Sei anni prima

Alexander passa a prendere Melissa nel tardo pomeriggio. Domani non hanno lezione e possono finalmente spendere del tempo insieme. La prende per mano e si recano in un edificio abbandonato. Il Castano chiude la porta, la spinge contro il muro e la bacia.

«Perché devi ricorrere sempre al sesso? Per una volta getta quella maschera di ostilità. So che ce l'hai un cuore»

«Cazzate», borbotta lui sfilandole la maglia e stringendo il suo seno prosperoso, regandole dei gemiti.

«Alex...»

«Cosa voi che ti dica? Sono contento che abbiano divorziato e che non debba più vedere mio padre?».

Melissa gli afferra il volto costringendolo a guardarla. «La personalità da cattivo non ti si addice, sai?»

«Be', quel bastardo di mio padre ha plasmato il mio comportamento».

Melissa poggia una mano sul suo petto, all'altezza del cuore.

«Parlami, Alex. Sono due anni che ti tieni tutto dentro».

Gli accarezza una guancia, passa una mano tra i capelli castani e il pollice sulle labbra sottili. Alex le stringe i fianchi e la spinge contro di sé.

«Sto bene. Vivo con mia madre e il suo fidanzato e non vedo quel bastardo da due anni».

Melissa continua ad accarezzarlo.

«Sono cresciuto con Julia. I miei genitori erano troppo occupati con il lavoro. Non mi chiedevano mai come stessi o come andassi a scuola. Nessun briciolo di affetto, ma quando si trattava di soldi loro erano in prima fila. Avevo undici anni quando ho beccato mio padre a letto con un'altra. Undici! Hanno iniziato a litigare, a etichettarsi nel peggiore dei modi perché lui scopava le sue stagiste e mamma aveva preso sotto la sua ala Drew che era agli inizi della sua carriera da scrittore di thriller. Papà si assentava spesso, delle volte rimaneva in ufficio mentre la mamma soffriva. Quando hanno avviato le pratiche per il divorzio ero felice. Finalmente si sarebbe tolto dalle palle e avrei vissuto in pace».

Alexander non versa nessuna lacrima. Si limita solo a confidarsi con la sua scopamica.

Lei, che ha adocchiato al primo anno senza però farsi avanti, né tantomeno sa cosa prova. Sa solo che se glielo chiedesse, le darebbe la luna.

«Tu per me sei diverso rispetto a come ti ostini a rappresentarti. Con me non fai lo stronzo. Non lo sei. Non lo sei mai stato. E mi fai impazzire!»

«Ah, sì? E come mai?» ridacchia.

«Perché ti comporti da sfrontato. Mi chiami quando vuoi scopare e non ti lasci conoscere. E...e...ugh, non guardarmi così!»

«Così come?»

«Come se avessi le tette all'aria»

«Infatti è così. Tranquilla, lo apprezzo. Dicevi?»

Melissa sbuffa e raccoglie la maglia per poi infilarsela.

«Smettila di fissarmi!»

«Sei bella, non posso farne a meno», le dice prendendola per i fianchi e baciandola.

«Alex?» lo richiama staccandosi.

«Mmh?» mugola lui nascondendo il viso nel suo collo e mordicchiandolo.

«Mi piaci», sussurra la biondina.

«Ti...piaccio?»

Lei annuisce. «Quella stupida regola che hai imposto è una cazzata. Scopiamo perché siamo attratti l'uno dall'altro. Altrimenti perché chiedermelo?»

«Io non so cosa provo»

«Va bene. Fa finta che non ti abbia detto nulla», bofonchia lei avviandosi verso l'uscita ma lui le afferra il polso.

«Ho detto che non so cosa provo, non che non voglia avere nulla a che fare con te o che non voglia provarci», ribatte fissando i suoi occhi azzurro cielo.

«E Annabelle?»

«Oh, andiamo! Credi davvero che di lei mi importi qualcosa? Tu sei un pensiero fisso. Non conosco l'amore, non ci ho mai creduto, eppure io ti darei qualsiasi cosa mi chiedessi. Questa è l'unica cosa che so».

Melissa sorride.

«Andremo a piccoli passi, d'accordo?»

I due sorridono.

«Posso baciarti, ora?»

«Tutto quello che vuoi, Alex».

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 31 ⏰

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