Capitolo 3

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Mi svegliai di soprassalto.
Respiravo a fatica ed il sudore colava dalla fronte andandosi a posare sui bordi della maglietta grigia che portavo come pigiama.

Avevo avuto di nuovo gli incubi.

Ogni singola notte, quando chiudevo gli occhi rivedevo sempre la stessa scena.
I miei mostri buttavano giú ogni tipo di barriera che creavo per proteggermi dal dolore e prendevano possesso dei miei pensieri.
Passavo notti insonni per colpa loro e la mattina mi svegliavo con delle occhiaie sotto gli occhi orrende.

Mi sedetti a gambe incrociate sul letto, sfregai le mani sulle palpebre per togliere i residui del sonno che non sarei riuscita a riprendere e mi alzai. Guardai l'orologio e le lancette segnavano le cinque e mezza di mattina.

Oggi avrei iniziato la scuola e non ero pronta a riprendere la solita routine scuola-casa-studio.

Rimasi in quella posizione per più di 10 minuti e dopo un' po' mi recai in bagno per lavarmi.

Mi spogliai ed entrai all'interno della doccia.

Ho sempre pensato che essa fosse una delle poche cose che mi faceva dimenticare ogni tipo di problema e preoccupazione, insieme alla musica e la lettura.

Dopo essermi rinfrescata andai a vestirmi e presi la divisa che Sarah mi aveva portato personalmente.

Era formata da una gonna scozzese verde e la giacca dello stesso medesimo colore. Sotto una camicia e ai piedi dei mocassini neri con un piccolo tacco.

Dopo essermi controllata allo specchio mi sedetti sulla mia postazione trucco.
Non amavo riempirmi di trucco, non riuscivo a sopportarlo. Preferivo a gran lunga quel poco che peró mi accennasse lo sguardo.

Forse solamente oggi avrei fatto un eccezione a causa delle occhiaie più scure del solito.

Presi il correttore e abbondai sulle borse sotto agli occhi.

Al correttore ci aggiunsi del mascara e la matita labbra con del gloss.

L'eyeliner invece valorizzava i miei occhi verdi che avevo ereditato da mia madre.

Ogni persona che conosceva mia madre diceva sempre che io ero la sua piccola copia. I capelli bruni di una tonalità molto scura simile al nero,
le labbra carnose rosse e una corporatura con le forme al punto giusto.

Ogni ragazza quando mi guardava diceva sempre le stesse frasi

"Tu sei fortunata, hai dei bellissimi occhi"

"È impossibile che tu sia insicura con quel corpo"

"Hai le labbra perfette oppure il viso..."

Fin da piccola sono sempre stata una ragazza estroversa, amavo stare al centro dell'attenzione e riuscivo a fare amicizia molto facilmente ed ero molto superficiale sul mio aspetto fisico.

Ma con il passare degli anni sono cambiata drasticamente.

L'opinione altrui è diventata una delle mie più grandi ossessioni e di conseguenza crebbero le mie insicurezze.

iniziai a chiudermi in me stessa e ad isolarmi nelle cene di famiglia perché avevo paura potessero anche loro trovare i difetti che vedevo in me stessa ogni giorno.

I sorrisi diventarono falsi e spesso mi rifugiavo nelle lacrime perché in quel periodo sembravano capirmi più di mille parole.

Vivevo con un enorme vuoto in mezzo al petto e avevo ormai imparato a nascondere tutto il dolore con una enorme maschera che avrei tanto voluto che qualcuno me l'avesse tolta perché adesso non sapevo più distinguere la vera me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 08 ⏰

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