'entrata sussulto notando che in realtà non sono sola.

"Buongiorno, vedo che sei in largo anticipo" scherzò Milo, sempre sorridente. Anche se lo conosco da neanche un giorno mi sta simpatico e stranamente mi ispira fiducia, cosa veramente rara per una come me.

"Già, ma non fare troppo lo spiritoso dato che anche tu sei ancora fuori"

Ride, quando all'improvviso le sue guance diventano scarlatte e abbassando la testa, in un sussurro dice

"Ti stavo aspettando"

La mia bocca si apre istintivamente formando un O.

"Cosa?"

" Ti stavo aspettando"

Ripete questa volta a voce alta, sollevando la testa e guardandomi dritto negli occhi. Io gli sorrido e ricambio lo sguardo, non sapendo come rispondergli.

"Andiamo dai, ti faccio strada dato che abbiamo entrambi psicologia"

Dice lui per stemperare la tensione che si è creata, smettendo di osservarmi per poi entrare a scuola.

" Ti ringrazio"

Ancora paonazza incomincio a seguirlo sentendo però una pressione addosso, allora come se fossi attratta da questa forte emozione mi giro e mi rendo conto che fuori oltre a me e Milo c'è qualcun altro: Cyrus, se ne sta appoggiato con le spalle a un albero situato nel cortile della scuola mentre fuma guardando il vuoto e come se avesse sentito il mio sguardo su di lui alza la testa incrociando il mio sguardo e io sentii nuovamente un brivido percorrermi la schiena per colpa dell'intensità di quel momento.

"Allora non vieni?"

La voce di Milo mi riporta di nuovo sul pianeta terra come una secchiata d'acqua gelida

"Si certo"

Gli sorrido e lo sorpasso, non prima però di essermi rivolta di nuovo verso quell'albero dove non trovo assolutamente nessuno.

Gli sorrido e lo sorpasso, non prima però di essermi rivolta di nuovo verso quell'albero dove non trovo assolutamente nessuno

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CYRUS' POV

un'ora prima

"Sophia, muoviti"

"Si si, arrivo"

Sto aspettando mia sorella da così tanto tempo che ho cominciato a perdere i capelli. Sono le 7:40 e fra precisamente venti minuti dobbiamo entrare a scuola e tenendo conto che abitiamo nel Bronx e per arrivare c'è ne vogliono 44 non contando il traffico mattutino siamo in ritardo, ma a quanto pare mia sorella ha nettamente perso la cognizione del tempo considerando che è dalle 7:00 che sta in quel cazzo di bagno per truccarsi non facendomi neanche fare una pisciata.

THE DANGEROUS LOVEWhere stories live. Discover now