Capitolo 8

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Federico.
Le bambine stanno giocando con mamma così, ne ho approfittato per fare una doccia rilassante.
Non è stato molto semplice prima, restare a pochi centimetri dalle sue labbra e non poterla baciare.. avevo voglia di accarezzarla, di toccarla, di farla diventare mia.
Emma è pericolosa. Nel senso buono, ovviamente.
Starle accanto mi danneggia.
Danneggia ogni particella del mio corpo, del mio cervello e del mio cuore.
Specialmente del mio cuore.

Devo cercare di non avvicinarmi troppo, rischierei di scoppiare e fare qualcosa di insensato.
Voglio dire, come si fa?
Io ho bisogno di lei.
Come posso non perdermi nei suoi occhi? Mi inebriano, è impossibile!

Mentre sto insaponando il corpo, qualcuno bussa alla porta disturbando i miei pensieri.

-Fede? C'è Benjamin!-

Aggrotto le sopracciglia confuso. -má! Digli che arrivo tra poco-

Cosa ci fa lui qui? Dovevamo vederci domani mattina se non sbaglio.

Sciacquo la schiuma rimasta e mi avvolgo nell'accappatoio azzurro.
Dopo essermi asciugato, infilo il tutto ed esco dal bagno dirigendomi in soggiorno.
Il mio migliore amico è intento a parlare con mia madre e sembra essere qualcosa di molto serio perché non appena mi vede, i suoi occhi diventano bui.

-che succede?- chiedo ansioso. -parla, Ben- mi accomodo accanto a lui.

Abbassa lo sguardo alle ginocchia. -sarò di nuovo papà!- esclama felice.

Quindi quei sguardi da "è appena successo qualcosa di grave e irreparabile" era una finta.

-che cazzo dici!-
Mi alzo e lo abbraccio forte. -sono contento, Ben davvero-

-è stato inaspettato in realtà- ammette. -non pensavamo di poterlo dire così presto e invece..- si sfrega le mani. -non vedo l'ora! Spero che questa volta sia una femminuccia così potrò chiamarla come mia sorella-

Sorrido. -si. Credo ne sarà felice-

-domani sera ho organizzato una piccola festa a casa. Lei non sospetta assolutamente nulla Fè mi raccomando- 

-perché lo dici a me?- domando. -io ed Emma parliamo soltanto delle bambine- preciso.

Lui annuisce titubante. -beh, farò finta di crederti-

Io in risposta alzo gli occhi al cielo. -è la verità. Smettetela di guardarmi così- aggiungo frustato.

-c'è un'altra cosa che devo dirti. Emma non voleva parlartene ancora ma credo tu debba sapere-

Annuisco e lo invito a continuare.
-a fine scuola, l' insegnate delle bambine ha detto ad Emma che continuano a dire di non avere un papà. O per lo meno di non conoscerlo bene per via della ripetuta mancanza-

Mordo l'interno della guancia e lo interrompo un momento.
-dove vuoi arrivare, Ben?-

-in poche parole.. ha proposto di fare un paio di sedute genitoriali. Sarebbe esclusivamente per loro, non centrerebbe niente con voi due- conclude spostando lo sguardo sulle piccole intente a guardare i cartoni. -Fè, io ti voglio bene e lo sai però, mia sorella è la mia vita e sono stanco di vederla soffrire. Merita un po' di pace e serenità dopo tutto quello che ha attraversato.. potresti almeno rifletterci?-

-non vedo perché debba pensarci. Certo che voglio farlo- faccio spallucce. -farei qualsiasi cosa per loro- rispondo abbozzando un sorriso quando Ari abbraccia la sorellina. -per tutto questo tempo io.. non ci sono stato. Voglio rimediare o almeno ci sto provando- infilo entrambe le mani nelle tasche del jeans. -spero di esserne all'altezza- borbotto quasi.

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